ARC quella mattina non c'era con la testa. La maestra
lo aveva ripreso più volte e questo, a lui, non era piaciuto affatto e men che
meno sarebbe piaciuto alla mamma.
Durante l’intervallo poi non era nemmeno riuscito a giocare con i
compagni da tanto era con la testa persa nei suoi pensieri....
Fuori da scuola
aveva trangugiato la merenda provvidenziale della nonna, ma senza
entusiasmo perché aveva un problema e non sapeva come uscirne. La soluzione poteva venire solo dalla mamma…
lei un’idea di cosa si aspettano le femmine poteva averla e gliela avrebbe
detta senz'altro!
Mentre aspettava la mamma si guardò i cartoni preferiti
così il tempo passò in fretta e, quando arrivò, la investì subito:
*Mamma, posso dirti una cosa? Come si fa a chiedere ad
una femmina se vuole diventare la tua fidanzata?*
Ecco! Lo aveva detto. Tutto d’un fiato, come i segreti,
i sogni e le formule magiche. La mamma lo
guardò serissima e sempre seriamente gli
rispose:
*Basta chiederglielo!* E già: fosse facile! Ma come?!
Poi la mamma gli chiese di chi si trattasse.
Della
compagna nuova? No, lei non gli aveva mai dato retta ed ora c’era Vì, con i
suoi occhioni azzurri e furbissimi che gli sorridevano dietro i riccioli!
Anche alla mamma piaceva Vì. Era una compagna della
scuola materna che poi, alle elementari, non era più stata in classe con Arc ,
ma la vedeva tutti gli intervalli…. e i martedì (tutti i martedì!) facevano la
strada assieme.
*Chiediglielo, senza giri di parole. Ma fallo quando siete soli,
senza i compagni attorno che potrebbero schernirvi!*
Caspita! La mamma era capace di rendere sempre semplici
tutte le cose, anche quando erano ingarbugliate come certi nodi che si formano
sulle stringhe delle scarpe da ginnastica, e che non si smollano nemmeno a
tirare con tutte le forze. Anzi, più tiri e più si stringono. Poi arriva la
mamma e…. zac… si disfano come per magia!
L’indomani, al ritorno da scuola, la mamma era già
arrivata a casa e, quando rispose al citofono Arc, invece del solito *Siamo
Noi!* le urlò *Siiiiiiiii! Mi ha detto di Siiiiiiii!*.
Sulla porta abbracciò
forte la mamma e le raccontò tutto d’un fiato la faccenda.
Mamma sorrise dicendo
che lo sapeva che Vì avrebbe detto si! (Ma come faceva la mamma a sapere sempre
tutto su di lui?!)
Arc sorrise ma ancora non accennò a tornare a giocare,
anzi, si dondolò un po’ sui due piedi come se mancasse ancora qualche cosa. Poi tutto d’un fiato:*Mamma che faccio di regalo a Vì per SanValentino? Sarà
tra una settimana e…. non ho idee…*
La mamma suggerì un biglietto carino, con un disegno,
ma ancora mancava qualche cosa. Va bene il disegno ma… Arc voleva qualche cosa
di concreto.
*Mamma Vì ama i dolci e tutte le volte che ci troviamo
all’intervallo guarda sempre la mia merenda. Sai le tue torte? Facciamole una
torta!*
No, mamma disse che la torta non poteva andare bene ma di lasciarle il
tempo di pensare… giusto qualche giorno avevano tempo.
Qualche giorno prima di SanValentino, la mamma accese
il computer e chiamò Arc a guardare il video.
Una pagina bianca, una fetta di
torta *strana*, fatta di pannolenci, si aprì sullo schermo e dei biscotti a
forma di casetta, comparvero.
La mamma disse ad Arc che era una ricetta di una
sua amica che aveva un nome strano: La cucina di mamma (che nomi strani hanno i
grandi a volte!), Disse che ci si poteva fare la forma che si voleva, come quando a
Natale avevano fatto le decorazioni per la tavola.
Poi, con fare furbo, tirò
fuori lo stampino a forma di omino di pan di zenzero, quella grande, e una più
piccina… un cuore (!) e le caramelle gommose rosse…
*Che ne dici di un omino con il cuore di vetro da
regalare a Vì?* … altro punto per la Mamma…
Presero
dalla dispensa gli ingredienti per Pan di zenzero!! ( ricetta presa da
Coockaround di Lillaria) trascrivendoli dal blog di Loredana (quella dal nome
strano)
800
gr farina
2
cucchiaini di zenzero in polvere
2
cucchiaini di cannella
1/2
cucchiaino di noce moscata
1/2
cucchiaino di polvere di chiodi di garofano
2
cucchiaini di lievito per dolci
pizzico
di sale
200
gr di burro
200
gr di zucchero
300
gr di miele
2
uova
1
caramella gommosa rossa per il cuore.
Lavorarono il burro a crema, con lo zucchero, usando le
fruste elettriche.
Quando la crema fu bella gonfia, unirono
le uova, uno alla volta facendole assorbire bene prima di aggiungere il
successivo, alla fine unirono il miele.
Al composto aggiunsero la farina, le spezie profumate ed il lievito.
Lavorarono a lungo fino a formare una palla , la avvolsero in una pellicola e
la fecero riposare in frigo per almeno
un'ora.
Trascorso il tempo del riposo, la mamma stese la sfoglia alta 4 mm. e Arc
ritagliò gli omini nella pasta profumata. In petto agli omini, con la formina a
cuore, fece un buco e li posò sulla teglia del forno ricoperta da carta
oleata. Al centro del cuore bucato la mamma gli fece sistemare una caramella
gommosa rossa (quelle che gli piacevano tanto!) e poi mise la teglia in
frigorifero per una mezz’ora circa.
Poi mamma poi mise la teglia con gli omini in forno caldo a 180° per 12'.
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Davanti al forno Arc trepidava: che ne sarebbe stato
della caramella? Perché la mamma gliela aveva fatta mettere nel buco a forma di
cuore? Certo che, a volte, le mamme sono ben strane!
Un miracolo! La caramella rossa cominciò a sciogliersi
e maniman che si scioglieva, si allargava a coprire ed a riempire tutto il
cuore dell’omino! Ma che magia! Sembrava vetro!
Tolsero i biscotti dal forno, li fecero raffreddare e…
scrissero il nome con lo zucchero… li misero in una scatola di latta rossa come
l’amore e le guance di Vì. San Valentino era lì in quella scatola, pronto da
essere donato alla sua Vì!