Sto parlando di *QUINTO QUARTO (R)EVOLUTION* di Cristina di Insalata Mista e Sabrina di Les Madeleines di Proust.
Non è facile *far piacere* le interiora a tutti e ancor di più è difficile proporle in modo nuovo. Difficile per me, sicuramente, perché ho visto cose tali da farmi cader la mandibola.
Io tendo istintivamente a replicar ricette tradizionali, magari con delle piccole e personalissime modifiche e, per questo contest, ci si trova a proporre delle *parti* che già di per se sono considerate *rivoluzioni*.
Non tutti sarebbero disponibili a mangiar fegati, rognoni, cuori, trippe, code, lingue e …. testicoli.
Si. Non sto scherzando, pure *quelli*! Li ho trovati sul banco del supermercato vicino casa e, vi dirò, ero stata tentata, in un impeto di sadismo, di farli fritti (come da tradizione toscana tanto decantata dal buon Pellegrino Artusi) e dire *dopo* al Martirio di che si trattasse.
Ha vinto il buon senso e, soprattutto, la consapevolezza che gli avvocati divorzisti costano … ed i funerali pure! Ma cinque minuti di sorriso scemo stampato in faccia li ho avuti, lo confesso, mentre il macellaio mi guardava torvo… immaginando sicuramente quanto mi passava per la testa.
Ricompostami e trovando di nuovo il mio aspetto (semi)serio, mi sono orientata per due altre parti di tradizione *nordica*: il polmone ed il fegato.
Mi ricordavo infatti mio nonno Peppino che decantava la tanto comune (a Milano e dintorni) *minestra cunt la corada* (trad. minestra con il polmone) e, avendo giusto per le mani il ricettario in milanese, volli provare la ricetta tradizionale riservandomi di riproporla magari in forma un po’ diversa per il contest.