Vi è mai capitato di volere volere volere una ricetta di un piatto, una torta, una pietanza *particolare* che avete assaggiato in un ristorante, una trattoria, un pub?
A me capita spesso e, dato che il Martirio afferma che ho una faccia da schiaffi (non è propriamente il termine usato da LUI, ma questo lo posso scrivere… l’altro no), spesso chiedo la ricetta ai camerieri.
Debbo dire che spesso mi vengono riferite a voce e, essendo poco fine prendere appunti stenografando mentre si è comodamente seduti in un locale, attorniati da altri commensali non particolarmente interessati a quante uova e se vanno *sbattute leggermente* o *montate a crema*, cerco di mandare a mente.
Lo stato dei miei neuroni è notoriamente provato (dall'età, dal logorio della vita moderna, fate vobis) pertanto: una volta pagato il conto, chiusa alle spalle la porta del locale, ecco già venirmi i dubbi. Inutile chiedere concitatamente al Martirio *Ti ricordi se il burro era a temperatura ambiente o liquefatto?*. Ti guarderà esterrefatto, a malapena ricorderà di che cosa stai parlando e... persa. La ricetta è persa (come i tuoi neuroni, del resto).
Magari ci provi, tentando di ripetere esperimenti che fanno di te novella Marie Curie, alle prese con bilancini e varie, ma nulla. Persa.
Questa estate, invece, sono riuscita ad estorcere una ricetta tipica della Val Rendena, amena zona in provincia di Trento, al cuoco di un ristorante tipico.
Da qualche anno Andrea ed i nonni, trascorrono almeno un mese in un campeggio vicino a Pinzolo.
Erbetta verde, ambiente famigliare, aria pulita e fresca. A questi ingredienti si somma anche la piacevole abitudine di cenare fuori con la famigliola e gli amici quando andiamo a trovarli il sabato sera.
Tra le varie possibilità per cenare fuori, c’è questo Maso vicino al campeggio dove si mangia molto bene e cibi tipici trentini.
Questa volta, al momento del dolce, ho chiesto che offriva il *carrello*: la crostata d’erbe, mi è stato risposto.
Non fatevi domande: l’ho ordinata subito e, dopo averla assaggiata ho chiesto come sempre se mi passavano la ricetta.
La cameriera mi ha detto che l’avrebbe chiesta al cuoco ma che era solitamente restio a *girarle* agli avventori.
Me ne sono dimenticata sino a quando, una volta pagato il conto, arriva la cameriera trafelata con un foglietto minuscolo e mi comunica, allibita *Non so cosa sia successo ma questa è la ricetta!*
Firmata!
So che sapete già che mi sono fiondata in cucina a salutarlo, Giambattista, a fargli i complimenti per tutto il desinare e soprattutto per il dolce. Gli ho anche detto che avrei pubblicato il dolce su queste pagine, dove mi diverto a *tirarmela* e a pasticciare di cucina.
La ricetta pare sia una ricetta di famiglia (la famiglia che gestisce sia il camping sia il Maso) ed è un bellissimo regalo che dedico a Francesco, Jurika ed a Giambattista.
L’ho rifatta al rientro dalle ferie e l’ho proposta ai colleghi, che hanno apprezzato… pare: che ne dite?
Quindi: bando alle ciance ed eccovi
La Crostata d’erbe della Val Rendena
Ingredienti.
Pasta frolla
240 gr. burro
200 gr. zucchero
200 gr. farina 00 + 50 gr. fecola
3 tuorli
Per il ripieno
1 gamba di biete (un mazzetto)
1 bicchierino di grappa
3 chiare d’uovo
50 gr. amaretti
25 gr. uvetta
Impastare velocemente la frolla con la punta delle dita.
Stendere i 2/3 della pasta nella tortiera unta ed infarinata (io l’ho ricoperta con la carta da forno).
Farla riposare in frigorifero (io 30 minuti).
Nel frattempo lavare e mettere a bagno l’uvetta nella grappa.
Sbriciolare gli amaretti.
Lavare, asciugare e tagliare sottili le biete.
In una ciotola capace, unire tutti gli ingredienti (l’uvetta CON la grappa), unire le chiare d’uovo (io montate leggermente a neve).
Versare il ripieno sopra la frolla. Con la pasta rimasta formare le griglie.
Infornare a 150° per 40 minuti con forno ventilato.
Fare la prova stecchino (se esce asciutto…è pronta!) e far raffreddare bene prima di sformare.
Il giorno dopo è ancora più buona (come quasi tutte le crostate).
Come mi piace il ripieno di questa crostata!!!!
RispondiEliminaStrano, insospettato ma.... buono!!
Eliminapensa come stanno messi i miei di neuroni che non ho capito se è una torta salata o dolce...
RispondiEliminasalata, giusto? ma non ci va neanche un pochino di sale? e le biete non vanno sbollentate prima?
mannaggia mannaggia! ho tutti gli ingredienti in casa! potrei farla adesso... peccato che il forno è dall'elettricista... speriamo bene!
p.s.
è un piacere aver scoperto il tuo blog! a presto!
NON è salata! Stefania è dolce! Lo *strano* di questa crostata sta nelle bietole che sono messe a crudo... con le uova ed il resto. Il dolce lo conferisce l'uvetta e l'aroma la grappa.
EliminaProvala quando il tuo forno tornerà a casa.... :-)
Nora
PS - Ho fatto ora un *giretto* da te e mi complimento anch'io!
