Quante volte, negli ultimi mesi, ho pensato di scappare.
Via.
Un aereo al volo e finalmente basta pensieri, basta nervosismo, basta stress.
Poi, grazie ad un acquisto tecnologico piuttosto consistente, mi sono ritrovata con ben tre biglietti aerei omaggio per una destinazione europea.
Diffidente come mio solito, ho atteso di iscrivermi finalmente nel sito del "concorso" ed era tutto vero.
Tre biglietti aerei. Andata e ritorno. Da utilizzare entro Aprile/Maggio.
Alcuni giorni per convincere il Martirio (Arc non ce n'è stato bisogno!) e poi mi sono messa alla ricerca di una meta per il periodo delle vacanze di Carnevale.
Tra le millemila idee ha prevalso quella di Arc: Londra.
Londra la conosco bene, ci sono stata tantissime volte e nelle situazioni più disparate ma Arc ci teneva così tanto che quella è stata la meta.
Un patto solamente: doveva cavarsela da solo, io non avrei fatto da interprete.
Ritornare a Londra dopo tanto tempo me l'ha fatta vedere da un altro punto di vista.
L'ultima volta che ci avevo soggiornato non c'era ancora il London Eye...
Ho trovato uno skyline cambiato. Palazzi moderni che si fanno largo di fianco al BigBen e forme rotonde che si intravvedono di fronte alla Torre di Londra.
Poi ho ritrovato le vie caotiche, gli autobus rossi a due piani, tutti quei clichè della Londra della mia gioventù.
Ho ritrovato gli scoiattoli di St. James park che ti rincorrono per farsi regalare qualcosa da mangiare. I cigni maestosi e questi spazi verdi meravigliosi.
Inutile dire che Arc se ne è innamorato: dei parchi come delle strade chiassose, degli autobus e dei taxi che si incastrano nelle strade, della Torre di Londra con i suoi gioielli ed i Beefeaters, di Harrods con il piano dei giocattoli, delle metropolitane che si annodano sottoterra e ... della Londra alternativa.
Alternativa come il quartiere di Cadment town che lo ha conquistato con le sue botteghe, con la sua gente un po' fuori di testa; o come Portobello che il Martirio ha percorso in lungo ed in largo e dove sono riuscita a trovare un paio di pezzi per le mie foto.
Sei giorni di stacco dal solito noiosissimo tran-tran. Sei giorni di camminate con il naso per aria e di foto.
Tornare a casa con le valigie che non si chiudono grazie ai ricordi che ci siamo portati via.
Tra i vari miei acquisti (te, baking powder, estratti varii, lemon grass etc etc) ho trovato in una bottega indiana, nascosti in un cesto di vimini variopinto, una serie di stampini di legno di quelli che usano per stampare i tessuti.
Vederli e pensare come utilizzarli in cucina è stato un tutt'uno.
Ne ho scelti tre mentre un ragazzo magrissimo, con dei pantaloni di garza larghi, capelli e barba neri lunghissimi, un sorriso beato e tanti Namastè indirizzati agli avventori, mi chiedeva cosa ne avrei fatto.
Alla mia risposta che li avrei utilizzati in cucina, mi ha fissato incredulo ma non ha fatto ulteriori commenti. Anzi, mi ha pure regalato una manciata di coni di incenso profumato.
Quindi in una domenica mattina con un minimo di calma. ho provato ad utilizzarne uno (dopo averlo disinfettato nella grappa) ed ho realizzato una pasta fresca colorata, allegra come questo viaggio, facile da fare e (soprattutto) da mangiare.
CUORI ROSA DI PASTA FRESCA CON CIMA E TALEGGIO.
Frullate l'uovo intero con la barbabietola facendo attenzione di non lasciare grumi che rovinerebbero la pasta.
Versate la farina a fontana sulla spianatoia e al centro l'uovo e barbabietola.
Aiutandovi con la forchetta, cominciate ad amalgamare i liquidi alla farina, continuando poi a lavorare energicamente a mano fino a che non avrete ottenuto un panetto omogeneo.
Mettete a riposare il panetto sotto una tazzina per almeno 30 minuti.
Stendete la pasta con un mattarello fino a ottenere una sfoglia non troppo sottile.
Aiutandovi con dei coppapasta a forma di cuore, ritagliate tanti piccoli pezzi di pasta.Infarinate lo stampino e pressatelo energicamente su ogni pezzo di pasta ritagliato.
Mettete sul fuoco una pentola capiente con acqua salata e portate a bollore.
Nel frattempo, mondate e lavate la cima. Fatela saltare per 5 minuti in una padella larga (io ho usato un wok) con due cucchiai di olio EVO, e due spicchi di aglio. Salate, pepate, abbassate la fiamma e coprite con un coperchio lasciandola stufare per 10 minuti. Spegnete e tenete in caldo. Tagliate a cubetti il taleggio.
Scolate la pasta al dente e fatela saltare assieme alla cima per due o tre minuti (aiutatevi magari con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta per mantecare meglio) Togliete dal fuoco e aggiungete il taleggio a cubetti.
Servire e mangiare caldissima.
Causa convalescenza del Sig. Darcy e altre questioni familiari noi siamo qui, saldamente ancorati. .. niente week end, niente vacanzine per tirare su il morale. Quindi doppia invidia (buona eh....) per la vacanza londinese e per gli stampini. Tutte le carabattole utilizzabili in cucina mi mettono allegria e infatti il Sig. Darcy mi ha promesso una gita al negozio svedese giallo e blu ( tu vai a Londra io a Carugate. ..)per sostituire vari arnesi. Buona settimana!
RispondiEliminaE meno male eh......che stavo quasi perdendo la pazienza!!!;))))
RispondiEliminaDavvero preziosi, sono rimasti belli rigati e incisi in profondità.
Hai scelto lo stampo giusto ed un condimento fantastico!!!!