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domenica 13 aprile 2014

CRESTE TRIFOLATE PER IL GALLO DI CASA E PER MTC.



Ero sul tram che mi portava al mercato quando si è svelato l'argomento della 38a sfida dell'MTChallenge.... ed ho soffocato un grido.
Questo mese MTC è una sfida nella sfida.
QUINTO QUARTO... Non poteva che essere Cri Beuf à la mode a scegliere un argomento da far *aggrovigliare le budella* a molti.
Cri la conobbi virtualmente tempo addietro, quando partecipai ad un bellissimo contest sul quinto quarto e che mi vide proporre ricette della tradizione e ci siamo incrociate a Genova in un'altra occasione. Fa ricette spettacolari e la vittoria se l'è proprio guadagnata confermandosi una grande.
Ogni volta la sfida diventa una scuola di cucina, un confronto di idee, di tradizioni e di innovazioni. Ultimamente sono molto tentata di tirarmi in disparte perchè mi rendo conto che con certe abilità non posso reggere il confronto.
Ma neanche questa volta mi tiro indietro, pur sapendo che gli altri partecipanti tireranno fuori meraviglie dalle loro menti fervide, mentre io mi riesco ad attenere alla sola tradizione, alle ricette di famiglia.
Per giunta non tutti amano le interiora e le frattaglie e, anche per questo, mi resta poco spazio di azione in famiglia.
Il Martirio non mangia frattaglie... a parte ... a parte...... LE CRESTE!!!!!!
Non gliele preparo spesso perchè io, che pur non disdegno nulla, non le mangio. Le faccio quasi sempre prima delle festività di Natale, perchè Nonna Maria, la mia guida in cucina, le metteva nel suo Ragout e per me non è un VERO Ragout se non ci metto una manciata di creste.
Trovarle non è facile e di supermercati ne ho girati tre o quattro, prima di cedere e decidermi ad andare a prenotarle in una bottega del Mercato Comunale di Piazza Wagner, da me ribattezzato *Cartier* visti i prezzi.
Si, perchè tutte le botteghe allineate all'interno ed all'esterno di questo mercato coperto, hanno prezzi da orefice.


C'è il Bulgari del vegetale, dove in stagione sono capaci di farti pagare i porcini di Borgotaro ben 85 Euro al Kilo. A quel prezzo pretendo che mi facciano vedere le credenziali e mi si rivolgano in dialetto!!!
Poi c'è il banco del pescivendolo, dove il pesce è fresco che ti strizza fin l'occhio ma inavvicinabile.
La polleria sembrava un negozio dimesso, senza pretese, tanto che mi sono decisa ed ho chiesto se avevano le creste. Il bottegaio mi ha fatto un sorriso (e ti credo!) e mi ha detto che non ne aveva ma che potevo prenotarle per il mercoledì successivo ma che sarebbero state le creste di gallo perchè quelle più piccine non si trovano più.
Mi sono accontentata ed ho prenotato 300/400 g di creste di gallo (poco più di un cartoccio) e mercoledì scorso sono tornata a ritirarle.... un botto! Il filetto del mio macellaio costerebbe uguale! Ma che si fa per far contento il Martirio, far un ragù da urlo e.... partecipare ad MTC.

Quindi con il mio involto in tasca sono tornata a casa (dove ho prontamente distrutto lo scontrino onde non far andare le creste *di traverso* al tanto oculato Martirio) e mi sono messa all'opera per farle trifolate.

L'aglio rosso, il prezzemolo fresco dell'orto della mia collega e l'olio buono han fatto la loro parte e il mio unico commensale ha apprezzato anche se non erano quelle piccole e tenere a cui lo avevo abituato.

Insomma, ho fatto fatica a sottrarne un paio di cucchiai  per aggiungerli al Ragout che sobolliva nella pentola di coccio a fianco!

Quindi, con la ricetta di famiglia di nonna Maria, partecipo alla 38a edizione di Mtchallenge sul Quinto Quarto.