Piacere di conoscerti!!!!
ahahahah! abbi pazienza! sono stordita! mi ero persa lo zucchero della frolla! mi piace!!! da provare!
EliminaBella! Anche buona ovviamente ma le biete vanno a crudo? Baci giulia
RispondiEliminaSiiiii Giulia, vanno a crudo! Da me in ufficio l'hanno spazzolata... :-)
EliminaBuona giornata.
In effetti è una ricetta molto particolare, ma il ripieno non prevede neanche un po' di zucchero? mumble mumble....
RispondiEliminaCiao Silvia,il dolce viene dall'uvetta ... e troppo zucchero guasterebbe. Considera che nella frolla ce ne trovi tanto.
EliminaLa prossima volta voglio provare con la mia solita frolla... meno zuccherosa.
Nora
Mi sa che il tuo cuoco non potrà più dichiarare la paternità su questo dolce. Qui si fionderanno versioni a profusione...peccato che le erbette qui non le trovo, giusto un po' di ceciarello (o lollino che altro non è la valeriana). Però ti confesso che a me questi sapori fanno impazzire e me la segno subitissimo (beati i tuoi colleghi!). Un abbraccione,Pat
RispondiEliminaLe bietole sono *la morte sua* ma ne ho un'altra versione (un po' diversa) con le ortiche.... Non saprei invece immaginare sostituire con il lollino... prova, magari in piccolo...
EliminaNora
P.S. Buon inizio scuolaaaaa :-*
Cara Nora, questa è una di quelle ricette che non riesco ad immaginare, ma mi fido dei tuoi colleghi e di quel che resta dopo il loro passaggio ;)
RispondiEliminaUna sola domanda, ma tutto quel burro e i tuorli, non rendono l'impasto un pò troppo molle?
( Ti pongo questa domanda perchè ho sempre difficoltà con la frolla!)
ciao loredana
Facevo fatica anch'io ad immaginarla, quando la cameriera me la propose. Poi fu una bella sorpresa.
EliminaIl burro in effetti è molto (puoi ridurre a 200, secondo me)e l'impasto viene morbidissimo. Se lo stendi e lo metti subito in frigorifero (o freezer) riesci a gestirlo.
a presto.
Nora
Decisamente interessante ..io la salvo... in barba al cuoco che era restio...
RispondiEliminaSapevo di torte dolci con le zucchine, con le biete mi mancava, non sia mai!
Grazie Tata Nora! bacioni
Provala, è decisamente molto particolare. E' piaciuta a colleghi ed a un gruppetto di amici che l'anno assaggiata.
EliminaBuona giornata
Nora
Non sai quanto piacere mi abbia fatto trovare il tuo commento di lombarda doc (io sono emigrata di terza generazione) alla spargiada del Cuoco gentiluomo sul blog (ti ho risposto là). E quanto piacere mi faccia trovare qui adesso una ricetta del mio amatissimo Trentino (e ci credo 240 g di burro per 250 di farine che altro può essere? ;-) ). Adoro le tue ricette della tradizione di casa, me le segno sempre tutte.
EliminaNon riesco a capire se mi salva i commenti. Riprovo. mi ha fatto molto piacere trovare il tuo commento di lombarda doc (io sono terza generazione di emigrati da Milano) alla Spargiada del Cuoco gentiluomo (ti ho risposto là). Mi piacciono le ricette della tradizione del tuo blog e me le segno tutte. Anche questa trentina: con 240 g di burro su 250 di farine che altro può essere? verrà buona con le piogge autunnali... simpatico il cuoco chissà se viene a curiosare qui.
RispondiEliminaTe li salva i commenti! Sono io che non sono troppo presente in questi giorni.. rientro a casa spot mentre mi stanno ristrutturando il bagno. A casa di mia suocera, dove sono emigrata, non ho connessione.
EliminaIl burro è decisamente molto ma, a parte per il colesterolo, non ci sta poi così male. La prossima volta provo a diminuirlo un poco, anche per avere meno problemi a gestire la pasta.
Non so il cuoco verrà a curiosare, io glielo avevo detto che avrei scritto 2 righe sulla sua torta, ma mi farebbe piacere!
Buona giornata
Nora
Non mi stupisce la bontà di questo dolce, ho mangiato una volta una torta dolce di spinaci fatta dalle sorelle Simili ed era divina.
RispondiEliminaAnche io perseguito i camerieri per le ricette :-) e ogni tanto ho successo ;-)
Stefania: è stata una scoperta! Il bello è stato vedere le facce di alcune colleghe quando ho *confessato* l'ingrediente anomalo :-)!
EliminaIl cuoco è stato veramente molto gentile... e mi ha pure fatto l'autografo!!
Nora
Io adoro le bietole e questa versione dolce mi attira parecchio *O*!
RispondiEliminaSecondo te potrei provarla con una frolla con meno burro e zucchero? Perchè non sono una grande amante delle frolle burrosissime ^^''
Sicuramente il burro è molto e si SENTE! Per me potresti arrivare a 200 gr. ma okkio con lo zucchero: nel ripieno NON ne metti (si addolcisce con la grappa e con l'uvetta).
EliminaFammi sapere se la fai e se ti piace!
Nora
Confermo, torta dolcissima e buonissima! Da proporre agli amici senza dire di cos'è fatta prima dell'assaggio!
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