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mercoledì 20 novembre 2013

Sant'Ambrogio, i firùni e.... MTC




Scrivere per il proprio blog di cucina a volte fa strani scherzi.
Capita, per esempio, che in una sfida culinaria mensile, si parli di un solo ingrediente e non, come per altre occasioni, di una ricetta.
Capita che Serena, la vincitrice dell'ultima sfida, nonchè titolare del blog Pici e Castagne, scelga un ingrediente e NON una ricetta.
Capita pure che l'ingrediente lo abbia in casa: le castagne!
Poi il target : semplicità.
Ecco fatto. Non posso che essere contenta. Io che non amo fare nulla di complicato. Non ne sarei capace a meno di non eseguire pedissequamente ricette di grandi chef, cosa che ogni tanto faccio, ma sempre attenendomi ai gusti della mia famiglia, perchè non ho nessuno da *stupire con effetti speciali*.
Amo la semplicità e la tradizione che mi viene dalle ricette di famiglia, da quelle che *incontro* magari al tavolo di un ristorante in collina, oppure su quelle miriadi di riviste e libri di cucina che ancora mi ostino a collezionare e sfogliare in maniera compulsiva e che, alla fin fine, servono come spunti per riadattare alcune ricette alle abitudini alimentari del mio desco.
Quindi, vai di tagliatelle, imparate dalle mani veloci e leggere di mia nonna Maria, vai di gnocchi, arrotolati attorno ai rebbi delle forchette che ne faran strage poi, pensa ad un dolce (questa volta con la pasta secca fritta, per cambiare) ed ora.... 
Ora penso alle fiere, quelle di paese, quelle che a Milano si ostinano ancora a fare nelle vie riempiendole di bancarelle che han perso la connotazione dei banchi degli artigiani. Questi sono rimasti pochi sparuti banchetti che vengon sommersi da quello che è diventato un mercato, un comunissimo mercato.
Anche la fiera che tra poco, per la festività del Santo Patrono di Milano - Sant'Ambrogio, vedrà i banchi che in passato sono nati per vender balocchi ai bambini del popolo, attorno a quella che da sempre è stata la basilica più amata dai Milanesi.
foto TataNora

La fiera di Oh Bej oh Bej, spostata nello spazio attorno all'Arena Civica, dove perde il senso della fiera e di Sant'Ambrogio....
Su questa fiera, fino a qualche anno fa, facevano bella mostra i caldarrostai, quelli che sentivi venti metri prima, per il profumo delle caldarroste che vagava nell'aria e che sovrastava l'odor di fritto delle frittelle. Compravi un cartoccio fatto di foglio di giornale, dove le caldarroste scottavano, bruciavano bocca e mani e ti riempivano di sbaffi neri.
Ora con 5 euro hai ben 3 castagne e, se sei fortunata, senza carne.

immagine da web

Poi c'erano i banchi dove, in fila come collane, sui sacchi di juta, vendevano *i firùni* dove le castagne infilate in uno spago e cotte al forno, venivano mangiate strada facendo, mentre si guardavano i banchi.
A Milano venivano chiamati anche *cùni* perchè, in origine, venivano portate in città dal piemonte, da Cuneo, e vendute sulle fiere.
Ora non le ho più viste ma, se chiudo gli occhi, rivedo mio papà che ci concede l'unico acquisto *mangereccio* comprato di fianco al sagrato di Sant'Ambrogio (sempre allo stesso banco ogni anno) e noi figli che ci litigavamo le ultime.
Un senso di nostalgia mi ha fatto cercare tra le varie attrezzature del cucito, fino a trovare un ago da materassaio, un filo di refe resistentissimo e.... ho infilato le castagne!

Con *i Firùni* o *cùni* partecipo alla sfida di Novembre di Mtchallenge.
partecipo per raccontare a mio figlio il sapore della mia Milano, per vederlo impiastricciarsi la bocca e le mani, nel pelare le castagne. Per vedere il Martirio sorridere sornione mentre mi ricorda le nostre camminate, da fidanzati, per il passaggio ingombro di gente sotto l'occhio vigile dei due campanili della cattedrale romanica voluta da Sant'Ambrogio nel IV secolo. 
Per ritrovare il sapore di qualcosa di tanto semplice da sembrare banale...ma che mi fa sentire bene. 

I firùni di Sant'Ambroes



Ingredienti ed attrezzi:
40/50 castagne sane
1 filo di refe
1 Ago da materassaio
1 straccio di cotone
Acqua e vino bianco








Infilare con l'ago da materassaio le castagne sul filo di refe passando dalla punta. 
Metterle in una teglia avvolte da uno straccio di cotone imbevuto di acqua.
Farle cuocere in forno a 200°C per 15 minuti avendo cura di tenere costantemente umido lo straccio.

