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giovedì 26 luglio 2012

Se mia nonna avesse avuto la gelatiera....ovvero il secondo gelato per MTC.





Il primo gusto di gelato proposto per la sfida dell'MTChallenge è stato un azzardo. 
Non avendo grandi capacità di inventiva ho giocato *pesante* (anche se l'ho usata ... *leggera*) e l'ho buttata sul ridere... e meno male che ho postato come seconda, altrimenti avrei gettato la spugna!


Devo dire che le ricette che Mapi ci ha proposto sono veramente speciali, riuscite anche a me che non sono una gelataia provetta e che mi sono sempre limitata alle ricette da manuale d'istruzione, quelle a prova di dummies...


La crema mi aveva sempre spaventato un po': troppo lunga; troppo complicata.


Mi sono ricreduta. Solo che adesso il problema è smettere! Il Martirio si è scoperto un estimatore del gelato.... quanto a me: inutile l'appello accorato della mia bilancia, la mattina, faccio veloci incursioni al freezer dove ho stivato le porzioni o le vaschette.


Il piccolo, invece, non ha ancora avuto il piacere ma, se non si sbriga a tornare, dovrò rifare gli esperimenti e... non oso pensare cosa avverrà allora del mio girovita.
Pur apprezzando il gelato cioccolatoso *da sballo*, il Martirio ha espresso il desiderio di provare un'alternativa. Come deluderlo?! 
Solo che, dopo avere visto tutto ciò che hanno inventato gli altri sfidanti, era deciso: lo faccio di nascosto, magari quando tornerò dalle vacanze... 


Da qui, per associazione di idee mi sono tornate alla mente le pesche di mia nonna Maria, quelle della ricetta precedente con tutti i ricordi che mi tornano alla memoria ogni volta che le assaggio. A questo punto: chi mi teneva più?


Avevo già provato a fare il gelato con gli amaretti ma ... senza crema inglese.
Riprovo ora e... ci farcisco le pesche ... come quelle di nonna Maria ed è amore al primo cucchiaino. Mia nonna era golosa come me ma non aveva la gelatiera.
Se l'avesse avuta? Avrebbe sicuramente rifatto le sue pesche così!!!






Quindi ho pensato di proporre anche questo gusto un po' vintage ma, tant'è... sono vintage io pure!


GELATO DI AMARETTO NELLE PESCHE DI NONNA MARIA



Per il gelato agli amaretti 
resa 800 ml (partendo dalla ricetta pubblicata da Mapi)
300 ml latte

300 g zucchero semolato250 ml panna fresca45-50 g tuorli (da 3 uova grandi)1 baccello di vaniglia80 gr. di amaretti sbriciolati grossolanamente











Tagliare a metà il baccello di vaniglia e metterlo in un pentolino insieme al latte e a metà dello zucchero. Mescolare per sciogliere lo zucchero, poi mettere sul fuoco e portare fin quasi a ebollizione. Togliere la pentola dal fuoco, coprire e lasciare in infusione per almeno 15 minuti per estrarre tutto l’aroma della vaniglia.Nel frattempo montare i tuorli con il restante zucchero finché il composto “scrive”.Riportare il latte quasi a bollore e versarlo a filo sulle uova montate mescolando continuamente con una frusta. Versare in un polsonetto protetto da frangifiamma e fare addensare la crema inglese fino a quando non velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85 °C. Non superare questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio, altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglierla immediatamente dal fuoco e immergere la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio mescolando continuamente, altrimenti si raffredda solo quella a contatto coi bordi del recipiente, mentre il resto rimane caldo. Se l’acqua si intiepidisce sostituirla con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la temperatura. Quando la crema sarà fredda trasferirla in un barattolo a chiusura ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e far riposare in frigo almeno un’ora, anche tutta la notte (io sino alla sera dopo): il composto deve essere freddo di frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione. Estrarre il baccello di vaniglia e aiutandosi con la lama liscia di un coltello raschiare tutti i semini e mescolarli alla crema; unire la panna liquida al composto e amalgamarla benissimo.
A questo punto versare nella gelatiera e avviare per 20 minuti circa. Quando il composto comincerà a solidificare (a metà della lavorazione, dopo 10 minuti circa), versare gli amaretti sbriciolati grossolanamente e terminare la lavorazione in gelatiera.



Se il gelato non deve essere servito immediatamente, trasferirlo subito in un contenitore in polipropilene riempiendolo fino a 6 mm dal bordo, poi coprirlo con un rettangolo di carta forno che deve aderire perfettamente alla sua superficie. Tappare, etichettare e mettere in freezer: così facendo limiteremo la presenza di aria umida nella vaschetta del nostro gelato e impediremo la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla sua superficie. Fare indurire il gelato dai 30 ai 60 minuti e trasferirlo in frigorifero per 20-30 minuti prima di servirlo, perché sia morbido al punto giusto.

