Arc si muove in silenzio per le scale buie.
Il rumore lamentoso degli scalini di legno gli fa gelare il sangue.
Forse sarebbe stato meglio accendere la luce delle scale ma, un po’ perché addormentato, un po’ perché non voleva svegliare i nonni che dormono accanto, non ha osato accendere e ha sfruttato il riverbero della luna che fa capolino dalla finestra del pianerottolo.
Che ombre inquietanti che disegna la sua figura sul pavimento! Sembra un gigante che striscia piano piano e senza rumore… a parte lo scricchiolio.
Arc fa tutto di corsa: va in bagno, si sciacqua la faccia con l’acqua gelida del lavandino, tentenna ancora un po’, poi riprende la traversata delle scale per tornare a dormire nel suo letto.
Si infila sotto le lenzuola e se le tira persino sulla testa per non sentirsi osservato… ci impiega un po’ e poi crolla di nuovo addormentato, rilassando finalmente le membra nell’abbraccio dei sogni.
La mattina arriva presto e, quando si sveglia, sente già la mamma e la nonna che chiaccherano in cucina davanti alla prima tazza di caffè della giornata.
Ora è giorno fatto e la discesa dalle scale non gli fa più così paura. Il chiarore della mattina rende tutto più *morbido*, meno spigoloso della luce della luna questa notte.
- Ciao Mamma! Ciao Nonna! Lo sapete che stanotte, quando sono sceso al bagno, mi sembrava ci fosse qualcuno?-
Lo dice un po’ titubante, temendo di essere preso in giro dai grandi.
La mamma invece, lo guarda sorridendo un po’ complice e subito risponde:
- Sarà stata Verginia, che passeggiava in casa.
Già: Verginia, il loro fantasma.
- Mamma, mi racconti di nuovo come ha fatto a sapere che c’era e conoscere Verginia?
La nonna smette subito di bere il caffè e sembra un po’ a disagio. A lei le storie di fantasmi non sono mai piaciute. Le fa paura l’idea di incontrare un fantasma a spasso per casa e, a dirla tutta, tanto normale non è! Mamma però le ricorda sempre che temere i vivi, e non i morti.
Poi il nostro fantasma è innocuo.
Mamma comincia a raccontare che, quando comprarono la casetta gialla, vennero a fare pulizia di tutto il ciarpame che i proprietari precedenti avevano abbandonato.
Una caterva di giornali vecchi, una moltitudine di bottiglie vuote che riempiva quasi tutta la seconda parte della cantina, armadi dove le tarme avevano fatto scempio di capi di lana e di una vecchia pelle di pecora che doveva essere stata uno scendiletto, in origine.
Tra le varie cose che, con fatica, avevano portato alla discarica, trovarono in anticamera, una pietra tombale di marmo bianco con una scritta mezza cancellata.
Segnava un nome: Verginia Mello Grand in Guelpa, morta il 9 Aprile 1895, di anni 24.
Questa scoperta a più di cento anni di distanza, fece restare allibita la mamma. Mai e poi mai aveva visto portare nelle case le pietre tombali!
Parlando con la gente del posto, venne a sapere che, ai primi dell’ottocento, le lapidi costavano tanto per cui spesso, venivano *riciclate* o comunque tenute da conto.
A questo punto cominciarono i vari pareri: Nonna voleva portarla in chiesa, Papà voleva portarla in discarica… a Mamma pareva brutto sfrattarla da casa sua..alla fine convennero che nel garage, dove c’era tanto posto, poteva non dare fastidio a nessuno. Così fecero.
Da quel giorno: ogni volta che qualcosa non si trova, ogni volta che si sentono dei rumori, si parla di Verginia, spirito discreto che si aggira per quella che fu la sua casa.
Verginia però non è uno spirito dispettoso e, se nascondo qualcosa, te lo fa ritrovare quasi subito e, quel che è più strano, nel posto esatto dove doveva essere…
Mamma, poi, quando arriva grida sempre:
- Ciao Verginia! Bentrovata!
Quando poi chiudiamo la porta per tornare a Milano, la mamma si volta sempre, alza la mano in segno di saluto e sussura:
- Arrivederci Verginia, cura tu la casa!
Arc si diverte sempre a sentire questo racconto e, una volta vestito, va a cercare la pietra nel garage. Giace appoggiata alla parete in fondo, dove una lama di luce entra dalla finestrella.
Arc ha imparato così a convivere con gli spiriti e con gli spiritelli che questo luogo fatato in mezzo al verde, nasconde e protegge.
Oggi è una giornata calda e Arc si precipita fuori a giocare, senza dimenticarsi di rubare una rondella di wurstel dall’insalata di patate che mamma sta preparando… e voltandosi a salutare, mentre passa davanti al garage, l’amica discreta che di notte lo guarda.
INSALATA DI PATATE ALLA MODA TEDESCA.
Ingredienti (per 3 persone):
2 patate grosse lessate con la buccia
2 wurstel grossi lessati per 2 minuti
3 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
1 cucchiaio di capperi dissalati (quelli piccolissimi)
100gr di formaggio provolone piccante
1 cucchiaio di senape (io dolce, altrimenti Arc non la mangia)
1 tazza scarsa di maionese (meglio se fatta in casa!)
1 cucchiaio di olio EVO
3 uova sode
Pelare le patate quando fredde e tagliarle a quadrotti (1cm. circa di lato).
Tagliare a rondelle i wurstel quando freddi.
Tagliare il formaggio a quadrotti come le patate.