Inumidire lo straccio con un bicchiere scarso di vino bianco e cuocere ancora per 15 minuti (eventualmente inumidire nuovamente lo straccio con acqua).
Togliere dal forno e verificare se le castagne sono cotte togliendone 1 dalla fila.
Lasciarle raffreddare e mangiarle fredde o tiepide.

32 commenti:

  1. Che fantastici ricordi, Nora! Un post e una "ricetta" che davvero toccano il cuore :)

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    1. Non è una ricetta. Sono ricordi, miei e non solo.
      Un pezzo di Milano che sta scomparendo.
      Baci
      Nora

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    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    3. I fironi non si fanno cosi, ma con 4 aghi e 4 fili su file di 4 solitamente! Io li infilo tuttora, e ci vuole tempo per imparare. Anche la cottura è di ersa, 40 45 min senza panno, perche le castagne vanno lasciate a bagnomaria il giorno prima di infilarle (operazione altrimenti difficilisima) e poi cotte!

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  2. Più semplice di così...Direi che hai proprio centrato il tema!

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    1. Un esecuzione un po' banale ma per me le castagne e Milano sono anche questo.
      Bacioni
      Nora

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  3. Nora, buongiorno...non sai quanto mi piacerebbe essere a Milano nel periodo di Sant'Ambrogio..... quest'anno sicuramente no, ma primo o poi ci vengo!! buona giornata, Flavia

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    1. Se verrai a Milano DEVO averti almeno a cena! Mi sa che il *giro* per i mercatini di Natale (anche se non più quelli di una volta) te lo organizzerò più che volentieri.
      Un abbraccio
      Nora

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  4. Mi commuovi come al solito! Non mi stupisci perché conoscendoti so che sei così. Genuina romantica semplice sincera e fantastica . Hai ragione sulla unicità persa nel corso degli anni della Fiera degli o bej! Era una festa anche per me. Ora è una esposizione commerciale che non mi trasmette più nessuna emozione. E leggendo il tuo post, che oserei definire quasi una non ricetta ma nel senso buono del termine , perché uno quando pensa a una ricetta pensa immancabilmente a fare e spignattare E questa è più di una non ricetta. È un emozione che ti arriva nel cuore dritta dritta! Come una fucilata! Ed è fantastico trasmettere questi doni preziosi ai nostri figli! E vedendo la meraviglia che hai preparato mi sa che mi hai dato il coraggio di pubblicare una non ricetta che ho lì tra le bozze.... E capirai perché ho definito non ricetta il tuo capolavoro! E la mia.... Sei grande Nora! Vuoi vincere? Te lo auguro! Ma se non lo facessi hai vinto un premio più grande: hai trasmesso e trasmetterai emozioni e valori che altrimenti andrebbero persi! Ti adoro!!!

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    1. E' stato il mio primo pensiero poi scartato perchè troppo banale.
      Poi mi pareva bello comunicare un po' di quel folclore locale che si respirava nella NOSTRA Milano.
      Non voglio vincere, non ne ho sicuramente il carisma o la capacità di tante altre partecipanti più preparate e professionali di me.
      Baci bela tusa

      Nora

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  5. Mi commuovi come al solito! Non mi stupisci perché conoscendoti so che sei così. Genuina romantica semplice sincera e fantastica . Hai ragione sulla unicità persa nel corso degli anni della Fiera degli o bej! Era una festa anche per me. Ora è una esposizione commerciale che non mi trasmette più nessuna emozione. E leggendo il tuo post, che oserei definire quasi una non ricetta ma nel senso buono del termine , perché uno quando pensa a una ricetta pensa immancabilmente a fare e spignattare E questa è più di una non ricetta. È un emozione che ti arriva nel cuore dritta dritta! Come una fucilata! Ed è fantastico trasmettere questi doni preziosi ai nostri figli! E vedendo la meraviglia che hai preparato mi sa che mi hai dato il coraggio di pubblicare una non ricetta che ho lì tra le bozze.... E capirai perché ho definito non ricetta il tuo capolavoro! E la mia.... Sei grande Nora! Vuoi vincere? Te lo auguro! Ma se non lo facessi hai vinto un premio più grande: hai trasmesso e trasmetterai emozioni e valori che altrimenti andrebbero persi! Ti adoro!!!

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  6. Grazie per aver condiviso con noi questi ricordi e queste immagini. I firuni non li conoscevo, anche se so che è usanza infilar collane di castange, anche al sud mi pare. I ricordi del tuo papà e della tua infanzia avranno dato un sapore particolare a queste castagne, a noi, hai dato una forte emozione! un bacione!

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    1. I ricordi sono sempre parte di noi, di me per lo meno. Il fatto di condividerli in un blog mi rende fortunata. Il fatto di far emozionare, mi stupisce ogni volta che trovo questi commenti su un mio scritto.
      Scrivo come parlo, come sento, come sono.... una persona qualsiasi.
      Grazie a voi di farmi sentire un po' migliore di quella che mi vedo.
      Nora

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  7. cosa posso scrivere che non banalizzi il tuo racconto... nulla, se non che è tutto bello!