Per le pesche da usare come contenitore per il gelato:(Dose per 4 persone)
2 belle pesche bianche sode

1 noce di burro
1/2 bicchierino di Amaretto di Saronno
1/2 bicchierino di acqua.
qualche mandorla pelata per guarnire e degli amaretti.









Lavare bene le pesche e tagliarle a metà togliendone il nocciolo.
Scavare un po le cavità per contenere più gelato.
Metterle in una padella con il liquore, l'acqua e la noce di burro.
Cuocere lentamente a fuoco bassissimo (se possibile con il frangifiamma) coprendo con un coperchio.
Togliere le pesche quando saranno morbide ma non sfatte (15 minuti circa).


Servire le pesche nel loro sughetto con l'incavo riempito di gelato all'amaretto e guarnire con mandorle e amaretti.


Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di Luglio.... ancora.... perchè sarà pure un gusto molto comune ma... è proprio buono!!!

mercoledì 18 luglio 2012

UNA RICETTA DEL CUORE... PER NON FINIRE MAI LE VACANZE!!


Questa ricetta la tenevo da conto, coccolandomela per benino, per quella che sarà la fine delle vacanze estive.
Non so per voi, ma per me l'ultimo giorno di vacanza è quasi un giorno da dimenticare.
Il solo pensiero di dover rifare le valigie, rimettersi in viaggio, beh mi fa stare male. Questo da sempre, da quando ero bambina. L'ultimo giorno di vacanza lo trascorrevo con il muso lungo.
A rendermelo più dolce, invece, ci ha sempre pensato mia nonna Maria.
La nonna delle tagliatelle, per intenderci, quella che mi ha passato il testimone della passione per la cucina.

Da che mi ricordo, tutte le estati, al rientro dalle vacanze, si andava a trovare la nonna, ancora con il bagagliario della Lancia Fulvia pieno di borse e borsoni e con la pelle calda di sole e di colore.
Dieci minuti, solo dieci minuti ma i più dolci e felici di quella giornata.
Rivedere i nonni per noi era sempre un piacere ma, a farci felici cerano loro... le peshe ripiene, che la nonna preparava la mattina.
Era il suo benvenuto, il suo abbraccio dolce, il sapore della fine dell'estate.

Se chiudo gli occhi, anche ora, vedo le sue pirofile rivestite di ceramica, verdi all'esterno e bianche all'interno, dove metteva a cuocere piano piano le meravigliose pesche bianche.

Ce le dava ancora tiepide, coperte dal loro coperchio che puntualmente si spostava e il sugo dolce e aspro delle pesche scivolava un po' dal bordo, e noi lì, a leccarci le dita.



Non si cenava mai, la sera del rientro dalle vacanze, non almeno nel modo tradizionale. Una tazza di latte fresco e le pesche tiepide.
Anche il papà, che era un gran mangione, sacrificava la *santa pastasciutta* sull'altare di queste dolci coccole.

La nonna le ha preparate fino alla sua ultima estate, anche se oramai la mente si perdeva nei ricordi e faticava a correre dietro al presente. Da allora le faccio io , puntuale, ogni fine estate. Ho fatto fatica a ricostruire la ricetta perchè le dosi le ho nella mente, nelle dita, nell'abitudine che mi è entrata nel sangue ed i pesi e le misure mi si sono rivelati.


Vi invito a provarla, questa coccola.
Fatela, per la fine dell'estate, quando, una volta riposti gli asciugamani, i costumi, le palette ed i secchielli... si aspetta l'inizio della scuola.
Fatela, per la domenica, per una merenda diversa.
Fatela, prima che riprenda il solito ritmo frenetico, nevrastenico, con il tempo che si mette al freschino.
Fatela perchè vi è piaciuta.
Il sorriso di Nonna Maria si disegnerà anche sul vostro viso. Garantito!

PESCHE RIPIENE DI NONNA MARIA
Ingredienti per 4 porzioni (a noi bastano a 2 persone ma.... fate vobis!)




2 pesche bianche non troppo mature
1 uovo intero
1 bicchierino di Amaretto di Saronno
50 gr. di amaretti sbriciolati
1 cucchiaio di miele
una manciata di mandorle pelate.
2 nocine di burro.

Lavare bene le pesche. Tagliarle a metà togliendo il nocciolo. Scavare un poco la polpa per allargare il *contenitore*.
Tritare grossolanamente gli amaretti. Unire l'uovo, il miele e metà liquore.
Mettere all'interno di una padella, le mezze pesche con il lato tagliato in alto.
Riempire con il composto di amaretti, aggiungere 2 mandorle per decorazione.
Distribuire sul ripieno dei fiocchetti di burro.