Creste di gallo trifolate.

Ingredienti
300 g di creste di gallo
250 g di passata di pomodori (io quella casalinga...ultimo vasetto sob!)
3 cucchiai abbondanti di olio EVO
3/4 spicchi d'aglio rosso
1/2 bicchiere di vino rosso (io avevo una Barbera da assaggiare...)
1 mazzetto di prezzemolo fresco
sale e pepe q.b.

Per prima cosa fare sbollentare le creste di gallo dopo averle ben lavate.
Mettere sul fuoco un pentolino capiente con acqua leggermente salata. A bollore mettere le creste e far bollire 2/3 minuti.
Togliere dal fuoco e, aiutandosi con un coltellino, togliere con attenzione la pellicina da ogni cresta.

Tagliare a striscioline le creste sbollentate e pelate e farle soffriggere in una padella con l'olio EVO e gli spicchi d'aglio schiacciati (se vi piace potete tritarli ma, inserendoli interi, in cottura diventeranno morbidi e potrete schiacciarli con una forchetta per amalgamarli alla salsa).

Versare il vino e farlo sfumare a fuoco alto.
Aggiungere la passata di pomodoro ed abbassare la fiamma al minimo. Aggiustare di sale e di un generoso pizzico di pepe, coprire con un coperchio e lasciare sobbollire per 30 minuti circa.

Se il sugo sarà ancora molto liquido alzare la fiamma e far ritirare per altri 5 minuti.
Spegnere la fiamma e cospargere con un paio di cucchiai di prezzemolo fresco tritato finemente.

Servire su crostini o accompagnato da un buon pane cotto a legna, di quelli rustici che si inzuppano nella salsa.




43 commenti:

  1. Creste di gallo...mai mangiate... Ma le tue sembrano davvero molto invitanti. E non ci provare, sai, a tirarti indietro!

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    1. Mariella, lo dicevo venerdì anche ad Ale, non vedo che meraviglie dagli altri partecipanti e mi sembrano tutte banali le mie proposte.
      Le creste sono sempre state presenti sulla tavola e nelle pentole della nonna. Ogni tanto le propongo anche al Martirio visto che è l'unico quinto quarto che mangia.
      Adesso aspetto le tue di proposte.
      Bacioni
      Nora

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  2. Quando da studentessa universitaria, mi comportavo da brava nipote e accompagnavo la mia nonna a fare la spesa (col carrello al traino che io odiavo), la sentivo fare i tuoi stessi commenti sul mercato rionale: ottimi prodotti ma "i se fa pagare un ocio de la testa" (sì perchè la nonna che mi ospitava era veneta, non milanese). Ma le creste di gallo no, non le avrei mai comprate: mi fanno accapponare la pelle! Se partecipassi punterei sul rognone (che poi mi dovrebbe fare più ribrezzo delle creste, ma che invece adoro, con il risotto!) o sulla trippa.
    Buon lavoro!
    Claudette

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    1. Posso dire che sono pochi i quinti quarti che non mangio ma il rognone e la trippa li adoro anch'io.
      I prezzi di certi bottegai sono un botto ma per far contento il mio Martirio posso fare una pazzia per una volta. Ovviamente mi sono ben guardata da comunicargli il prezzo della *spesa folle* ed ho distrutto subito la *prova scontrino*...gli avrebbe mandato le sue adorate creste di traverso!
      Bacioni
      Nora

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  3. Per me sono una novità!! Non sapevo si mangiassero le creste di gallo. In questo MTC c'è tutto da imparare.
    Complimenti!

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    1. Credo che del pollo si possa mangiare tutto. Ricordo una minestra di nonna Maria con le zampe delle galline....
      A presto.
      Nora

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    2. Oh sì, le zampe fanno un gran brodo! a me i brodi piacciono parecchio e li faccio con tutto. Chissà se una volta l'MTC sarà sui brodi. C'è un film sul Sudafrica dell'apartheid, Un mondo a parte, in cui una famiglia nera offre una zampa alla figlia della loro padrona bianca: è il boccone del re, loro non hanno altro e si accontentano del brodo, ma a lei fa orrore...

