Crescere in mezzo alle api è stato affascinante nonché istruttivo.
Dalla finestra della mia cameretta nella casa di campagna sul Lago Maggiore, vedevo il Castello d'Angera, il lago e... le arnie del Sciur Pierino: il padrone di casa che curava il giardino, la vigna ed aveva una vera e propria passione per le api.
Aveva costruito personalmente le arnie, le aveva dipinte di verde e le aveva collocate nel mezzo del frutteto, proprio sotto le mie finestre; tante villette verdi che vedevano le operaie andare e venire con il loro dolce carico per tutta l'estate.
Il loro ronzio operoso mi aveva accompagnato nelle calde domeniche d'agosto, mentre leggevo un libro all'ombra del mio melo preferito, quello che produceva quelle mele piccole piccole, verdi e rosse, brusche e croccanti che ad Ottobre rubavo senza vergogna direttamente dai rami.
Ho imparato a conoscerle ed a non temerle da subito. Bastava non infastidirle e loro non pungevano. Il problema (semmai) erano i miei capelli, lunghi e folti che tenevo sciolti; lì ogni tanto restava impigliata un'operaia di ritorno dalla raccolta e, nel goffo tentativo di districarla dai capelli, capitava che mi pungesse.
Ogni tanto nasceva una Regina Nuova e parte dell'alveare scappava in sciame. Per noi bambini era divertentissimo perché, per fermarle, ci si armava di pentole, coperchi, campanacci e si faceva un tal baccano per costringerle a fermarsi su uno degli alberi da frutta del nostro giardino.
Poi arrivava lui, il Sciur Pierino, bardato come un astronauta e con un affumicatoio in una mano e un'arnia vuota attaccata ad una pertica nell'altra. Una volta convinta la Regina Nuova ad entrare tutto lo sciame si precipitava nella *casa nuova* ed era fatta.
La raccolta era un'altra occasione di festa. I telai venivano tolti dalle arnie e messi in una strana macchina che li centrifugava. Qualche pezzo che si staccava ci veniva regalato per un "assaggio". Che festa!
Poi i telai ancora pieni di cera venivano messi dentro a delle strane vetrinette, sotto il sole, per far colar la cera che veniva poi utilizzata dal padron di casa.
Sul buffet in cucina c'era sempre un vaso pieno di miele color oro e, visto che io ero inappetente (guai a chi ride!!!) ma golosa, mia madre mi regalava anche più volte al giorno un cucchiaio di quel liquido denso e dolcissimo al quale non sapevo dire di no.
Che ci crediate o meno, ancora oggi non resisto alla tentazione di mettere in bocca il cucchiaino di miele e, se chiudo gli occhi, mi ritrovo in giardino, con il mio pezzo di favo in mano e le dita appiccicose.
Il miele spesso serviva anche a *disinfettare* le sbucciature che mi procuravo in giardino.
Questo mese la sfida di Mtchallenge è sul miele. La vincitrice della scorsa sfida, Eleonora di Burro e Miele ed il suo Socio Michael con la loro ricetta a 4 mani, han proposto proprio una sfida sull'utilizzo di questo ingrediente particolare. Ricette di ogni tipo sono già state inviate ed io non avevo delle idee originali da proporre.
Guardavo le altre meraviglie e mi demoralizzavo.
Poi ci ha pensato Arc, con una puntina di mal di gola (leggasi *reseghino* - nota espressione tipicamente milanese) a farmi ricordare delle gelatine di miele e camomilla che compravo in un'erboristeria in campagna.
Perché non provare a rifarle? Miele e non solo. Camomilla di cui era pieno il prato della casa sul lago e (perché no?) la lemon grass essiccata che ho comprato durante il mio ultimo viaggio in Inghilterra.
Lemon grass è un'erba perenne dal marcato profumo di limone. E' molto usata nella cucina orientale ma ha tantissime proprietà benefiche.
Tra le altre aiuta la digestione (con quello che ci siamo scofanati ultimamente direi che serve!), abbassa la pressione (ultimamente sono ipertesa...l'età), è diuretica (inutile dire che la mia cellulite trema!) e aiuta a combattere l'insonnia e lo stress (non voglio salire in cattedra, ho solo leggiucchiato qua e là delle notizie in rete).
