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domenica 23 dicembre 2012

IL NATALE DI ABELE.

.... Un augurio da parte mia di trascorrere il Natale con chi amate di più, con chi vi incatena il cuore... non dimenticando chi ci passa accanto con un fardello più pesante del nostro...
 



Fa freddo, tremendamente freddo. Il suolo ghiacciato si fa tutt'uno con la sua schiena. Fa così freddo che non riesce nemmeno a tremare.
Il suo nome non lo ricorda, o forse si ma non importa, nessuno lo dovrà chiamare da qui all'eternità. Poi, se proprio voglio parlargli, lo chiamano con tanti nomi: barbone, ehi tu, scemo, bastardo.
Potrebbe chiamarsi Caino, più facilmente Abele.
Lui invece non chiama, non parla: vive.
Vive in un androne, finchè lo lasciano lì. Poi bagnano il pavimento dell'androne con una secchiata d'acqua e lui non trova posto se non sotto l'albero dei giardinetti.
L'albero lo fa restare, gli fa da casa, da armadio, da letto.
Ma sotto l'albero si può restare solo se non piove, se non passano i ragazzi della scuola vicino.
Se nevica va bene lo stesso, la neve è leggera e non pesa sul cuore.

mercoledì 19 dicembre 2012

QUANDO NATALE ARRIVA ... SA DI BISCOTTI



Incalzante anche quest'anno il periodo pre-natalizio.
Con le mille e mille cose da fare: i regali, le letterine dei doni da far recapitare...e i regali golosi da fare.
Si, i regali golosi. Da anni ho cominciato a regalar ad amici, parenti e colleghi: marmellate, biscotti, torte e sali profumati. Il tutto fatto rigorosamente dalle mie mani. Il mio forno in questo periodo si può dire che non fa tempo a raffreddarsi che già lo sollecito di nuovo.
La voce si è sparsa e, spesso, vengo *indirizzata* sul genere di regalo richiesto.
Uno di questi riguarda i miei cantucci (quelli col cioccolato li ho descritti qui) che ho preso a modificare per avere un po' di varianti da proporre ai miei *clienti*.

domenica 16 dicembre 2012

PROVE TECNICHE PER IL NATALE 1 ovvero LE PATATE DI JAMIE ED IL RECORD DEGLI ACQUISTI… ON THE ROAD.


Ecco: vi ricordate che vi avevo accennato a come, durante la mia permanenza in suolo Inglese, non sia riuscita quasi a far acquisti per il susseguirsi frenetico delle attività con i ragazzi?
Sul quasi, dovreste avere cominciato a preoccuparvi.
Di tempo non ce n’era stato ma, durante il viaggio di ritorno, il pullman ci propose una sosta ad un Autogrill della Starbucks, dove un caffè espresso che più lungo non si poteva, fece sì che entrassimo nel giro vizioso delle corsie… sino alla cassa che, caso volle, essere all’angolo delle riviste e dei libri.
Provate ad immaginare cosa deve aver pensato la cassiera (una tonda biondina con un sorriso stampato ed  un paio di occhiali anni ’70 con le lenti spesse ed un improbabile twin-set anni ’20), quando mi ha vista esultare e togliere dalla rastrelliera l’ultima (GIURO…ASPETTAVA SOLO ME!) rivista di Jamie Oliver?! Colta da un raptus ho afferrato saldamente la rivista, il tutto mantenendo la fila in modo pseudo-ordinato.
Pago e la cassiera mi dice che sono fortunata: è l’ultima copia ,le altre sono andate a ruba e, se mi interessa, c’è pure il libro di Jamie in offerta (per la cronaca… quello che avevo acquistato a ben Euro 26,50 invece di £7.90…. da schiattare di rabbia!)

venerdì 14 dicembre 2012

UN NEGOZIO INCANTATO E UN SOGNO CHE INIZIA


Immaginatevi una sera nella Milano che corre e non si ferma.
Aggiungete pareti colorate, tazzine preziose, alzatine trasparenti che racchiudono piccole opere d'arte.
Metteteci un sogno di zucchero e burro, di colori pastello, di profumi ed aromi.
Aggiungete la passione, l'entusiasmo, la voglia di rischiare, di un gruppo di giovani dalle mani fatate, che riescono a cristallizzar nello zucchero le scintille di fantasia che li illuminano.

giovedì 13 dicembre 2012

TI PORTO IN UNA FAVOLA... UN WE DI DICEMBRE A CACCIA DI REGALI E VECCHI AMICI.


