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mercoledì 30 gennaio 2013

Le scorte che *evaporano*


Spesso mi capita di avere qualche minuto di tempo in più ed allora lo investo nel preprare scorte o piatti già cucinati da surgelare per poter avere quel margine in più al momento di un invito all'ultimo minuto.
Solitamente si parla soprattutto di teglie di lasagne, il più delle volte quelle al sugo di carne ma, specie in questa stagione, mi piace tener a portata di ... bocca, una teglia o due di quelle ai carciofi.
La pasta, è presto detto, la faccio spesso a volte con l'aiuto dell'impastatrice ma, specie quando sono molto nervosa (e capita, uuuuuhhhhh se capita!)... a mano dato che la forza e l'energia che si mettono nell'impastare sono la miglior cura antistress che esista.
I carciofi mi piacciono tantissimo e sono pure (dicono) una fonte di ferro per me che non lo assimilo troppo sin da bambina.
Quindi, quando è stagione e trovo sul mercato quelle belle offerte del tipo *10 carciofi 5 euro*, e verificato che sono belli sodi, ne faccio borsate e preparo quelle che a me personalmente paion le più buone lasagne vegetariane.
Per prepararle come si deve non si deve avere fretta, anche perchè non si tratta solo di far la pasta, ma di considerare il tempo di pulitura dei carciofi.

lunedì 28 gennaio 2013

I Pici (Dici)”Ottomani”, la finta Cassoeula milanese, il Sugo di Carciofi … e tutto Kasher




Con questo post unificato, a quattro voci (e otto mani!)  partecipiamo tutte assieme all’M.T.C. digennaio e tutte insieme vi auguriamo BETEAVON! (che, si sappia una volta per tutte, non è il cognome di Michela!)


 

Tra amici vecchi e nuovi, senza pretese, ci siamo ritrovate lunedì scorso, da me, in una piccolissima cucina “Strictly Kosher”, perché succede che ci si conosca su internet, succede che si partecipi , ogni mese, all’M.T.C. , ma succede anche che, dopo una cena in un ristorante kasher di Milano, si decida, per affinità elettiva, che una delle prossime proposte mensili debba essere fatta a otto mani. Benissimo: proposta di Patty, i Pici, niente di più kasher. Un po’ di farine, acqua, sale e olio… Seee… avete fatto i conti senza le altre tre grazie milanesi D.O.C. Facciamo la Cassoeula, come sugo povero. Cassoeula? Tutto-il-maiale-tutto dentro un sugo? E io che faccio, che manco so cosa sia? Vabbè, si può elaborare. Elaboriamo…. Abbiamo elaborato. So che le nonne di Francesca, Giulia e Nora si rivolteranno un po’, lassù, ma sono convinta che sorrideranno, pensando che abbiamo riunito due modi di cucinare in nome dell’amicizia e del divertimento. Abbiamo impastato, mangiato e pure bevuto un (bel) po’. Ci

domenica 27 gennaio 2013

IO NON DIMENTICO

Immagine repertorio WEB


Varcare quel cancello,
la bocca del mostro,
sentire quel silenzio,
e sei segnato per sempre.
Il cuore sembra fermarsi.
Stanze su stanze dopo stanze
tutte piene di quelle speranze tradite,
derise,
immolate.
Occhiali, valigie, giocattoli,
scarpe, capelli.
...decine e decine di barattoli di un gas.
La follia umana riempie le stanze
impregna l'aria,
incancrenisce l'anima.
E c'è chi vuole dimenticare.
Dimenticar quei volti, quelle ceneri, quel dolore, quell'orrore.
E' terribile ed inumano.
Non si può dimenticare,
Non si deve dimenticare.
Perchè la follia e il disastro dell'uomo che distrugge,
annienta,

sabato 26 gennaio 2013

DI ZAFFERANO, QUARTIROLO E GRAS DE ROST I PICI PER MTCHALLENGE




Noi siamo ciò che mangiamo ed anche il modo di coltivare i nostri alimenti, di cucinare gli stessi, fa parte del nostro bagaglio culturale ed a riprova di ciò ci sono le diverse interpretazioni che di un piatto si possono avere, a seconda della località dove viene cucinato, dalle materie prime usate per cucinarlo.