Aggiungere i capperi, le olive.
Stemperare la senape con il cucchiaio di olio EVO, mescolarla alla maionese e condire l’insalata.
Farla riposare in frigorifero almeno 30 minuti.
Guarnire con fettine di uovo sodo.
Oltre che cucinare dovevi scrivere fiabe !!! Sei bravissima! Buona giornata!
RispondiElimina... scrivere fiabe? Bella idea ;-)
EliminaPer ora mi limito a raccontarmele...da sola.. con Arc.
Buona giornata bella signora.
Nora
Ho sempre ascoltato con piacere chi sa rendere leggere, storie che per propria natura si prestano più facilmente a banalizzazioni sterili e questo indipendentemente che si attinga dalla fantasia o dalla cronaca. Il beneficio è tutto per quel futuro-adulto che nell'età della coscienza ti dovrà un mondo interiore costruito con grande perizia ed elegnaza. Una bella lezione di "essere genitori".
RispondiEliminaCi credi se ti confesso che il tuo commento mi ha toccato il cuore?! Sinceramente, resto sempre allibita nel vedere che, tolti parenti e amici d'infanzia, ci sia qualcuno che mi *legge* e, a volte mi apprezza, ma i commenti di chi non mi conosce direttamente e mi dimostra stima... mi commuovono!
EliminaFantasia non mi è mai mancata, il difficile e *tradurla* in segni, parole, comunicarla. Con l'arrivo di Arc è stato tutto più facile, più naturale, manifestare la parte sognatrice di me. Essere genitori non è facile perchè non esiste un *libretto d'istruzioni* per crescere i figli bene. E'questione di tanta fortuna.
Regalare sogni per rendere superabile ogni paura ed ogni avversità è quello che faccio per mio figlio... ma in questo spazio può essere condiviso.
Sono convinta che, finchè una parte di noi riesce a sognare... la vita può scorrere serena come il fiume, senza perdersi nelle rapide.
Buona giornata grand'uomo!
Nora
wow, che racconto affascinante.
RispondiEliminaMi sarebbe sempre piaciuto vivere in posti "misteriosi", invece mi è sempre toccata una noiosa normalità.
Adoro l'insalata di patate, in Germania amo mangiarla nei tantissimi Imbiss che si trovano per strada.
Buona giornata piccola dolce Nora e un saluto caloroso anche a Verginia
Guardati intorno Chiara: dietro ogni piccola cosa ci si possono nascondere sogni e magie... basta guardare dietro le palpebre chiuse!
EliminaQuesta insalata è stata amore a prima vista per il Martirio durante il viaggio di nozze ed io, che a volte so essere furrrrba.... la rifaccio!
Buona giornata .
Nora
Che bella storia Nora, vorrei farti qualche battutaccia delle mie ma stavolta mi hai proprio colpito: brava!
RispondiEliminaDany
Dany... vedi che sono brava ad incantar con le favole?
EliminaApropo...l'insalata di patate la mangi? Se sì la metto nel famoso *elenco Dany*.... ;-)
Bacioni
Nora
No, la schifo.
EliminaSorry.
Dany
peccato..... lista nera, quindi!
EliminaBuonanotte
Nora
Io mi ingozzerei di insalata di patate e maionese per tutta l'estate, ma non lo farò se non voglio arrivare a settembre rotolando :-D
RispondiEliminaSilvia, pensa che io già rotolo ora... mi tocca prepararla e .. voltarmi dall'altra parte!
EliminaNora
che bella storia, adoro quelle con i fantasmi "buoni"!
RispondiEliminae bello anche il tuo Kartoffelsalat :)))
Il nostro fantasma non spaventa, fa dispettucci, ma non spaventa.
EliminaLa Kartoffelsalat è stata il piatto forte di tutto il nostro viaggio di nozze....
Quindi, quando voglio *intortarmelo* picchio duro con la maionese et voilà il gioco è fatto!
Notte bella signora.
Nora
Ma mi leggi nel pensiero? Giusto ieri pensavo di dover/voler cercare idee per fare una Kartoffelsalat e tu me la procuri subito!!! Grazie
RispondiEliminaI fantasmi invece, buoni (alla Casper) o cattivi che siano mi inquietano sempre un po' :-s
E da oggi entro anch'io nel club
baci
Non farti inquietare dai fantasmi... son lievi e non possono ferire. La nostra è discreta e rassicurante, perfino...
EliminaLa ricetta della Kartoffelsalat è fatta *ad intuito*... quando ancora ce ne avevo! ;-)
Nora
Per un attimo mi è parso di leggere l'inizio di una storia di Isabelle Allende...
RispondiEliminanaaaaa LEI è una scrittrice, io invento fiabe per chetar mio figlio!!!
EliminaBuona giornata
Nora
Lo so ma l'ambientazione e l'atmosfera me l'hanno evocata!
EliminaHai mai letto niente di Jorge Amado? Stessa passione della Alliende ma declinata al maschile...
Ma che storia!!!...quasi da far venire i brividi, che male non ci stanno visto il caldo di quesi giorni!!
RispondiEliminaTi faccio anche io complimenti per aver saputo "sdrammatizzare" una situazione abbastanza difficile da far mandare giù ad un bambino, ma convengo con te , e anche io lo dico sempre ai miei figli, bisogna aver paura dei vivi!
Buon fine settimana
loredana
Noi mamme siamo tutte allineate, pur di far passare le paure ai nostri figli. A volte basta una carezza, altre ci vuole una favola.
EliminaBuona settimana
Nora