Questo sito utilizza i cookie per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione del sito. Proseguendo con la navigazione accetti l’utilizzo dei cookies. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consultate la nostra politica sui cookies.
Visualizzazione post con etichetta pomodoro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pomodoro. Mostra tutti i post

domenica 25 settembre 2016

Gnocchi di ortiche con sugo al pomodoro e basilico per il contest #dietamediterraneasigrazie



Scrivere di cucina, anche se per diletto e per passione, trattando di piatti della tradizione (e non) e non esagerare con le calorie e con i grassi non è facile.
Seguire le "mode" alimentari del momento, il proliferare dei numerosi sedicenti fast-food dove la qualità delle materie prime utilizzate, viene sacrificata sull'altare della quantità di pasti "veloci" e "gustosi" serviti alle masse, è diventato popolare. 
Nessuno si chiede se questi imperi costruiti sul mantra: veloce-gustoso-economico, si siano mai posti il problema dei danni che cibi troppo ricchi di grassi (soprattutto insaturi) e sale, hanno provocato nelle popolazioni che ne fanno largo uso.
Negli Stati Uniti, dove si è largamente diffuso questo stile di alimentazione, si sta cambiando "passo" dopo che le statistiche hanno reso noto quanto sia aumentata la percentuale di persone obese ed affette da malattie come Diabete e cardiopatie.
Lotta ai grassi, quindi (intesi come componenti alimentari, beninteso, non a coloro che hanno accumulato peso) in gran parte dei Paesi che fino a pochi anni fa dispensavano panini trasudanti salse con alti componenti grasse e salate, a troppa carne nella dieta giornaliera, a fritti, rifritti, precotti etc.
Si è quindi consolidato che la Dieta Mediterranea, ricca di elementi poveri di grassi, di sale, e ricca di vitamine cedute da frutta e verdura, di pesce ricco di Omega 3, sia un valido aiuto a mantenere un fisico integro ed a migliorare lo stile di vita.
Questo tuttavia non significa mangiare "da malati" ma saper scegliere tra sapori ed ingredienti "sani" che ci aiutino a godere dei piaceri della buona tavola senza danneggiare il nostro organismo.
Con pochi (e sani) ingredienti, la fantasia della nostra tradizione, ed un minimo di manualità, ci possiamo gustare piatti gratificanti.
Tutta questa introduzione serve a presentare non tanto la ricetta semplice ma gustosa di oggi, ma un Contest al quale ho deciso di partecipare - DIETA MEDITERRANEA? SI GRAZIE! - promossa dall'Associazione Italiana Food Blogger e l'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.
Ho scelto un piatto semplice come un piatto di gnocchi: Patate, farina e (in questo caso) le ortiche. 

giovedì 7 febbraio 2013

LA BRUSCHETTA *DEL CUORE* E IL QUINTO QUARTO (R)EVOLUTION


A volte la cucina son ricordi, non proprio ben definiti, ma un senso di gusto che si associa ad immagini lontane.
Poi i tempi cambiano, le abitudini culinarie pure, e ci si dimentica di ciò che da bambini compariva spesso sulle tavole. Vecchie ricette eredità di un dopoguerra di fame e di risparmi. Un boom economico anni '60 che ha ancora un gancio nelle maglie della lenta ripresa.
Quindi la carne che non si mangia ogni giorno e pure i tagli meno *ricchi*.
Qualche volta le frattaglie, più convenienti e parimenti gustose se trattate adeguatamente.
Ecco quindi, complice un Contest che ha per soggetto il *quinto quarto*, e comincio a vedere che, oggi meno di allora, sul banco macelleria del supermercato di quartiere, fanno mostra di se alcuni vassoi con le frattaglie.
A parte il fegato di vitello che non ha *stagione*, vedo rognoni, vedo polmoni, vedo la trippa che ho già avuto modo di pubblicare.
Poi, in una angolino, a fettine sottili, il cuore.

mercoledì 27 giugno 2012

La scaloppina del cuore.... e buon compleanno mamma!