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    1. banale è la mia *non-ricetta* semmai! Troppo buona tu!
      Nora

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  8. Per me la fiera era un momento di pausa prima degli esami universitari: bancarelle subito fuori dall'università, un'ora di lezione saltata con le amiche di allora (il signor Darcy ancora non c'era), le prime luci natalizie e un'atmosfera festosa (o almeno io la precepivo così). Ma già allora - e sono passati quasi vent'anni - gli Oh bej oh bej non erano più quelli dell'infanzai dei miei genitori.
    Mi hai fatto venire nostalgia, non della fiera, ma dell'atmosfera.
    Un abbraccio, Claudette

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    1. Passeggiate da bimba con il papà, passeggiate da fidanzata con il Martirio, ricordi di tanto tempo fa.
      La misura degli anni che passano.
      Questo è la fiera di Oh bej oh bej per me.
      Un abbraccio
      Nora

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  9. anch'io me li ricordo, eh se me li ricordo...!
    sono anni che non vado agli oh bej oh bej, ormai non mi interessano più :(
    un bacio grande

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    1. un pezzo di Milano che ho nel cuore e che è in via di estinzione.
      Anni che fuggono via veloci.
      Ed io che sono sempre più vintage!
      Nora

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  10. Amatissima Sant'Ambrogio! e che tirstezza gli Oh Bej in periferia. Per non disturbare il traffico? Ma chissà che roba di plastica venderanno, oggi.
    Meravigliosi invece i tuoi elegantissimi firùn. Una scoperta di qualcosa che proprio non conoscevo. Grazie per questo tuffo nelle antiche tradizioni.

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    1. Un po' come la piazza dei pittori a Monmatre.... invasa dai tavolini dei bistrot.
      Se passerai da Milano in stagione.... un passaggio da quelle parti lo faremo di sicuro!
      Bacioni
      Nora

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  11. io i firuni non li conoscevo, però sto imparando a conoscere meglio te, e mi piaci : )))
    ma proprio tanto.
    mi piace leggere delle tue ricette e mi piace leggere i tuoi racconti.. sei una donna speciale, dico davvero.
    tu lo sai sì che io stasera preparo i firuni a casa. lo sai eh!!!
    ogni tua ricetta è un dono prezioso in questa sfida, ma con una buona dose di presunzione voglio scriverti anche che sei stata un dono prezioso per me. ecco, le tue ricette le ho prese "sul personale" : ))))) non pensavo che mi sarei sentita tanto emozionata..........

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    1. Ma daiiiii!!! Mi fai arrossire (ed è tanto tempo che non mi succedeva).
      Non aspettarti nulla di speciale dai firùni, sono castagne cotte al forno. Nessun sapore diverso che quello delle castagne.
      Sarà che per me hanno il sapore dei ricordi, sarà che mi piacciono le castagne *a prescindre* ma sono spariti subito.
      Bacioni
      Nora

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  12. Che bello leggerti Nora. Sono troppo contenta di essere entrata a far parte di questa sfida. Non siamo tanto lontane sai? :-)

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  13. Lo so Vaty, Purtroppo non sono riuscita ad essere presente al raduno ma.... mi rifaccio eccome se mi rifaccio!!!!
    Nora

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  14. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    1. nooooooooo l'ho fatto di nuovo!!!!! Scusa ma il dito a banana ha colpito.
      riscrivo qui sotto il tuo commento, copiandolo dalla Santa e-mail
      elisabetta pendola ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Sant'Ambrogio, i firùni e.... MTC":

      anche a me piaci tantoooo!!!

      e rispondo pure che ho letto ora il tuo pezzo sul castagnaccio e sto ridendo come una scema mentre immagino i calcinacci e tutto il resto....:-) Anche tu mi piaci :-)

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  15. La fiera dal 2006 é stata spostata in piazza castello le vere castagne milanesi si mangiano calde prese dal baracchino le classiche caldarroste .

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    1. Caro Anonimo/a .... la fiera è stata spostata, perdendo il fascino ed il sapore di quello per cui era nata, Un po' come la *Fiera di Senigallia* il mercato delle pulci di Milano, è stata relegata in un area del naviglio, defilata..
      Perdono le connotazioni per cui sono sorte, perde la magia per chi ha Milano nel sangue, nel cuore, nei ricordi.
      Un po' come le *feste della Via XXXYYY* che da ritrovo degli artigiani, diventa la passatoia dei banchi di un mercato come un altro dove la maggioranza dei beni venduti nulla hanno a che vedere con gli artigiani, la qualità, i manufatti di qualità.
      Le castagne, le caldarroste si son sempre vendute agli angoli delle vie di quasi tutta l'Italia del Nord ma, i firùni, quelli non si vedevano nelle altre fiere. QUELLO è la parte di Oh Bej oh Bej che mi manca, assieme all'ombra dei campanili di Sant'Ambrogio.

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