Non ho voglia.
Sono in ferie ed alzarmi presto per
andare a camminare non rientra nei passatempi preferiti. Anzi (diciamocelo) al
solo pensiero mi girano proprio le balle!
Poi, mentre tengo ostinatamente gli
occhi chiusi nel vano tentativo di ripiombare in un un sonno pesante, mi
ritorna la mia immagine riflessa dallo specchio mentre ieri mi preparavo per
andare in spiaggia.
Costume intero (perché non solo non ho
più l’età ma nemmeno il fisico per il bikini) cappello di paglia perché il sole
mi fa venire l’emicrania, un cafkano larghissimo per camuffare le forme...
Cacchio!! Accidenti a chi ha inventato
gli specchi ed accidenti pure al Martirio che continua ad insistere con
devi-fare-movimento ... Accidenti!
Mi alzo. Capelli in piedi, occhi
ancora gonfi di sonno.
Infilo una tuta leggera che (non so
proprio perché) ho infilato in valigia prima di partire. Canottiera colorata
coordinata (perché quando ce vò... ce vò), calzoncini alla zuava di maglina che
accentuano maledettamente le graziose rotondità segnate dagli elastici delle
mutande (per un attimo – un attimo solo – ho pensato di non metterle ma sono di
una generazione che le usa, contenitive magari, ma le usa ancora).
Un paio di scarpe da tennis comode;
cellulare; fazzoletti di carta; chiavi di casa; il tutto incastrato in una
specie di borsello di tela impermeabile (perché portarmi uno zaino vorrebbe
dire riempirlo di altre cianfrusaglie che potrebbero-servire e finirei per
usare il trolley...)
Il Martirio che si rassegna ad
accompagnarmi e non so ancora se per verificare che non debba schiattare sul percorso
o se per verificare che non mi sieda sulla panca del forno in piazza mentendo
poi spudoratamente sul percorso effettuato.
Usciamo dal portone e ci avviamo verso
la passeggiata sul mare. Che poi, a dirla tutta, è la Via Aurelia dove le
macchine, in settimana, sono pochine ed i gas di scarico vengono compensati dal
mare che scorre sotto e ti da l’idea di respirare iodio e non piombo.
Abbiamo portato con noi gli
asciugamani da mettere in spiaggia per ritagliarci tre posti decenti sui
ciotoli della spiaggia libera.
Non siamo i soli deficienti in giro a
quest’ora. Ci sono già i pescatori che vanno a riprendere le reti e qualche
nonno che sta cominciando a piantare l’ombrellone in spiaggia (sempre per
guadagnare un posto prima dell’assalto degli altri bagnanti).
Su quella striscia di marciapiede che
collega Noli a Spotorno e più in là a
Savona, ci sono tanti personaggi che si incontrano.
Ci sono le due strafighe che se la
tirano nei loro completini aderentissimi con pantaloncini neri lucidi e
magliette fluorescenti di un rosa innaturale. Proseguono correndo con lo
sguardo perso verso un orizzonte indefinito, sguardo da
guardate-che-passiamo-noi, non sudano, sono magre da far spavento e la
bottiglietta di acqua naturale sarà la loro colazione.
C’è il tipo figo, anche lui super accessoriato,
con scarpe hi-tech e gli auricolari incastrati nelle orecchie e un sorriso che
esce solo quando incontra le strafighe di prima. Viaggia in senso opposto e
punta verso Savona doppiandoci e scansandoci perché gli siamo d’intralcio. Il
tutto senza perdere il ritmo della corsa.
Ci sono i pensionati con il cane al
guinzaglio. Canottiera della bocciofila; pantalone di maglina che potrebbe
essere tranquillamente quello del pigiama; borsello a tracolla (cacchio! Come il
mio! Domani non lo porto) ed il cane che ha un’aria confusa ma cammina ...
cercherebbe un albero volentieri ma in quel tratto non ce ne sono...
Poi ci sono le due signore attempate
(più di me!) che camminano bardate in tuta con i telefonini in mano e, mentre
procedono a passo spedito stanno spettegolando della tizia che era col tizio ed
ora ne ha un altro ma-come-fa-alla-sua-età-a-non-mettere-la-testa-a-posto. Se
le incontri per due o tre volte di seguito riesci a seguire tutta la telenovela...
C’è la signora solitaria che passa
correndo a passettini brevi, fa un tragitto simile al nostro ma in senso
inverso perché al ritorno la troviamo che rientra in direzione Spotorno.
Ci sono due altre signore con tanto di
borsetta sulla spalla, scarpe da tennis sotto due grembiuli di lino colorato.
Potresti incontrarle tranquillamente in coda dal fornaio o al supermercato. Non
tentano nemmeno di “tirarsela”. Camminano, chiacchierando amabilmente mentre io
con il Martirio riesco a malapena a scambiare monosillabi (al massimo qualche
grugnito). Non ho ancora capito se si vergogna di farsi vedere assieme a questa
pazza in bermuda aderenti-suo-malgrado o se sta risparmiando fiato per
eventuale rianimazione se dovessi schiattare.
Cammino velocemente (o meglio arranco)
sul tratto che porta al paese vicino e, pur non essendo un tratto troppo lungo,
ho tutto il tempo per confermare che mi girano le balle. E ho pure fame, visto
che la colazione la farò al ritorno (sempreché sopravviva!).
Per fortuna il mare e la luce che
riflette, rallenta un poco tale movimento rotatorio e (dopotutto) non è poi
così male fare due passi di mattina.
Finalmente il cartello Spotorno.
Dietrofront e si torna. Il paese si è
rianimato e la colazione è un premio per questo inizio di giornata che sa un po’
di ora-d’aria.
Intanto si ho pensato al pranzo di
oggi. Una pasta. Ecchecavolo: devo pur nutrire questo corpo d’atleta anche se
sono cominciate le vacanze!
BUCATINI CON CIPOLLA DI ACQUAVIVA E BRICIOLE DI PANE
Tritate sottilmente la cipolla di Acquaviva e fatela imbiondire in una padella con metà dell'olio EVO.
Quando comincerà a dorare toglietela dalla padella e fate dorare il pane grattugiato con il rimanente olio.
Gettate i bucatini e fateli cuocere per 7 minuti. Scolateli al dente e fateli saltare nella padella con cipolle e pangrattato.
Exquisita pasta me gusta el sabor a cebolla y lo rápido de hacer,abrazos
RispondiEliminamannaggia, mi hai anticipato! Scherzo: ricetta stupenda...
RispondiEliminaAdoro la Cioolla di Acquaviva: ogni volta che scendevo in Puglia per le vacanze la tappa d'obbligo era la Coop di Bari per riempirne un gavone del camper! Davvero interessante la ricetta "ammollicara". Brava!
RispondiEliminaQuando esco in tuta io mi metto anche un pile leggero allacciato in vita con la pia illusione che nasconda il lato B....però a me la passeggiata mattutina piace perché mi aiuta a rimettere in fila i pensieri: mi aspetta anche stamattina, non sulla riva del mare, ma dalla fermata del pullman all'ufficio. Un km e mezzo in solitudine con idee, pensieri, progetti che poi richiudo nel loro angolino prima di sedermi ala scrivania. Buone vacanze Nora e buone passeggiate!
RispondiEliminaCiao Claudette! Il pile leggero in vita (lo confesso) lo metto anch'io pensando di "confondere" le idee... le mie sicuro!
EliminaBacioni a te ed alla tua bellissima famiglia.
Nora