Ti porto in una favola!
La mamma ha una gran bella fantasia ma proprio in una favola... beh Arc non riesce a crederlo.
Anche perchè lui in quel posto ci è già stato, in camper, un tre anni fa circa, ed era un posto *normale*. Un piccolo noce faceva ombra al loro camper parcheggiato.
Si ricorda i campi di girasoli tinti di giallo intenso, di quel colore che ti rallegra l'anima.
Arc ricorda anche la casa gialla di quell'amica di mamma, della cucina enorme ed azzurra, con le mani delle due amiche che preparavano i pasti per tutta una truppa di gente. Si ricorda anche le colazioni all'aperto sulla terrazza assolata, con tante di quelle cose buone che ad Arc viene l'acquolina solo a pensarci.
Adesso però i girasoli non ci saranno, farà freddo. Mamma però difficilmente fa promesse a vanvera.

domenica 9 dicembre 2012

UNA PRINCIPESSA NEL PIANETA DELLE DUNE E ... UN GIVEAWAY


Natale è Natale, ovunque…. tranne che in mezzo alle dune.
Arc non ci crede e chiede alla mamma se stanno parlando di un pianeta lontano, come quello del Piccolo Principe, che sta leggendo a scuola.
Perché il Piccolo Principe veniva da un altro pianeta ed Arc lo sa benissimo. La mamma glielo leggeva da quando non aveva nemmeno tre anni e, ogni volta che lo ri-legge, prima assieme a mamma ed ora in classe con i compagni, trova e scopre sempre nuove meravigliose avventure.
Quindi Arc è sicuro: *le dune* è il nome di un altro pianeta!
E su queste dune non c’è un Principe, ma una Principessa: l’Araba.
Questa Principessa è Felice…in Arabia: contenta lei!
E’ felice e furrrrrrbissima. Furbissima con le sue trovate, le torte o i biscotti fatti addirittura con 2 soli ingredienti, nelle teglie, non sporcando nulla.
E’ felice e fa ridere la mamma con i racconti delle sue feste in giardino con tanti invitati stravaganti e mangioni.
Ma a volte però la fa anche arrabbiare. E’ quando ci racconta che le donne del suo pianeta, non sono libere.
Libere di ridere, di ballare, di colorarsi le unghie, camminare per strada da sole…. e sarebbe già grave così…. ma nemmeno libere di studiare, di guidare la macchina, di lavorare per quello che hanno studiato (le poche che l’hanno potuto fare lontano).
In quel pianeta delle dune le donne non sono libere di pensare, di parlare, di farsi visitare da un medico in ospedale.
Non sono libere di curarsi, di vincere l’ignoranza, la segregazione… non sono libere di vivere.
Ad Arc non piace  questo pianeta dove le donne non si vedono… non si sentono… non SONO.
Ma la Principessa è furba, furbissima…. è riuscita a trovare una grotta, segretissima a tutti quelli che guardano, dove le donne vanno a fare ginnastica con lei, a suon di musica… dimenticavo nel Pianeta delle dune la musica è proibita, è peccato.
Ma la Principessa ha il suo antro segreto, e le donne che la frequentano capiscono che *il peccato* non è la musica non sono le note, sono le menti chiuse di uomini che vogliono trovare una scusa… perché le donne siano costrette al silenzio e si senta solo la loro voce e nessuno li smascheri.  

Nel pianeta delle dune non esiste nemmeno il Natale, è proibito, è peccato...
La Principessa muove le donne a suon di musica, festeggia il Natale di nascosto, con la sabbia che non è neve ma se, socchiude i suoi occhi celesti e magici,  si trasforma.
Arc e la mamma fanno il tifo perché questa magia della Principessa, cominci a danzare, attorno al Pianeta e metta in moto le menti, i cuori, le bocche, le mani e le gambe di tutte le donne di tutti i pianeti.
Perché sono tante le donne, sono forti e decise, perché la religione non deve essere paura e frustrazione. La religione, TUTTE LE RELIGIONI, sono un contatto con Dio pur, chiamandolo con tutti i nomi di tutte le religioni, e si arriva a capire che il peccato che il cielo punisce, è dove lo si VUOLE vedere a tutti i costi.
Ecco che ad Arc ed alla mamma piace la Principessa e decidono di far uscire dal loro forno dei Pie piccolissimi ripieni di marmellata.