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    3. Debbo averlo visto anch'io quel film! Ne ho un ricordo vago ma la scena della zampa mi pare di ricordarla!

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    4. E' "Un mondo a parte". Sono qui perché ho delle creste sottomano. Il macellaio si raccomandava di farci il ragù, come la sua nonna ma non ho tutta la carne necessaria. Per queste invece sì. Pensa che me le ha regalate tanto la gente le butta. ERa molto soddisfatto "perché c'è chi le conosce!",

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    5. Vaiiiii!!!!! Soprattutto: Presentami il tuo macellaio!
      Io le ho pagate con un mutuo nel mercato rionale dove fa la spesa anche Cracco... vedi tu!
      Baci
      Nora

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  4. creste e bargigli sono come il Boccone del prete, roba da intenditori e da contendersela!!
    brava Nora :-)

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    1. Le creste al Martirio ed il boccone del prete al cucciolo. In casa mia non si butta nulla del pollo come del maiale!
      A presto
      Nora

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  5. Magali ed io non possiamo altro che dire "Chapeau" per il tuo coraggio, bravissima. Baciotti e ronon Helga e Magali

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    1. Grazie Helga! Non è poi una ricetta complicata e, ogni tanto (visto soprattutto i prezzi) la faccio per il Martirio. Ho provato a proporla anche alla micia ma, buongustaia e snob, mi ha guardata male!
      Un grattino a Magali e un saluto a te.
      Nora

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  6. Le creste di gallo! Cosa mi sei andata a tirare fuori! Le uso per la finanziera e non ho mai pensato di mangiarle così: in semplicità! Mi dispiace per la spesa...da noi te le regalano: mi sa che non siamo ancora abbastanza cittadini (per fortuna!). Il quinto quarto rende al meglio nelle ricette della tradizione e quindi non ti far spaventare da supertecniche: le abilità delle mamme e delle nonne fanno grande la nostra cucina e proprio dalla sapienza del quotidiano possono nascere grandi piatti. Il tuo è uno di quelli che mangerei volentieri (anche con l'aglio schiacciato!)...grazie cri

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    1. Grazie Cri ma maniman che va avanti questa sfida mi vedo sempre più tagliata fuori.
      Competere con chi ha maggior esperienza ed inventiva mi fa sembrare tutto quello che propongo molto banale.
      Le creste sono sempre state un must in casa nostra. Sia in purezza sia nel ragout di nonna Maria.
      Avrei anche un'altra proposta pronta ma... mi convince sempre meno.
      Vediamo se mi si accende la lampadina *vincente* da qui alla chiusura della gara....
      Baci
      Nora

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    2. ..vedo che una lampadina ti si è accesa e mi hai fatto fare un altro viaggetto a casa tua: grazie!

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  7. Sei una donna ardita!!!
    Assaggerei volentierissimo, io non l'ho mai mangiata, proprio mai, una cosina così:)))))))
    Cos'altro si può fare con le creste???
    Quando le ho viste nella ciotolina mi sono sembrate delle chips.
    Chissà se funziona:))

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    1. Ussignur... ardita, direi estremamente ancorata alla tradizione.
      Con le creste puoi fare tante cose: dalla finanziera al ripieno per dei pasticci, all'aggiunta al ragout.
      Il gusto è particolare (non saprei nemmeno a cosa paragonarlo) ma ha una consistenza più morbida dei nervetti.
      Come chips penso non si riescano a fare, per me diventerebbero una gomma e da non riuscire a masticarle.
      Ma tu, sicuramente, tirerai fuori dal tuo cappello da illusionista una di quelle meraviglie che mi catapulterà nella disperazione. Questo MTC diventa sempre meno al mio livello!
      Baci bella donna.
      Nora

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  8. Non le ho mai, mai provate e neanche sapevo comche si dovessero anche spellare, ma ora, con la tua ricetta della nonna Maria, alla prima occasione chiedo un prestito e ne prenoto una mezza chilata anche io!

