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lunedì 27 marzo 2017
Cefalo al forno con agrumi ed aromi che si credeva un branzino ovvero: mia figuraccia epocale con i pescatori di Noli.
Io: "Buongiorno! Vorrei quel piccolo Branzino."
Pescatore "Signora: quello è un cefalo..." (e lo dice omettendo il classico "belin" che inframezza ogni discorso qui in Liguria - si sa, con i clienti ci vuol finessa...).
Io (con nonchalance) : "Pazienza. Me lo dia lo stesso..."
Ecco che, anche per oggi, mi sono giocata la figura di palta quotidiana.
Mica è colpa mia se mia madre il pesce non lo cucinava perché "fa odore"; in gioventù ho visto solo (rare) trote lesse tristi e mica tanto deodorate e i bastoncini "del Capitano"!
Da nonna Maria si mangiava un po' di più ma sempre pesce di lago o di torrente, pescato dal nonno Peppino.
Però a me il pesce piace e pure ad Arc e, da quando abbiamo il nostro rifugio marino a Noli, mi sono imposta di provare a cucinarne di più.
Per giunta la mattina c'è, sul lungomare, un piccolo mercato del pesce dove i pescatori del luogo vendono al pubblico (nel mio caso "gnorante") quanto pescato al largo dell'Antica Repubblica Marinara.
Banchi di pietra ombreggiati da ombrelloni di cotone blu dove fan mostra le cassette con quanto han pescato mentre gabbiani voraci e caciaroni fan la fila ad attendere gli scarti che lanciano loro.
Dietro: l'insenatura con il mare che rumoreggia e controlla.
Unico problema (soprattutto per me):
a -il pesce è quello che han recuperato dalle reti;
b - devi accontentarti e non partire con un'idea precisa, e non ha il cartellino con il nome.
Quindi, per chi come me non è molto abituata a cuocerlo ma lo mangia solamente al ristorante, un branzino ed un cefalo sono facilmente confondibili.
Inoltre ci sono pesci che non ho mai visto e che mi fanno l'occhiolino dalla cassetta col pescato del giorno e vorrei tanto provare a cucinarli ma mi frena un po' l'imbarazzo di dover chiedere a questi rudi uomini di mare:
"Mi dia quel pesce lì con le righe gialle sul dorso."
Debbo dire, a mia scusante, che ho notato che i pescatori han già la tendenza a lanciare "sfottò" (di solito con la popolazione autoctona) e spesso prendono in giro in dialetto i "forestieri" che fan uscite come la mia.Quindi volevo evitare di essere messa subito alla berlina.
Per fortuna riesco a capire un po' il dialetto ligure e ai loro commenti odierni in dialetto, ho risposto ridendo che per imparare bisogna pur dire o fare qualche "belinata".
Ha riso forte, il "capitano Acab" grattandosi alla nuca sotto il vecchio cappello di lana.
Non so se mi sono fatta un "amico" ma, sicuramente, ci avrà riso per un po' e la prossima volta mi riconoscerà come la Milanese che caccia belinate...
Sono tornata a casa col mio fagotto e la mia figuraccia e non avevo una minima idea di come cucinarlo.
Già il pulirlo non è stato facile.
Quando lo compro al supermercato me lo danno già squamato e pulito delle interiora e qui me lo sono pulito io.
Ho scoperto che il cefalo ha delle squame dure (tagliano le dita n.d.r.) e per squamarlo è meglio farlo con il pesce immerso nell'acqua altrimenti ci si potrebbe trovare con la cucina ed i capelli invasi da una quantità di paiettes argentate che puzzano di pesce...
Avendo poco tempo e poca esperienza di sfilettatura (ma mi documento su YOU-TUBE!!! GIURO!!) ho deciso di cuocerlo intero. I limoni e le arance non trattate comprate sul banco del mercatino contadino della domenica, un mazzetto di erbe profumate ed un pezzetto di zenzero che avevo nella fruttiera, han fatto il resto.
Così che per pranzo, oggi io ed Arc abbiamo "fatto la festa" ad un CEFALO (che se la tirava da branzino) con gli agrumi... e ci è piaciuto tanto!
Come ho fatto?
CEFALO AL FORNO CON AGRUMI ED AROMI
Squamate ed eviscerate il pesce sotto abbondante acqua corrente fredda. Farcitene la pancia con 1 fetta di limone,un pezzetto di zenzero, 3 o 4 foglie di salvia, 1/2 rametto di rosmarino e 1 foglia di alloro.
Versate l'olio sul fondo di una pirofila, spezzettate grossolanamente le erbe aromatiche rimaste e mettetele nella pirofila.
