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Visualizzazione post con etichetta fiori di zucca. Mostra tutti i post
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lunedì 15 giugno 2015

Mia madre le chiamava *svizzere* ovvero #MTC49 American Burgers ed il mio burger Italiano.






Mia madre le ha sempre chiamate *svizzere* e da ragazzina me le proponeva spesso. 
Pure mia suocera le chiama così e le cucina per Arc quando si ferma a pranzo da lei.
Ci sono cresciuta a *svizzere*. Poi, da adolescente, sono comparsi quei locali American Style, che facevano tanto *Happy days* anche se io andavo contro-corrente e tifavo per Richie e non per Fonzie.
Ma a mangiare quei panini morbidi (il più delle volte mollicci) con le *svizzere* che chiamavano hamburger e le patatine fritte, insieme ai morosini dell'epoca, ci andavo ma non troppo spesso. Al di la della novità preferivo quella catena (che è sparita quasi subito) dove si potevano prendere delle mega insalate componendole da soli.
Poi sono arrivati i giorni di Oxford dove gli hamburger nei panini (mollicci anche qui, la catena era la stessa!) erano un'alternativa ai pasti in college (traumatizzanti) e alle fettazze di Apple Pie con crema che ci facevamo per sopravvivere.
Il fatto è che eravamo giovani e le calorie si smaltivano subito. Ora con le stesse calorie non passerei dalla porta dopo solo tre giorni.
Ora c'è Arc che vuole andare nella stessa vetusta ma incrollabile catena dei panini mollicci e delle patatine-che-non-sono-patate-vere fritte. 

giovedì 3 luglio 2014

Un HappyHour campagnolo.. e la pastella alla birra.



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Una pausa finalmente,tra il verde del mio buen retiro in un mare di verde che allarga il cuore.
Pausa: quanti significati...


La chiesa nascosta dietro la curva, con i suoi affreschi e la campana piccina che attende i rintocchi della domenica.

martedì 21 maggio 2013

UNA TIELLA E LE LITI IN CORTE.... MARIA SI INGEGNA...

 



Stamattina c'è una confusione in corte! Maria non capisce cosa sia tutta quella *russia*! Voci, grida, e tutte le donne sono fuori sulla ringhiera a godersi lo spettacolo de *la purtinara* che litiga con la signora del primo piano, quella nuova arrivata due mesi fa con il marito dal Salento. 
Certo che *la purtinara* litiga sempre con tutti ... non ne fa scappare una! Ha sempre da ridire, da criticare, da insegnare insomma si impiccia e non le va mai bene niente!
Ha da ridire su tutti perchè la cucina fa odore, nessuno sa far da mangiare bene come lei, tutti cucinano storpiando le ricette che solo LEI conosce...
Ed a tutte chiede cosa ci mette in questo, come fa quell'altro ma... solo per dire che: no lei sola ha la vera ricetta!
Maria non sa nemmeno perchè ci sia stata rissa ma, messo via il grembiule , scende le scale e va a bussare alla porta di Mari (si chiama così la signora del primo piano) ed è quella che ha voluto sapere come faceva le lasagne Maria. Simpatica ed il marito.... udite udite... sa cucinare!!!
Maria bussa alla porta e Mari le apre inviperita! Comincia a sfogarsi parlando in un dialetto fitto fitto che Maria non riesce a capire.
*Calma sciùra Mari, che ghe ven el sciopun!* (trad. si calmi che le prende una sincope)
Intanto un profumo buonissimo viene dal cucinino... Maria cerca di calmare la comare ma, non riesce a concentrarsi per il profumo spettacolare.
Finalmente l'amica si cheta e le spiega che proprio il profumo è stata la causa del litigio in corte! La purtinara aveva sentito quel profumino e le ha chiesto che aveva cucinato. La taieddhra con risopatatecozze....ma a cucinarla era stato Cristian (che nome strano, a Milan non ne conosce di mariti con quel nome lì). 

mercoledì 23 maggio 2012

Fiori di zucchine al forno.