Decidono di farli per dire alla Principessa tre cose fondamentali che sono come tre desideri espressi ed esauditi:
1 -  che è bello leggere del Pianeta delle Dune, raccontato da due occhi furbi e vivaci come quelli della Principessa, dove pure le brutture subiscono l’incantesimo delle parole,
2 – che  arrivarci è semplice, come seguire il ponte che lei crea tutti i giorni (o quasi) e che viaggia con le parole, con i commenti, con le risposte… e unisce tanti posti e tanti mondi;
3 – che è dispensatrice di incantesimi, furbi, furbissimi che saziano il cuore e la pancia e che fanno esaltar la mamma e godere Arc con le sue merende.
Per andare a trovar la Principessa il biglietto lo si fa qui, con una specie di concorso, per festeggiare il tre anni di questo Pianeta delle dune… e dirle
Si andrà ad estrazione e se non si vincerà… ci sarà stata un’ottima scusa per aver scoperto una favola… ed un nuovo Pianeta.
MINI PIE DI MARMELLATA PERE E ZENZERO.



Ingredienti per la pasta frolla:
(dal libro TORTE E CROSTATE - Mondadori):
250gr farina OO
65 gr. di zucchero semolato
150 gr di burro freddo a cubetti
1 uovo grosso
2 cucchiai di panna fresca
un pizzico di sale.

NB. Con questa dose vengono circa 10 mini-pie da 8/9 cm. di diametro.

Mettere la farina, lo zucchero ed il sale in un robot da cucina con le lame, fino ad ottenere un granuloso.
Aggiungere l'uovo e la panna e frullare il tutto finchè si formerà un impasto.
Rovesciare l'impasto su un foglio di pellicola trasparente. Dargli la forma di un disco del diametro di 18 cm. avvolgerlo nella pellicola e tenere in frigorifero per almeno 30 minuti (max 48 ore).
Stendere la frolla nelle formine (io ho usato quelle in silicone dei muffin) riempirla di marmellata di pere e zenzero (ricetta qui)  e ricoprire con un dischetto di frolla sigillando bene i bordi.

Infornare a 175° forno statico per 15/20 minuti (dipende dallo spessore della *crosta*) quando cominceranno a scurire togliere dal forno.

Lasciare raffreddare su una gratella e servire con un poco di cioccolato amaro fatto sciogliere a bagnomaria con un cucchiaino di brandy.

giovedì 6 dicembre 2012

Un'idea per Natale... e un aiutante goloso!



Babbo Natale ha i suoi aiutanti, ed io ho il mio.
A Natale mi trovo a dover ricambiare spesso regalini ricevuti da conoscenti, colleghi, amici e non mi piace far regali banali. Aggiungiamoci pure che, sapendo in molti che mi piace pasticciare in cucina, vengo spesso *indirizzata* verso regali commestibili.
Di qui a pensare di fare regali originali … si deve sollecitare la fantasia.
Quindi vai di biscotti, pandolci, marmellate *archiviate* all’occorrenza e…. poi ci sono i cereali che Arc mangia ogni mattina, che vengono a mancare e mi chiede di ricoprire i miei comunissimi cereali con il cioccolato:
*Dai mammaaaa!!! Se sciogli il cioccolato poi li puccio dentro!*
E’ un attimo pensare alle *rose di cioccolato* che sono tanto facili che può farle anche lui, con le sue manine.
Ma … se le rose vengono un po’ sghimbesce???
*Mamma guarda: l’ho fatta a mezzaluna!*
Mezzaluna, mezzo cerchio…. Cerchio completo e sembra una coccarda come quelle che si appendono alle porte on Christmas Eve!
E sovrapponendole, magari degradanti, si arriva a far un albero di natale, di cioccolato e se poi si ricopre di palline argentate e dorate, di stelline di zucchero e cuoricini, di glassa…. Uno spettacolo!
L’anno passato (non avevo ancora il Blog – me fortunata!) ne ho fatti tantissimi, tutti regalati (tranne quello di Arc… ovviamente) ed ho avuto successo!!!
Vi passo la *dritta* tanto semplice da farmi aiutare… con un occhio al disegno… e la bocca piena di confettini!!!

ALBERELLI E GHIRLANDE DI CIOCCOLATO


Ingredienti (per un alberello e una coccarda)

Gr. 100 cioccolato fondente (ma anche al latte o bianco… basta sia di qualità)
Gr. 100 di cornflakes (quelli a petalo – classici)
Confettini argentati, dorati, smarties, cuoricini o stelline….
Glassa reale fatta con zucchero a velo e qualche goccia di limone.

Disegnare su un foglio di carta da forno il diametro delle 3 parti degli alberelli (io ho usato dei bicchieri e dei piattini di queste dimensioni
Base: 16cm circa
Primo livello : 13cm circa
Secondo livello : 10cm circa


Costruire con la carta da forno un cono ed inserirlo in un bicchierino o una tazzina per farlo star in piedi.