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    1. Secondo me, se vai da un pollivendolo ONESTO (il mio non lo era proprio!) dovresti ottenerle ad un prezzo ridicolo (in fondo sono scarti!).
      Provale tritate nel ragout e mi dirai!
      Baci
      Nora

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  9. Cavoli, non sapevo nemmeno si potessero mangiare le creste. Mi sa che sto mese ne vedremo di tutti i colori. Brava e bravo il martirio buongustaio

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    1. Questa volta non ha remato contro. Convengo con te che ne vedremo di cotte e di crude!
      Baci
      Nora

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  10. Direi che l'esborso è stato ottimizzato in una ricetta strepitosa! molto invitanti, anche per una come me che fa fatica a mangiare un "semplice" fegato! veramente bravissima Nora!! una curiosità: che sapore hanno? si riesce a descrivere? un bacione!

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    1. Francy non è facile descriverne il sapore. Non è amaro come i fegatini ed è meno molliccio dei durelli o dei cuori. Come sapore ci si avvicina (ai cuori di pollo) ma con una consistenza un po' diversa.
      A questo punto non hai che provare!
      Nora

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  11. Se volevi stupire hai stupito, non so quanti le mangerebbero. Ma che consistenza hanno? Tipo nervetti o trippa? Cartilaginose? Se sì, mi sa che passerei... ma saperle cucinare è sempre opportuno!

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    1. Direi che è una consistenza un po' più dura della trippa ed il sapore assomiglia quasi a quello del cuore trifolato.
      A me non hanno mai entusiasmato ma il Martirio ne va pazzo. Solo nel ragout delle feste, se mancano, non è più *quello*!
      A presto.
      Nora

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  12. Buonissime!!!!! Che dire...sei partita col botto! Brava lei!!!!!

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    1. Le avevo promesse!!! Botto sicuro, specie nella spesa.
      Per la prossima ricetta torno sul *normale*, poi vedremo se mi verrà in mente un'idea *vincente*.
      A presto.
      Nora

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  13. Aspettavo questo racconto e la ricetta dopo averne parlato a Genova. Io non ho mai mangiato le creste di gallo e mi hai messo una grande curiosità a proposito. Non sapevo neanche dell'aggiunta nel ragout, da noi non usa o perlomeno nella nostra famiglia. Gran bella ricetta!un bacio, Chiara

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    1. L'aggiunta al Ragout è da sempre il sapore che da la svolta a tutto il piatto.
      A Natale non mancano mai e, visto che le ho trovate, mi sa che non mancheranno nemmeno nel condimento delle lasagne a Pasqua.
      Arrivedereci a presto, bimba bella!
      Nora

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  14. Che belle...devono essere buonissime! Io ti rubo la ricetta se non ti dispiace...mio padre è un vero amante di creste di gallo : )
    F

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    1. Questa è una delle ricette... poi, se avanzano, puoi tritarle ed aggiungerle al ragout.
      Provare per credere!
      Nora

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  15. "Ultimamente sono molto tentata di tirarmi in disparte..."
    sono arrivata qui- e mi è preso un colpo.
    nora, tengo una certa età, come ben sai. E certe cose, non si dicono, neanche per scherzo. e men che mai se poi hai in serbo una ricetta come questa, che va ad aggiungersi a quella raccolta di piccole gemme che costituisce il tuo "tesssoro" di famiglia più importante e più ricco, che ogni volta condividi con noi, così generosamente.
    quindi, basta scherzi. anche perchè sennò come faremo, senza la testimonial di uno dei prossimi libri? ;-)

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    1. Più guardo le altre proposte più mi deprimo. Inutile, continuo a provare a farmi andar bene il motto di De Coubertin ma...avrei bisogno di un amaro....
      Per il resto, Ale, per fare da testimonial al libro sul quinto quarto mi sto preparando fin d'ora ... per il bollito, aspetta ad Agosto!
      Baci
      Nora

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  16. Fantastiche le creste e fantastico il quadro del mercato comunale di Piazza Wagner, la Montenapo dell'alimentare!!