Tagliate arancia e limone a fette sottili e adagiatene metà sul fondo della pirofila.
Adagiatevi il pesce e le restanti fette di agrumi e il rimanente dello zenzero a tocchetti piccoli.
Salate e pepate e mettete a cuocere in forno a 150° per 10 minuti circa.
Irrorate il pesce con il vino bianco e terminate la cottura (ci vorranno ancora una decina di minuti.)
Io l'ho servito con un'isalatina fresca ma anche insalata di arance e finocchi dovrebbe star bene.
Che dite? Sarà piaciuto?
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fatti amica Acab, e imparerai anche ricette di famiglia....forza Nora... una bella ricetta val bene una figuraccia
RispondiEliminaTranquilla! Sto lavorandolo ai fianchi ;-)
EliminaSe vado avanti così finisce che diventeremo "amici"!!!
Buona settimana
Nora
Il cefalo piace molto a chi mangia poco pesce perché è assai saporito! Con tutte sue squame sarebbe stato ideale per una grigliata. Io odio squamare il pesce più ancora che pulirlo. Per fortuna in Francia lo fanno senza problemi. Comunque pensa che ho un branzino in casa quindi potrei provare questa ricetta con l'originale. Magari lo lascio marinare un po'. Ti invidio molto per il pesce lacustre selvaggio pescato dal nonno: qualcosa che non esiste più e che non ho mai avuto la fortuna di assaggiare, vedi. Ad ogni modo i tuoi fondi di rete sono sicuramente migliori di qualsiasi cosa importata e venduta al mercato. E poi c'è sempre la Canaria, ammesso che risponda ai messaggi di sos, là in mezzo alle noci di cocco! E' sparita pure lei!!
RispondiEliminaLa Canaria dovrebbe essere presto in Italia e conto di "far vela" al mare per vedere se riesco ad incrociarla.
EliminaTi dirò che avrei voluto farlo grigliato ma per me la sola griglia degna di questo nome è quella con la carbonella fumante ed aromatica e non sono ancora attrezzata per questo.
Fammi sapere se provi la "ricetta" e si, marinato un po' nel succo degli agrumi (io non ne ho avuto il tempo) dovrebbe avere miglior resa.
Un bacione grande e buona permanenza in Francia.
Nora
P.S.: nella mia esperienza, che mi sono fatta anche io da autodidatta - ti dico solo che l'unica volta che mia mamma e mia zia comprarono del pesce in vacanza, siccome erano seccate all'idea diverlo pulire, lo appiopparono a me, con le forbicine da unghie, perché altro non avevano, e guai a dire ahi ché non si doveva brontolare... mi sono pulita un chilo di roba con il disgusto in gola e la rabbia... avevo nove anni! La rabbia ce l'ho ancora... Poi da ragazza ho cominciato con le diete e quindi con i pesci... tutto questo per dire che i pescivendoli, forse anche i pescatori, sono contenti se uno esce un po' dal seminato e chiede, in generale. Ecco, meglio non chiedere solo la soglioletta e il merluzzetto, ma fiondarsi su quanto hanno di più strano e domandare aiuto. Di solito funziona.
RispondiEliminaP.P.S.: voto senz'altro l'insalata di finocchi, specialmente con il cefalo, l'insalata di foglie forse va meglio col branzino che è più delicato e meno compatto!
RispondiEliminaBuon appetito!
EliminaNora
Ed ecco l'ho fatto! profumato e allegro come sempre in te L'abbondanza degli ingredienti (erbe e frutta) finisce in un sontuoso accordo sinfonico, ricco e sostenuto. La frutta va rigorosamente mangiata, per cui essenziale che sia bio o almeno non trattata!
EliminaStavolta l'ho fatto col branzino, ma quando lo troverò ripeterò anche con il cefalo.
Sono contenta che ti sia piaciuto!!! Se riuscirai a venirmi a trovare anche nel rifugio marino, mi sa che potremo sbizzarrirci!
EliminaBaci
Nora
Ah, io non mi faccio pregare di certo! Ma troveremo uno scoiattolo anche lì????
EliminaNAAA. Lì ci troveremo i cefali... e non solo!
EliminaNora
Ma tu non me la racconti giusta con questa Liguria.... mi sa che complice il telelavoro ti sei trasferita per davvero e adesso ti aggiri tra i vicoli e le spiagge, godendo questo sole primaverile e il mare come piace a me!
RispondiEliminaTrasferirmici è ancora un sogno nel cassetto. Direi che nei progetti per un futuro più "a misura d'uomo" sarebbe ideale.
EliminaPer ora mi godo i fine settimana e le vacanze pasquali.
Il futuro... chissà!
Bacioni
Nora