Se c’è una cosa che sto imparando, da quando sono entrata nella rete con il mio modesto elenco di ricette (chiamarlo blog è quasi una barzelletta), è che della stessa preparazione si possono avere diverse declinazioni senza stravolgerla applicando solamente la regola del buon senso e del reperimento delle materie prime *locali*.

Ci sono arrivata aiutata da una gara (che per gli iniziati si chiama Contest) che ogni mese vede impegnati tanti concorrenti con un tema preciso e con regole precise ma con la possibilità di poter adattare alla propria territorialità la stessa ricetta.

Questa gara è diventata così grande da essere trasformata addirittura in un blog ad hoc: MTChallenge.http://emmetichallenge.blogspot.it/Nato da una prima idea di condivisione e di confronto avuta da Daniela e Alessandra delBlog MenùTuristico, ha preso vita propria quando ha cominciato a coinvolgere tutti partecipanti non solo come spirito a mettersi in gioco, ma come comunicazione e divulgazione di tradizioni e di abitudini alimentari (e non solo) differenti.

Vite diverse, stessa passione, voglia di imparare tutto si muove virtualmente e virtuosamente attorno alla sfida di tutti i mesi. Ci si confronta, si impara, si sbaglia e ci si riconosce.

Il bello di queste sfide sono le incredibili implicazioni che si trovano per poter adattare le ricette all'*idea* che viene mentre sei sulla metropolitana, mentre fai la spesa e vedi un possibile ingrediente... sembra quel famosissimo tarlo che si accomoda nelle menti (alcuni direbbero malate) di chi come me si è fatta prendere dal tema del mese.

La cosa fenomenale è che, grazie alla chiarezza delle spiegazioni e alla capacità di trasmettere le proprie conoscenze, di chi ha lanciato la sfida del mese, tutti noi nessuno escluso siamo virtualmente allievi di una grande scuola di cucina.

giovedì 24 gennaio 2013

UN AVANZO CHE SCALDA IL CUORE ... E NON SOLO


Quante lenticchie avete mangiato durante le scorse festività? Noi una quantità infinita! Anche perchè abbiamo ricevuto in omaggio pacchetti di lenti un po' da tutti i negozianti. Dal *vinatt* che dove compro le bottiglie buone, nei pacchi regalo delle aziende (la mia e del Martirio)... senza contare poi quelle che compero solitamente e che tengo in casa di scorta.
Quindi, un po' per smaltire, un po' perchè son ricche di ferro e fan bene, un po' perchè portano buono, insomma: ne devo aver cucinate a quintali e in tantissimi modi.

Le ultime (con le quali ho esagrato come quantità), le ho cucinate con quadrotti di pancetta speziata, una carota ed una gamba di sedano tagliate a pezzetti piccolissimi, una cipolla rossa (piccina) tritata, uno spicchio di aglio (che ho levato verso fine cottura), una foglia di alloro, un bicchiere di rosso con il quale ho sfumato le lenticchie dopo averle fatte tostare (un po' come quando si tosta il risotto) e un bicchiere di brodo di verdura per non farle asciugare troppo. In ultimo ho aggiunto un cucchiaino di curry per dare un poco di sapore, e aggiustato di sale.

domenica 20 gennaio 2013

LA CUCINA DEL RICICLO OVVERO: QUANDO IL PATE' SI RIANIMA NEL RISO.