Posto che ultimamente Arc è molto stressato dalle verifiche e dagli impegni scolastici, e che io soffro di insonnia da quando avevo la sua età, direi che potrebbe essere una buona occasione per viziare entrambi con un dolce che fa pure bene! (a tutto ma non alla linea...ma non si può avere tutto dalla vita!)
Quindi? Quindi mi sono messa a sperimentare, sulla base di quanto reperito in rete per le gelatine alla frutta e, dopo qualche esperimento, sono riuscita a trovare il giusto equilibrio. Ne sono uscite delle gelatine buone buone, molto morbide e che son da conservare in frigorifero (per cui sono freschissime quando le mangi e aiutano anche per questo a trovar giovamento al mal di gola). Non saranno una ricetta da gourmet ma piacciono a tutti (anche al Martirio - iperteso pure lui).
Quindi, pur con una quasi non ricetta, raccolgo anche questa volta il guanto della sfida e partecipo a #MTC54.
GELATINE DI MIELE DI AGRUMI, CAMOMILLA E LEMON GRASS.
GELATINE DI MIELE DI AGRUMI, CAMOMILLA E LEMON GRASS.
Fate ammorbidire i fogli di gelatina in acqua fredda per 10 minuti. Strizzateli e teneteli da parte.
Portate ad ebollizione l'acqua ed il miele e mettete in infusione camomilla e lemon grass per 10 minuti.
Filtrate e mescolate, sciogliendoli i fogli di colla di pesce.
Versate in stampini o in una terrina rettangolare il liquido ottenuto e fate raffreddare in frigorifero per almeno 24 ore.
Tagliate a misura (nel caso del liquido solidificato in terrina) o sformate dagli stampini, passate nello zucchero semolato (facoltativo) e riponete in un vasetto che terrete in frigorifero.
Troppo belle le tue gelatine, ma di più leggere di te sul Lago di Garda e le tue avventure con le api :*
RispondiEliminaDi avventure con o senza api sul lago ne ho tantissime...
EliminaGrazie
Nora
che bello il tuo racconto.
RispondiEliminaSono andata tempo fa a visitare le arnie di amici in Val D'Aosta e mi raccontavano piu o meno le stesse peripezie per il recupero della Regina fuggitiva.
Buonissime le gelatine.
Era il momento più divertente per noi bimbi che, solitamente, eravamo caldamente invitati a far poco rumore.
EliminaTi dirò che questo racconto è solo una piccola parte del mondo incantato che mi circondava da ragazzina.
A presto.
Nora
Non sarà una ricetta da gourmet, me io queste gelatine me ne mangerei chissà quante! UN ABBRACCIO
RispondiEliminaSai qual'è il problema, Andrea? E' che pure io non riesco a fermarmi...
EliminaA presto
Nora
Pensa che a me invece le api fanno parecchia paura. Mi pungono senza scampo! Il tuo racconto invece è veramente agreste e d'altri tempi: una bimba con i capelli lunghi che legge, una mela quasi matura, un apicultore e tanti tegami da far rumoreggiare.
RispondiEliminaPer niente banale l'idea delle gelatine, certo per tutti uegli effetti benefici ci dovrebbe essere un concentrato di lemon grass, ma il miele c'è tutto, quindi godiamoci aromi e colori!
Se ti può consolare, pare che il veleno delle api sia medicamentoso tanto da essere usato in casi di artrosi. Visto quanto hai esposto, tu non dovresti mai avere problemi del genere! L'albero di mele era il mio rifugio quando volevo starmene da sola e le api erano ben degne guardiane della mia privacy.
EliminaL'idea delle gelatine è quella che mi è parsa più coerente con l'uso del miele che fosse meno *comune* ma non è sicuramente una ricetta da gastrofighetti.
Il miele si sente (e pure tanto) e Arc le adora. Tutto la sua mamma!!!
Baci bella ragazza
Nora
Be' diciamo che come molti bambini rifuggo dalla medicina :-)
EliminaPiù ci penso più le tue gelatine mi paiono un'idea davvero elegante. Sisi.