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    1. L'hai detto, nemmeno fosse filetto! Ma il risultato è stato il Martirio soddisfatto e un ragù splendido per Pasqua.
      Attendo la tua...anzi LE TUE.
      Nora

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  17. e invece a me questo piatto piace moltissimo.
    le creste non le ho mai mangiate, sono anni che vorrei provare a fare il cibreo che le prevede, ma non mi è ancora capitato.

    e poi mi sono ritrovata nel tuo post.
    tu sei bravissima e davvero super-competente, e se anche tu hai dei dubbi sulla partecipazione, che dovrei dire io che alle ultime sfide mi sono sentita davvero piccola piccola?

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    1. Io non sono bravissima, sono una qualunque donna di casa che cucina le ricette imparate in famiglia. quelle *raccontate* da amici e conoscenti o carpite a chef di ristoranti tipici che frequento.
      Ultimamente in queste sfide si vedono delle ricette stratosferiche che mi fan vergognare un po' dei miei piatti che vengono dalla quotidianità e non dalla professione.
      Le creste, come dicevo nel post, sono l'UNICO quinto quarto che il Martirio mangia... fa un po' te!
      A presto
      Nora

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  18. Mi unisco al coro del "mai mangiate", però devo dirti che mi hai fatto fare una figura splendida, perchè pochi giorni fa, alcuni amici mi hanno chiesto di suggerire un modo per cucinare proprio le creste di gallo, trovate dal macellaio bormino... Risposta data e debitamente apprezzata :-)))), con l'indicazione di "ricetta garantita di Nora!". Grazie mille, signora!

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  19. Stamattina, sebbenene a un prezzo oltraggioso, come hanno commentato molti milanesi, ho trovato le creste al mercato e non trovando altre ricette se non questa, a parte risotti e preparazioni che non le contemplassero come ingrediente marginale, ho deciso di provarla, nonostante fossi dubbioso. Devo dire che i miei dubbi sono stai confermati. Dal mio punto di vista, infatti, il gusto pungente dell’aglio cotto non si sposa bene con le frattaglie (e infatti non compare in nessuna ricetta tranne che in abbinamento alla cipolla), così come l’uso eccessivo della salsa di pomodoro. Forse sarebbe stato meglio usare qualche pomodorino. Ricordo che da bambino la cresta veniva cotta in brodo con la carcassa del pollo e i due elli, poi condita con solo olio sale e pepe. L’adoravo. Questa ricetta, invece, mi dispiace dirlo, non ha per nulla incontrato i miei gusti

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    1. Mi spiace non abbia incontrato i tuoi gusti.
      Del resto ho rifatto paro-paro la ricetta di famiglia e, come tutte le ricette di famiglia, si adatta ai gusti dei singoli, di come l'hanno sempre mangiata.
      La passata di pomodoro che uso di solito è quella che conservo io, quindi decisamente meno "concentrata" di quella in commercio ma credo che, in stagione di pomodori, i pomodori freschi siano meglio di una passata. (il fatto è che di solito la preparo in inverno, quando i pomodori che trovi, non essendo di stagione, non sanno di nulla).
      Per quanto riguarda la cipolla al posto dell'aglio, la prossima volta voglio provarci, sicuramente darà un gusto più "delicato" (vediamo se il Martirio - grande mangiator di creste - approverà o noterà la differenza ;-) ).
      Tieni presente che io, considerandola una pietanza un po' pesante, le cucino, le assaggio ... ma non le mangio.
      Grazie comunque per il commento ed il suggerimenti. Le critiche costruttive mi piacciono :-).
      Buona giornata.
      Nora

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  20. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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