Questa volta voglio far contenta un’amica. Un’amica che ha intrapreso da tanto una vera e propria guerra contro la disinformazione e la cattiva educazione alimentare.
Si, da anni soffre di una forma di Celiachia che le impedisce di mangiare quello che le piace e che, pur prestando attenzione a cosa mangia, spesso subisce gli effetti di quelle che si chiamano *contaminazioni*. In sostanza chi, pur cucinando alimenti permessi e senza glutine, lo fa utilizzando (ad esempio) le stesse attrezzature usate per cucinare alimenti con glutine, contamina i cibi *sicuri* provocando, in chi soffre di celiachia, attacchi di dissenteria e dolori addominali molto forti.
Quindi non basta utilizzare alimenti e preparati privi di glutine (vi sono delle liste di prodotti consultabili da tutti, che si possono utilizzare), ma bisogna essere certi che questi siano stati prodotti, imballati, trattati… lontano da quelle *contaminazioni* così pericolose per chi soffre di questa intolleranza.
Fin qui gli ostacoli, se si vuole cucinare per un celiaco, sono tanti ma, con pratica e grano salis, si possono superare.
Quel che non si supera è l’ignoranza della gente che spesso considera solo come *fisime* questo tipo di intolleranze o che cataloga come cibi sciapi e poco appetibili, quelli consumabili dai celiaci. Molti malati (è una malattia, NON una scelta) sono apostrofati come *poverino, non puoi mangiare* e, in molte occasioni, si trovano a dover rifiutare inviti perché chi li invita lo fa infischiandosene delle loro limitazioni alimentari.
Ora, oltre ad un’amica che soffre da anni di celiachia, recentemente ho conosciuto una strepitosa Foodblogger, Stefania del blog Cardamomo & Co, che da anni combatte questa battaglia. La combatte sul campo, pubblicando ricette meravigliose perfettamente in sintonia con i cibi che sono concessi a chi soffre di questa malattia. Ha insegnato a cucinare sano e gustoso  a chi si è trovato di colpo calato in questa brutta realtà, a chi ha un figlio, un fratello, un genitore o solo un amico che ne soffre.
Stefania ha scritto anche un bellissimo libro di ricette per celiaci (ma anche no!)



che potete acquistare qui.

Per questo oggi voglio pubblicare una ricetta che Stefania e tutti i celiaci possano rifare e godere appieno. Unico avvertimento è quello che, se cucinato per un malato di celiachia, TUTTI gli alimenti impiegati siano rigorosamente senza glutine e che tutti gli strumenti che si utilizzano per prepararli non siano stati contaminati. (Mi viene da pensare alle teglie di alluminio per infornare questi fiori… nuove… non contaminate piuttosto che i sacchettini per lessare le patate senza che vengano a contatto con le pentole dove ad esempio cuociamo la nostra pasta)…
Questo contorno l’ho preparato come accompagnamento ad un budino salato che pubblicherò tra qualche giorno  e… glutine o non glutine… sono veramente goduriosi.
Fiori di zucca ripieni al forno
(dosi per 4 persone)

8 fiori di zucca freschi e sodi
300 gr. di patate 
50 gr. pecorino fresco non stagionato
70 gr. prosciutto cotto in unica fetta.
1 noce di burro
3 cucchiai di parmigiano
sale, noce moscata.
1 bicchiere di brodo di verdura.


Sbucciare le patate e farle lessare in un pentolino con acqua salata.
Nel frattempo tagliare a piccoli dadini il formaggio ed il prosciutto cotti. 
Lavare delicatamente i fiori di zucca togliendone il pistillo e farli asciugare su un foglio di carta assorbente.
Appena le patate saranno cotte schiacciarle, ancora calde, con una forchetta riducendole ad un purè. Aggiustare di sale, aggiungere una generosa grattugiata di noce moscata, la noce di burro ed i dadini di prosciutto e formaggio.
Mescolare bene il tutto e, facendo attenzione a non non romperli, farcite delicatamente i fiori chiudendoli bene nella parte terminale.
Adagiare i fiori di zucca così farciti in una teglia imburrata, aggiungere un poco di brodo ed infornare a forno caldo 180° per 15/20 minuti, sino a che il brodo si sarà asciugato e si saranno coloriti in superficie.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette Grazie dei fiori. Le (st)renne gluten free di Stefania Cardamomo & Co.

ed al contest Ricette Ripiene di Cucchiaio e pentolone