Ci voleva l’MT Challenge della scaloppina! Ci voleva per far riaffiorare ricordi del passato.  Ricordi confinati tra le pareti di cucine diverse governate da donne differenti per abilità e passioni esercitate ai fornelli. Sto parlando di mia nonna Maria, la nonna delle tagliatelle, e di mia madre, lei che non amava cucinare.
Le scaloppine della nonna erano quelle di vitello, sottile sottile, fatte cuocere nella salsa di pomodoro con tanto origano, due o tre capperi tritati, e uno spicchio d’aglio  che dava profumo e sapore alla carne.
Quelle di mia mamma erano di maiale, simili ma senza l’aglio che lei aborriva.
Quelle della nonna cucinate nella padella di alluminio perché *vengono più buone* a quelle di mamma rigorosamente cucinate nella padella antiaderente.
Nonna alle prese con un cucinino microscopico, affacciato su un altrettanto microscopico balconcino dove, da bambina, lasciavo le bricioline per i passerotti. Mamma invece in una cucina moderna e *abitabile* dove mobili in formica bianca e gialla si riflettevano su una parete di piastrelle bianche lucidissima.
Il cucinino della nonna pieno di profumi, con una padella sempre in vista sui fuochi, tra la fila ordinata delle presine all’uncinetto appese e l’acquaio con i piatti ad asciugare coperti dallo strofinaccio colorato.
La cucina di mamma sempre in ordine, come se fosse appena stata montata dal mobiliere, dove gli odori forti erano banditi, le presine riposte nel cassetto ed i piatti asciugati subito *che fan disordine*.
La nonna le cucinava in inverno, quando la voglia di caldo e di sole le faceva desiderare il sapore della sua passata di pomodori e basilico.
Mamma, invece, ne faceva il piatto estivo  per eccellenza, veloce come piaceva a lei;  ed il ricordo torna alle estati nella casa di San Carlo sul Lago Maggiore, con i pomodori freschi passati ed usati subito, senza diventare salsa. Pur non amando cucinare, le scaloppine *alla pizzaiola* le venivano bene e sono un ricordo di giorni sereni, di giochi in giardino e di estati che duravano sino al primo di Ottobre.



Le faccio spesso senza badare alla stagione, quando ho voglia di farmi fare una coccola dai ricordi.
Questa volta sono stata in dubbio se presentarvele o meno, per questa sfida all’ultima scaloppa, del mitico trio Zeneise di MenùTuristico. Dopo avere postato per prima (per caso, non volutamente) delle banalissime scaloppine al vino bianco, ho visto arrivare certe meraviglie e idee geniali da farmi pensare ad una *resa delle padelle* per ritirarmi nell’angolino della vergogna.
Poi ho visto Martirio e Arc gradire la ricetta moltissimo, e chiedere quando avrei proposto una nuova versione… e mi sono lasciata convincere.


Ho pensato di pubblicarle oggi, il 27 Giugno, giorno in cui mia mamma avrebbe  compiuto 82 anni....






Ciao Mamma, grazie se sono la donna che sono... è merito tuo!


I ricordi sono ricordi, sono parte di noi, sono un segno di vita che torna.
Indegnamente ve le propongo anche se so che, come per il ragout, le lasagne ed il risotto, ogni famiglia le fa …in modo diverso.

Queste sono le
SCALOPPINE ALLA PIZZAIOLA DELLA MIA MAMMA CON CONTORNO DI PATATE LESSE RIPASSATE
(per 3 persone)



Ingredienti per le scaloppine:
6 fettine di lonza tagliate sottili (circa 300 grammi)
1 bicchiere di vino bianco secco.
2 mestoli di passata di pomodoro MEGLIO QUELLA CASALINGA (io un barattolo                
                                   di conserva fatto dalla mia amica Mariuccia… l’ultimo)
1 mestolo di brodo di verdura (con il dado casalingo)
2/3 cucchiai di farina  per impanare le scaloppine
1 cucchiaio abbondante di origano secco
1 cucchiaino di capperi dissalati (io li trito perché mio figlio non li vuole 
                                 vedere)
Burro chiarificato 2 cucchiai.
Sale e pepe

Battere tra due fogli di pellicola, le scaloppine sino a renderle sottili.
Infarinarle e sigillarle nel burro chiarificato bello caldo. Una volta sigillate, toglierle dalla padella lasciandole in caldo tra due piatti.
Deglassare quanto rimasto in padella con mezzo bicchiere di vino bianco (deglassare) e lasciare ritirare un poco. Aggiungere la passata di pomodoro fatta scaldare, nel frattempo con il mestolo di brodo di verdura (fondo di cucina).
Far ritirare  ulteriormente il sughetto in padella. Aggiungere le scaloppine, i capperi tritati e spolverizzare con abbondante origano.
Lasciare *rinvenire* le scaloppine per un paio di minuti prima di servire accanto alle patate.




Ingredienti per le patate ripassate:
1 patata media a testa
Burro chiarificato 2 (ma anche 3) cucchiai
Sale (io nero di Cipro) e Pepe macinato fresco (io Sechuan)

Lessare le patate in acqua salata con la buccia per 7/8 minuti (non devono essere cotte, solo scottate!).
Lasciarle raffreddare, pelarle e tagliarle a fette alte 1 cm.
Far sciogliere il burro in una padella (antiaderente) e dorare le patate su entrambi i lati.
Quando dorate, salare e pepare generosamente.

Note mie: 
- potete sostituire la passata casalinga con il succo frullato e filtrato (per eliminare i semini) di pomodori maturi.
- io, personalmente, amo molto il gusto dell'aglio e ci sta molto bene.



Con questa ricetta partecipo al MT Challenge di Giugno… con la ricetta/sfida di Elisadi Sapori di Elisa, che è stata una lezione importante su uno dei piatti più veloci e versatili della cucina ma che ha delle regole che una pasticciona come me non conosceva a fondo.