La cucina del riciclo, spesso viene considerata come cucina di serie B. Ma nulla è più sbagliato. A parte la questione meramente economica ed etica, che mi impedisce di buttare cibo, subentra anche la sfida a riproporre sotto *altre sembianze* quanto avanzato da qualche cena o pranzo di famiglia.
Si, perchè non so se voi fate come me, ma io non riesco mai a preparare *il giusto* dato che temo sempre di lasciar qualche commensale con *la voglia* ...
Questo vizio provoca borbottii da parte del Martirio che si rifiuta di mangiar avanzi per le settimane successive e quindi, scatta la necessità di cambiar l'aspetto della pietanza.
Uno dei cambi look delle ultime feste, è venuto dopo un capodanno trascorso con amici nella casa di campagna. Pur cercando di limitarci abbiamo esagerato e di cibo ne è avanzato tantissimo. Parlando con uno di questi amici si è giunti a parlare di risotti e di patè.
Così, con la complicità di Alberto, mi sono ricordata che, tanti anni fa, mangiai a casa di un amico con la passione per la cucina, un risotto al patè che mi fece restare senza parole e, credetemi, è raro vedermi tacere.
Quindi, una volta rientrata a casa, ho pensato di utilizzare un brut splendido e due buonissimi tortini di patè per riprodurre quel meraviglioso risotto.
Si, perchè le feste senza il patè di fegato sulla tavola, in casa mia non esistono e me ne avanza sempre tanto e, per giunta, piace tanto a me ma meno al Martirio ed al piccolo.

giovedì 17 gennaio 2013

UN SOGNO, UNA TORTA E CINQUAT'ANNI INSIEME.


50 anni: UNA VITA intera passata assieme e, per festeggiare con i parenti stretti, mia suocera ha chiesto a me di fare la torta.
Le piacque così tanto quella fatta per festeggiare un altro *genere* di cinquant'anni, che l'ha voluta uguale... o quasi.
Qui  è cominciato il panico... anche se era un dolce per *pochi intimi*, il timore di combinare un papocchio c'era.
La mia preoccupazione è stata quella di non ripetere gli errori precedenti e di essere più precisa.
Sono partita in anticipo con la produzione delle 14 rose bianche/oro che dovevano seccare per essere applicate senza spiaccicarsi sulla torta.

domenica 13 gennaio 2013

DOMENICA 13 GENNAIO 1924... MARIA FA I PICI.


13 Gennaio 1924.
Che profumo in casa questa domenica, e ... che domenica!
Oggi Maria è felice, compie 22 anni ed il suo Peppino le ha appena fatto un regalo bellissimo. Un anello d'oro bianco con un acquamarina che brilla! E' così felice da scordare lo sconforto che ha provato ieri quando, convinta di festeggiare in anticipo, aveva visto Peppino vestito da caccia, prendere il fucile fischiare al cane ed uscire prestissimo, all'alba.
Una delusione! Aveva pensato che, per una volta, il suo Amore avrebbe rinunciato alla battuta di caccia, magari per portarla al ristorante, quello sul Naviglio, dove d'estate c'è un po' di frescura sotto il bersò e d'inverno si mangia nella sala del grande camino.
Ecco, ci aveva fantasticato tutta la settimana e aveva lucidato le scarpe di vernice, stirato il vestito grigio scuro (quello che aveva messo in comune per il matrimonio due anni prima), tolto dalla naftalina la stola di talpa... Nulla. Peppino si era limitato a dire che sarebbe andato a caccia e così fece.
Era anche tornato molto tardi, a pomeriggio inoltrato e lei lì, in casa ad aspettare, con un nervoso ma un nervoso che montava...
Lo aveva sentito arrivare verso le quattro del pomeriggio, quando cominciava a calare il sole. O meglio, aveva sentito Crac, il cane, uggiolare e grattare alla porta per entrare. Poi il fischiettare di Peppino e due manate alla porta: decise.
Giornata di magra ieri a caccia, le disse il suo Amore: solo tre quagliette. Solo l'Ermanno, il suo amico e compagno di battute, era riuscito a prendere qualche quaglia in più, ma poca roba.
Strano, aveva pensato Maria, quando Peppino non riempiva il carniere tornava dalla battuta tutto *inverso* e oggi invece fischiettava. No: non gliela contava mica giusta!
Altro che essere nervosa: furibonda!
Aveva preparato la cena in fretta e furia e si era messa a cucire fino a tardi, per non attaccare una lite di quelle che le venivano tanto bene!
Ma stamani, quando si era svegliata, sulla stufa, di fianco alla cuccuma del caffè pronta da scaldare, aveva trovato uno scatolino blu... e quell'anello azzurro come l'acqua del torrente!

Mentre apriva la scatolina aveva sentito Peppino fischiettare mentre faceva la barba
... quand sòna i campann din don din dan mi te ciàmi  Maria.
... per ditt che tra un ann din don din dan te saret tùta mia...

mercoledì 9 gennaio 2013

UNO SPEZZATINO DA INVENTARE.


