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lunedì 16 dicembre 2013

IL PROFUMO DI MIA NONNA ED IL CROCCANTE.



Quando penso al Natale, penso ai profumi. 
Ai profumi che si spandono in tutta la casa sino dai giorni precedenti.
Non nella casa di mia madre, che non ha mai amato cucinare, nemmeno per le feste. 
Il Natale si è sempre festeggiato dai nonni, nella lunga tavola vestita a festa, apparecchiata tra il buffet e controbuffet della sala, con i piatti *buoni* ed i bicchieri di cristallo.
Quei bicchieri i cui reduci sono al sicuro nella mia vetrinetta nella casa di campagna, quelli che si sono salvati dall'opera di asciugatura di Nonno Peppino, sempre troppo *materiale* quando voleva aiutare ad asciugarli.
Nonna Maria cominciava il giorno del mio compleanno, il 30 di Novembre, a concordare il menù con la famiglia.
C'erano ogni anno nuovi piatti da provare, ma alcuni MUST sono sempre stati presenti, come il salmone in bellavista ed il vitello tonnato.
Il nonno, titolare di una torrefazione che forniva i locali più vecchi di Milano, riceveva sempre regali dai fornitori e spesso c'erano delle *novità*.
Come quella volta che ricevette in regalo due bellissime aragoste. VIVE! Che noi bambini ammiravamo da lontano ed alle quali avevamo pure dato un nome.

Nonna Maria pensò di proporle anche quelle decorate con maionese e verdurine, e quindi, armata di buona volontà,  non ci pensò su tanto e, le tuffò vive nel pentolone. 
Rimise il coperchio e..... fece appena in tempo a scostarsi perchè le due vittime sacrificali, non contente di diventare la portata d'onore della nostra tavola, con dei robusti colpi di coda, rovesciarono la pentola di acqua bollente.
Acqua per tutta la cucina e... il salumiere chiamato in fretta a salvare il salvabile. Da quell'anno, se arrivavano le aragoste, venivano portate immediatamente dal salumiere che, ridacchiando al ricordo del disastro, ce le faceva trovare pronte e decorate alla perfezione. 
Come dicevo, il Natale per me ha un profumo.
Profumo di biscotti, di pan di zenzero, di sughi preparati con cotture lente.
Profumi di torrone, di cannella, di zucchero caramellato.
Ecco. Il profumo dello zucchero caramellato è quello che pervadeva la casa di Nonna Maria tutti gli anni sotto Natale.




Il tavolo di marmo della cucina, leggermente unto di olio, veniva ricoperto dalla colata dorata e profumata di mandorle e zucchero caramellato. 
Armata di un'arancia stendeva quell'oro e lo riduceva in un foglio sottile, che poi tagliava velocemente a pezzetti con i quali riempiva barattoli di vetro.
Io e mio fratello la guardavamo adoranti, impazienti di raccattare le briciole troppo piccole di quella meraviglia.
Quante scottature sulla lingua per avere messo avventatamente in bocca un pezzetto ancora caldo!
Mani e denti appiccicosi di caramello, mandorle *rubate* e liti furibonde per l'ultimo pezzetto.

Sabato sera, mentre il camino scoppiettava e Martirio, Arc e l'Uomo Volante (mio fratello) guardavano un film in televisione, mi sono presa un appuntamento con i ricordi e mi sono messa a rifare il croccante di nonna.
Senza tavolo di marmo, con un'arancia bella succosa e....voglia di Natale.

CROCCANTE DI MANDORLE



250 g di mandorle sgusciate
250 g di zucchero semolato
1 cucchiaio abbondante di miele (io tiglio)
qualche goccia di limone

olio per ungere il piatto o il piano di marmo
1 arancia non trattata per stendere il croccante


Versare in una pentola di acciaio con il fondo spesso lo zucchero semolato ed il cucchiaio di miele.
Continuando a rimestare con un cucchiaio di metallo (sarà più facile togliere i residui quando si raffredda) lasciare che si sciolga in maniera uniforme.
Appena comincerà a prendere un colore ambrato curare con molta attenzione. Bruciare il caramello è FACILISSIMO e quindi bisognerà agire prima che si scurisca del tutto.
Aggiungere qualche goccia di limone continuando a rimestare (io un cucchiaino circa) e le mandorle.
Mescolare molto bene zucchero e mandorle e rovesciarle su un piatto largo e capace (o meglio su un piano di marmo) unto con pochissimo olio.
Aiutandosi con l'arancia stenderlo in uno strato uniforme e sottile.
Prima che si raffreddi completamente (ma quando non sarà più bollente) tagliarlo a pezzettini.
Si conserva in vasi di vetro per qualche settimana .... se ci arriva!