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, quando ben sciolto aggiungere i cornflakes e mescolare sino a che non saranno ricoperti tutti.


Aiutandovi con un cucchiaio formate dei cerchi seguendo i disegni fatti sul foglio di carta da forno (che avrete voltato al contrario … a meno che non vi piaccia mangiar grafite) tenendoli della larghezza di circa 2 o 3 cm.

Mentre sono ancora appiccicosi di cioccolata, decorarli con i confettini e le stelline colorate (e qui Arc si è sbizzarrito)

Lasciare raffreddare bene (io li ho messi sul balcone al freddino…. si sono induriti in un attimo).


Montare l’alberello aiutandosi con una ghiaccia reale fatta con zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone, per fare da collante ma anche da decorazione.



In cima mettere un confettino argentato un po’ più vistoso.. come puntale.




Lasciare indurire la ghiaccia anche per 24 ore. Insacchettare in sacchettini trasparenti con una bella coccarda rossa…. Natale quando arriva …. Arriva.

lunedì 3 dicembre 2012

IL FRITTO FA PUZZAR LA CASA MA NON LE FRITTELLE!!!


Mia madre ha sempre odiato gli odori forti in cucina. Raramente faceva le cotolette, mai il pesce fritto. Al massimo si lessava qualche trota, di quelle pescate dal nonno.
Altra eccezione era il cavolfiore, ma fatto rigorosamente in pentola a pressione e con le finestre spalancate, che fosse estate o inverno, e rigorosamente condito in insalata...sia mai che si impuzzolentisse l'aria con l'odor di fritto!!! Poi: il fritto fa male!

Ma mia madre era golosissima, non sapeva resitere ai dolci quindi, unica eccezione di frittura avveniva di Carnevale.
Nella settimana *grassa*, che per i Milanesi si prolunga fino al sabato prima della prima domenica di quaresima, un pomeriggio invitava sua cugina ed il figlio che ha pochi mesi di differenza con me, a casa nostra.
Faceva le frittelle di mele, quelle spolverizzate di zucchero a velo o zucchero semolato.
Era capace di produrne in quantità industriali, con me e mio cugino ai lati e mio fratello che sgomitava per crearsi il suo spazio. Lei friggeva e noi sbafavamo. Bollenti, piene di zucchero, goduriose.
E lei non riusciva quasi ad assaggiarle!

Le frittelle da sempre mi ricordano questa scena. La mamma, io, mio cugino e mio fratello .... e una goduria pazzesca.... ed il puzzo di fritto.

Le ho ritrovate, le frittelle di mela, in Trentino, che accompagnavano il pollo arrosto... le ho messe da parte, e mangiate dopo, zuccherate!

Oggi, pensando al contest di Mariella del blog Mariella cooking, il Contest sul FRITTO ALL'ITALIANA mi sono venute in mente le frittelle di Mamma.
In mente ma non solo e, tornata a casa da una giornata pesante, ho pensato bene di tirar fuori il libricino giallo e di cercare, assieme a mio figlio, la ricetta di mia madre.

Le ho rifatte, con Andrea attaccato al fianco, ad impuzzolentirsi di fritto e a rubare quelle *meno belle* dal mucchio... che diminuiva!

Ho salvato le migliori per le foto, ma debbo far in fretta altrimenti mi *salta* anche il set fotografico visto che al cucciolo si è aggiunto il Martirio.... quello che non ama i dolci ;-) e rischio di perdere la mia cena.... ho saltato le altre portate per ritornar bambina!!!!!

FRITTELLE DI MELE.

Ingredienti:

7 mele belle grosse e sode (io GrannySmith)
2 uova medie
3 cucchiai di zucchero
300 gr. di farina 00
1 cucchiaio di olio
1/2 bustina di lievito
1 pizzico di sale,
latte
olio per friggere (EVO o arachidi, tanto, si frigge con olio profondo!)

Sbucciare le mele. Togliere il torsolo con l'attrezzo apposito o con un coltellino affilato (io ho l'attrezzo... della nonna!) e tagliatele a fettine rotonde alte poco meno di mezzo centimetro.
Battete le uova con lo zucchero, incorporatevi lentamente la farina e aggiungete l'olio, il sale ed il latte sufficiente per ottenere una pastella morbida. Per ultimo unite il lievito.
Asciugate le mele, immergetele nella pastella e fatela aderire bene. Friggetele poche alla volta nell'olio bollente.
Cospargete le ciambelline con zucchero a velo o semolato ... servitele tiepide... se ci riuscirete!

Con questa ricetta partecipo al Contest Fritto all'Italiana del blog Mariella Cooking di Mariella!!!