Nella casetta gialla ci si mancava da tanto. E' bastata una pausa inattesa per le vacanze di Natale e finalmente: si parteeeee!!! Inattesa perchè sino all'ultimo la mamma non era sicura di riuscire a stare un po' con lui. Arc è contento.

D'inverno la casa diventa un nido caldo, per rintanarsi a giocare, a disegnare e tutto d'intorno la Natura mezzo addormentata si lasci avvicinare.
La fata del glicine dorme, ed il papà le ha puntellato i rami con dei pali di legno perchè la coperta della neve, se troppo pesante, non la spezzi.
Poi ci sono gli amici con cui giocare, sulla neve, a scivolare con le slitte...
Arc è contento di essere finalmente tornato tra le montagne ed i boschi, dove si nascondono i suoi amici fatati.
Questa volta la mamma ed il papà lo han portato a veder una statua di una Madonna nera, che la leggenda vuol nascosta da un santo, Sant'Eusebio, tra le montagne di Oropa.
Foto presa da sito del Santuario d'Oropa

E' tanto particolare la statua della Madonna che Arc non riesce a dimenticarla, anche perchè non dimentica la cattedrale enorme che gli uomini, nel corso degli anni hanno pian piano costruito attorno alla statua.
Faceva freddo sul piazzale enorme della grande Cattedrale, un solo luogo caldo, accogliente, una stanza piena di lumini... davanti ad una riproduzione della statua originale. Accendere un lumino e pregare; è stato facile e naturale. Una preghiera a quella mamma nera, a quel bimbo che guarda attento...
Poi la cappella con la statua vera, che ti segue con lo sguardo e ti mostra il Bambino...

lunedì 7 gennaio 2013

CIOCCOLATO E NOCCIOLE E UNA TORTA CHE E' UNA SCOPERTA


La torta di cioccolato perfetta: non l'ho ancora trovata ma continuano le ricerche. Continuano come venerdì 30 Novembre scorso dove, come tutti gli anni, il giorno di Sant'Andrea, porto mio figlio a fare merenda in pasticceria.
Si, lo so che non gli mancano zuccheri e calorie, visto che amo fare dolci e le sue merende sono opera mia. Ma questa è un rito che ci siamo sempre concessi, da quando andava all'asilo nido. Il giorno di Sant'Andrea, cascasse il mondo, io lo vado a prender fuori di scuola e, lo accompagno a far merenda.
Cioccolata calda e dei dolci.
Solitamente siamo sempre andati in una notissima pasticceria della zona Wagner (vicino alla scuola e nella nostra zona) ma, quest'anno, ho voluto cambiare entrando in queste nuove pasticcerie di stampo americano.
Il cucciolo non fiatava quasi. All'entrata una sfilata di torte strepitosa faceva bella mostra di se, nelle vetrine.
Si passava dai cheese-cakes, alle Chiffon Cakes, le apple pies e almeno una ventina di diverse torte. Per non parlare di biscotti, biscottini, muffins et similia!

martedì 1 gennaio 2013

UN ANNO ... NUOVO E LE CRESPELLE DI NATALE.


Passano le festività, le giornate con la famiglia.
Passano velocemente, tra impegni vari e tra i fornelli.
Passano e lasciano alle spalle un anno duro, fatto di sfide,
a volte di delusioni.
Passano accompagnate da un modo nuovo per dar colore alle parole
Accompagnandole a volte al cibo,
ai versi, ai ricordi.
Passano e mi catapultano in un nuovo anno
Con altre sfide
Alcune saranno vinte
Altre mi vinceranno.
Ma avrò sempre un foglio bianco
Dove giocare con le parole
dar corso ai pensieri,
dove far sorridere o riflettere.
Avrò sempre un piatto da riempire,
un pasto da cucinare,
mentre farò ordine tra i pensieri,
i dubbi, le difficoltà.
Avrò amici da invitare alla mia tavola,
amici a cui star vicino,
con i quali gioire o da stringere in un abbraccio.
Avrò il sorriso di chi non c’è più