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giovedì 20 settembre 2012

Il bello del *vintage*e il semifreddo al caffè della mia mamma.


Va di moda il *Vintage*. O meglio: è sempre andato di moda  solo che si chiamava *vecchiume*, *brocantage*, *rigattiere*, *robivecchi* e trovavi questi oggetti di tutti i tipi, sulle bancarelle dei mercatini delle pulci.
Milano aveva la sua *Fiera di Senigallia*, che ha subito svariati spostamenti e che, ultimamente, sciorina i banchi in uno spiazzo sul Naviglio e dove, quando ero giovane, ogni sabato gironzolavo. Il mio primo (ed unico) *chiodo* viene da qui, segno di ribellione di una teenager tanto ribelle … da indossarlo solo dopo essere uscita di casa ed aver voltato l’angolo.
Ci si trovava (e ci si trova, tutt’ora) di tutto:  abbigliamento militare a vecchi cappelli, vecchie magliette ai dischi in vinile (oggi oggetto di culto, ieri meno cari che in negozio), libri vecchi e strumenti musicali, il tutto mescolato tra una folla *alternativa* e non, dove il Martirio crede di tornar giovane mentre gironzola quasi ogni Sabato mattina.
Il fatto è che, da questo ammasso di cose vecchie, il Martirio torna sempre fiero con qualche *reperto* del quale farei pure a meno come, ad esempio, una serie infinita di borselli militari, quelli che in tempo di guerra portavano i fanti a tracolla.
Per non parlare delle varie serie di gamelle di alluminio, da lavare RIGOROSAMENTE a mano, che *possono servire per portarsi il pranzo in ufficio* (bravo neh?! E nel microonde ci metti l’alluminio?). Oppure delle camicie pesanti, in quel bel verde militare che starebbe bene solo a Grisù, con la bandierina della DDR cucita sul taschino o sulla manica, che puzzano di chiuso e di umidità che nemmeno un vagone di orsetti con l’ammorbidente riescono a togliere.
Poi ci sono le scatole e scatolette di legno, in stati pietosi, che ripara e riporta a originali splendori in pomeriggi di duro lavoro nella cantina della casa di campagna, armato di carta abrasiva, olio rosso, mordente e quant’altro.
Poi, se gli chiedo di veder se trova qualche pezzo interessante per il mio set fotografico (non ridete, prima o poi comprerò anche la macchina fotografica decente!), beh! Allora si agita e mi dice che gli stipetti della cucina (e non solo!) sono pieni di tutte queste *paccottiglie* inutili ed ingombranti….
E’ quindi da un po’ che lo minaccio , con il mio mattarello *vintage*, di polverizzare con un lavoro sistematico e preciso, tutte le gamelle, le scatole e scatolette che farebbero posto volentieri a nuove caccavelle.
Tutta questa tiritera per introdurre un dolce (in vintagese…dessert) che fa molto anni 70, che faceva mia mamma quando c’erano ospiti di riguardo.  Buono ed aromatico sia per il caffè che per il liquore.
L’ho riproposto quest’estate ed è stato di nuovo un successo….
SEMIFREDDO VINTAGE AL CAFFE’


Ingredienti (per 6 commensali):

100 gr. burro a temperatura ambiente
100 gr. zucchero a velo
1 tazzina caffè forte ed amaro
2 tuorli
16 biscotti secchi
1 bicchierino (abbondante) di rum bianco
1 bicchierino (abbondante) di brandy
1 bicchierino (abbondante) di caffè forte ed amaro.

per guarnire
cacao amaro (avevo finito le codette di cioccolato... andrebbero meglio)
chicchi di caffè ricoperti di cioccolato

Montare il burro con lo zucchero a velo sino a che diventa bianco e spumoso.
Aggiungere, 1 alla volta, i tuorli.
Aggingere a filo 1 tazzina di caffè.

Prendere una pirofila (meglio se in vetro), foderarla con la pellicola trasparente.
Distribuire sul fondo metà del composto livellandolo bene.
In un piatto fondo o una terrina, mescolare i 2 liquori ed il caffè rimasto.
Distribuire metà dei biscotti, imbevuti della bagna, sul primo strato di crema. Ricoprirli con un altro strato
di crema (sempre ben livellato) e aggiungere altro strato di biscotti.

Far riposare in freezer per almeno 2 ore. Prima di servire, capovolgere la teglia su un piatto di portata, togliere la plastica con la quale vi aiuterete a sformarlo, e cospargerlo di cacao (o codette di cioccolato).
Guarnirlo con i chicci di caffè e.... far una porca figura!!!


12 commenti:

  1. Anche mio marito è fissato con i reperti di guerra...il cielo so per farci cosa.
    Almeno però non mette bocca in quello che colleziono io ;-)
    Semifreddo vintage ma sempre buono!

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    1. Io li cerco sui ghiacciai! Però poi finiscono in un museo :-).

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    2. Hai fatto bene a dirmelo... quando seppellirò nel ghiaccio il mio Martirio con tutti i suoi tesori... te lo dico, così potrai tenergli un posto vicino a Oetzi!
      Buona giornata
      Nora

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    3. Mi sa che il *fattore XY* ne accomuna molti!
      Era il dolce *della festa* per la mia mamma e lo adoro, anche se vintage.
      Nora

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  2. Dev'essere buonissimo, manca il rum a casa e mi sa che se lo compro finisce a mojito, non miei...ma anche si' ! Comunque non ho capito quante tazze di caffè una per la crema e una per la bagna? Bacio ragazza!

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    1. Urka, mi prenoto per un Mojito!!!!! anche adesso aiuterebbe!
      Le tazze di caffè sono 1 per la bagna e 1 per la crema... ESATTO...
      Ti abbraccio bella signora!
      Nora

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  3. ma ti rendi conto che non ero ancora iscirtta ai tuoi lettori? ora lo sono! ci voleva la parola vintage per farmi accorrere...e questo semifreddo che so già mi piacerebbe tantissimo!bacioni!

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    1. Aria ... sono andata a controllare ed ora sono tra i tuoi sostenitori! Il semifreddo è buono ma molto *pesante* in quanto il burro la fa da padrone... basta cominciare con una fetta piccola ;-)
      Buona notte
      Nora

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  4. Ma lo sai che mi hai fatto fare un viaggio nel tempo?? Mi hai ricordato il periodo che a casa della mia mamma andava di moda questa crema al burro al caffè con cui si farcivano enormi pan di spagna!!
    All'epoca non c'era la planetaria e si montava a crema il burro a mano...ore e ore di lavoro e pazienza!
    Anche il mio dice che tra un pò avrò bisogno di altri mobili contenitore in cucina, la mia fregatura è che lui, a differenza di me, è irreprensibile...a parte metri di Diabolik, non colleziona altro!!

    buon we

    loredana

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    1. Ma guarda te, ci accomuna anche il vintage! Anche la mia mamma montava la crema a mano mentre io ero delegata a *pucciare* i biscotti nella bagna.
      Pensare che la maionese fatta a mano non mi impazzisce mai mentre, se uso le fruste elettriche e mi distraggo.... disastro!
      Buon WE anche a te.
      Nora

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