12 commenti:

  1. Anche per me Natale è quello... come sempre i ricordi si mescolano qui da te. Pure se da noi aragoste mai, non eravamo una casa di pesce, men che meno di crostacei, non si poteva proprio. Ma il resto, oh il resto come somiglia. E la mia bisnonna che spediva da Milano il pacco con i le leccornie e il panettone con i disegnini del Duomo, carta da zucchero sulla scatola celeste, e la frutta candita che mi fa impazzire e che non ritrovo mai se non nei ricordi. E la mia nonna mi manca e chiudo qui, che l'unica è andar a mettere il naso nel foie gras. Stesera ci sono le crêpes...
    un bacio P.

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    1. Sapessi come vorrei poterti abbracciare per Natale! Consolati con il foie gras anche per me e crepes a tutto spiano anche sulla mia tavola di Natale.
      A presto Amica mia, a presto...spero.
      Nora

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    2. :- ) un bacio Nora e abbracci anche a te.

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  2. Il mio solito dito a banana.... mi scuso con le autrici e pubblico il commento da mail:

    Manuela e Silvia ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "IL PROFUMO DI MIA NONNA ED IL CROCCANTE.":

    Il croccante è un grande classico delle feste natalizie, non abbiamo mai provato a farlo in casa ma la ricetta ci incuriosisce moltissimo. La segnamo, sai mai che con tutta la frutta secca che c'è in questo periodo non ci proviamo pure noi.
    baci baci

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    1. Fatelo! La parte più difficile è non far bruciare lo zucchero. Per il resto è sempre apprezzato sia dai piccoli sia dai grandi.
      E' pure un modo di smaltire le quintalate (almeno in casa nostra) di frutta secca che ci si ritrova dopo le feste.
      Un abbraccio
      Nora

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  3. Bellissimi i ricordi e i profumi , con questo post hai fatto rivivere anche a noi lettori quei bei momenti , la ricetta poi sarà sicuramente speciale e da provare , grazie davvero per aver condiviso questa ricetta con noi cosi sapremmo come smaltire tutta questa frutta secca che veramente dopo le feste non si sà più come mangiarla =D un bacione e a bresto felice giornata !!!

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    1. Dopo Natale questa è una bellissima chance per riciclare la frutta secca e di solito piace a tutti.
      Il profumo di croccante ancora oggi mi ricorda il profumo di mia nonna nei giorni appena prima di Natale.
      Auguri Mery,
      Buon Natale
      Nora

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  4. Mi piace il croccante, forse quest'anno lo faccio, o forse provo il torrone… ci sono tanti dolci che farei, manca il tempo :-).

    Ciao
    Alessandra

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    1. Sai qual'è il problema Alessandra? E' che più dolci faccio.... più NE MANGIO!!!
      Bisognerà che , con i buoni propositi del nuovo anno, ci metta anche quello di fare più *salati* :-)
      A presto e buone feste *donna dell'altro mondo* :-*
      Nora

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  5. Per me il profumo di Natale è quello della cannella dei biscotti di Frau, le cui ricette sono passati - per le vie imprevedibili del destino - a mio padre e poi a me. Ma anche a casa mia il croccante si faceva e mio padre sosteneva di non averne mai mangiato uno più buono di quello fatto con le nocciole della zia L, prodotte dal nocciolo le cui radici affondavano nel terreno di quella che una volta era la latrina e noi, da bambini inorridivamo all'idea.,.......
    Claudette

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  6. Alle prese con i fornellii, con gli ultimi pacchetti o vittima dell'influenza?
    In ogni caso, Buon Natale....
    Claudette

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    1. Stremata dall'unico giorno di ferie di questo periodo di feste, ho dovuto dedicarlo tutto alla cucina ed agli ultimi preparativi.
      Arrivo solo ora ma spero non troppo tardi, per augurarti BUON NATALE!
      Nora

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