Ma che ci dici di Londra?
Sei riuscita a trascinarmi con te, sotto quell'albero di melo! Quanto alle caramelle, io adoro le gelatine ed adoro il lemon grass, quindi mi piace tantissimo la tua idea.
RispondiEliminaCredo che, se avessi trovato la lemon grass fresca, avrei avuto un risultato migliore ma, non potendola portare fresca dall'Inghilterra, ho pensato di usarla essiccata ed il sapore comunque si sente.
EliminaSpero si siano mantenute anche le proprietà antistress visto che in questo periodo mi farebbero moooooolto comodo.
Baci
Nora
Miele e camomilla, ottima scelta.
RispondiEliminaPoi ne facciamo un po' anche con il whisky ed il miele vero???
Va che se non ti inventi qualcosa con i timbri non ti darò tregua!!:)))))
Whisky e miele, grappa e miele, tutto-cio-che-e-alcolico e miele.
EliminaDimmi solo se posso smaltire la sbornia da te o se mi debbo organizzare!
I timbri mi fissano dalla vetrinetta della cucina, in attesa riesca a trovare un po' di tempo per recuperare Highlander (ultimo neurone) e combinare qualcosa di decente.
Bah. Ti farò sapere.
Baci ed abbracci infiniti
Nora
Bravissima Nora. .. una ricetta da rubare perché anche qui il ranteghino ( versione lacustre del reseghino) è malanno diffuso che infastidisce la Pulce. Per la tosse ho scoperto un preparato con miele ed eucalipto di un apicoltore locale: una bomba quanto ad efficacia ma, ovviamente, causa di smorfie di disgusto per il sapore intenso....
RispondiEliminaQuesto è uno dei barbatrucchi che uso con Arc quando ha mal di gola e quando fa i capricci per non dovere assumere sciroppi varii.
EliminaTi dirò che pure io spesso ne faccio uso (ed abuso) perché ho spesso abbassamenti di voce che mi fan sembrare un trans.
A presto amica mia,
Nora
inappetente?? ti sei rifatta poi fino ad aprire un blog!! bello leggerti e deliziose le tue gelatine!
RispondiEliminaNon ridere, è tutto vero! Ne ho pure le prove!
EliminaGrazie dei complimenti come sempre immeritati.
Baci
Nora
Il mio rapporto con le api è un po' difficile cisto che sono allergica e porto avanti da 3 anni la vaccinazione...però le tue gelatine sono molto invitanti
RispondiEliminaUn'ottima idea! Complimenti! Da rifare assolutamente!
RispondiEliminaLa Nora inappetente non riesco a immaginarla :))
RispondiEliminaIl racconto ci ha affascinato, ci suamo immaginati tutto, trasportati ai tuoi vecchi tempi.
Queste gelatine hanno un non so che di antico, di genuino e milla ci sembra una scelta giusta, felice. Felice è il termine che usa Mich quando gli accostamenti gli piacciono :)
Sono bellissime, grazie Nora
nora prendo il mio miele da amici che allevano e producono miele ( beh non che i miei amici sono delle api hihhihih )
RispondiEliminae con un pizzico d'invidia guardo la loro felicità negli occhi ogni volta che compro un barattolo ...
e allora t'immagino ....
immagino la tua infanzia
e le gelatine sono delle piccole caramelle super gustose complimenti
Che bellissimi ricordi, a me le api invece terrorizzano!
RispondiEliminaQueste gelatine sono bellissime, delicate nei sapori e nei colori..!
Complimenti!
Concordo sul "felice" usato da Michael per definire queste gelatine e faccio di più : lo estendo a tutto il post. si respira un'atmosfera d'altri tempi, nel senso più positivo del termine, filtrata per giunta dallo sgurado innocente di una bambina. L'originalità della ricetta è legata tanto all'assenza delle caramelle al miele da questa sfida: sono la prima cosa a cui ho pensato, per dire. Ma qui c'è uno stacco generazionale pazzesco, perchè noi eravamo quelle delle Ambrosoli & delle Rossana :-) anche se il lemongrass ai nostri tempi serviva solo per tenere lontane le zanzare. Copio tutto, alla prima occasione. E grazie!
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