Nella padella versare il restante liquore allungato con pari quantità di acqua.
Distribuire il restante burro nel fondo della padella e far cuocere a fuoco bassissimo (BASSISSIMO!! Possibilmente con il frangifiamma) coperte.
Le pesche saranno cotte quando si saranno ammorbidite e il composto un poco solidificato.
Servire fredde o tiepide (MOLTO MEGLIO TIEPIDE.... ma è una questione di gusto) con un poco del sugo che lasciano nel fondo.

Con questa ricetta partecipo al contest di Cucchiaio e Pentolone - La frutta la metto nel dolce.

e al Contest *Dolci al cucchiaio*  di B PER BISCOTTO


lunedì 16 luglio 2012

INSALATA DEL CAMPERISTA.



Non sempre si ha la possibilità di avere a disposizione una  cucina attrezzata per organizzare il pranzo o la cena alla famiglia, e questo mi capita soprattutto d'estate.
Le mie vacanze sono da anni trascorse in campeggio, con un camper ormai vetusto ma sempre *on the road*. 




Io non sarei nata camperista ma, anni di convivenza con il Martirio, mi hanno temprata e, oramai, credo mi manchi poco per il titolo di *kamperista ad honorem!*. 
Grazie al nostro mezzo, abbiamo avuto la possibilità di girare quasi tutti i paesi europei e, debbo dire che di cose interessanti ne abbiamo viste parecchie.
Dai campeggi bellissimi ed attrezzatissimi del Nord Europa, ad esempio in Danimarca, ai campeggi più spartani in Croazia, dove il mare limpido era l'unica consolazione e dove la doccia si faceva fuori dal camper con l'acqua scaldata al sole visto che i bagni erano impraticabili.
In questo periodo abbiamo *parcheggiato* il mezzo , inclusi suoceri e pargoletto, in quel di Pinzolo in Trentino.




Un campeggio sul fiume, ordinato, ben tenuto ed immerso in un polmone verdissimo, ospita i tre vacanzieri.
Io ed il martirio ci sciroppiamo i chilometri che ci separano dal nostro cucciolo, durante i fine settimana, con un sentore di anticipo di vacanze e una voglia di fermarci e non tornare nella torrida Milano.
Per giunta il fatto di non aver il contatto quotidiano con il pargoletto, ci spinge ad approfittarne per fare passeggiate in bici, sfide a calcetto, a ping pong. 
Arc poi ha trovato come fare amicizia con un paio di ragazzine Inglesi che sono attendate con un gruppo di studenti di NewCastle, nello spiazzo in fondo. Il ragazzo ha occhio, ha *puntato* le due più peperine del gruppo e, nonostante siano delle diciassettenni.... le ha conquistate con la simpatia.
Ieri sera si sono salutati con baci, abbracci, fotografie, e la promessa di tornare il prossimo anno.


Come dicevo, non è poi così facile cucinare in campeggio. I fuochi sono solo due e non sono nemmeno molto potenti. Lo spazio è ristretto e quindi non si parla di fritti o piatti particolarmente *aromatici*.  
Se ci aggiungiamo una buona dose di *voglia zero* di mettersi in cucina, abbiamo fatto bingo!


Quindi si viaggia di paste veloci, qualche rosticceria e.... tante insalate.


Questa è una insalata che ha riscosso un discreto successo e che ci fa fare un pieno di vitamine necessarie per le sgambate sulle bici.


INSALATA SVELTA CON LE PESCHE.
dosi per 4 persone 






1 cespo piccolo di lattuga romana
1 cespo piccolo di insalata di Chioggia
1 pomodoro cuore di bue
1 cipollotto rosso fresco
1 cucchiaio di capperi (a me piacciono quelli piccolissimi e sotto sale)
2 pesche noci piccole ma sode.
Aceto balsamico
Olio EVO


Tagliare a striscioline i due cespi di insalata. Lavarla molto bene sotto l'acqua corrente, sgocciolarla e metterla in una grossa ciotola.
Tagliare a fette il pomodoro maturo.Affettare sottilmente il cipollotto. Affettare sottilmente le pesche noci. Aggiungere tutto all'insalata.
In una ciotolina mescolare 3 cucchiai di olio EVO, 1 cucchiaio di aceto balsamico e il cucchiaio di capperini (non dissalati, si eviterà di aggiungere sale all'insalata).
Condire con l'emulsione le verdure e le pesche. 


Servire subito per non far *cuocere* le verdure.


E' un ottimo accompagnamento per carni cotte alla brace.