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sabato 14 gennaio 2023

Rollè di Vitello ai pistacchi e l'arte pratica del bondage casalingo



Nelle ultime festività ho avuto modo di rispolverare una vecchia ricetta per un arrosto arrotolato molto saporito la cui ricetta originava da un vecchissimo libro di ricette di arrosti (credo di averlo acquistato ancora prima di sposarmi, indi per cui è davvero dell'era giurassica!) che, dopo opportune modifiche per adeguarmi ai gusti della mia famiglia, ho preparato per il pranzo dell'Epifania.

Come al solito mi sono recata dal macellaio di fiducia chiedendo una fetta di fesa di vitello battuta per fare un arrosto arrotolato. Sono stata servita da un altro commesso perché chi mi serve abitualmente, essendo stato nominato capo macellaio, non era disponibile al banco. 

Il commesso mi fa notare (premurosamente) che il negozio propone una serie di arrosti arrotolati per cui mi sarei potuta sicuramente risparmiare la fatica. Al suo suggerimento ho prontamente risposto in modo educato (ma con un tono che non ammetteva replica alcuna) che lo volevo comporre a mio gusto pertanto ho ribadito la richiesta per una fetta di vitello aperta e battuta. 

Il capo macellaio suddetto, avendo riconosciuto la mia voce, intanto mi preparava quanto richiesto e, a mia insaputa si nascondeva nel retro per vedere se il battibecco con il suo collega andasse avanti. Infatti costui, non ancora contento, con un sorrisetto sardonico mi chiede se sarei mai stata capace di legare l'arrosto una volta composto. Nel silenzio generale ho risposto con calma ed un bel sorriso asserendo di "non avere mai avuto problemi con la pratica del bondage"...

A questo punto, dall'interno della macelleria, mi è giunto l'eco della grassa risata del "mio" macellaio che aveva già intuito che non mi sarei mai fatta intimorire e che si è palesato rassicurando il collega che in cucina me la cavo abbastanza e, citando alcune preparazioni per le quali mi avevano procurato il necessario, lo ha definitivamente zittito. 

Insomma, anche questa volta ho avuto modo di farmi (ça va sans dire) riconoscere. 

Resta il fatto che questo è stato uno degli arrosti più apprezzati dalla famiglia e quindi, malgrado le foto siano venute decisamente sfocate e (per usare un eufemismo) "bruttine", ve lo propongo di seguito e vi invito a provarlo.

Per cuocerlo ho utilizzato, per la gioia ed il giubilo del Martirio,  uno dei miei ultimi acquisti: la pentola di ghisa smaltata che intravedete in una delle foto. Oltre ad avere un colore bellissimo e pesare da vuota come me e tutta la mia famiglia assieme, cuoce gli arrosti in maniera strepitosa; fatto che ho subito sottolineato al Martirio per renderlo convinto dell'assoluta necessità di questo acquisto. 😉😉😉



Ingredienti (per 4/5 persone):

600/800 g di fesa di vitello in una fetta battuta

3 uova

2 cucchiai di erbe aromatiche tritate (salvia/rosmarino/timo)

60 g. burro

1 cucchiaino di paprica forte

1 cucchiaio di olio EVO

1 cipolla piccola

1 bicchiere di vino bianco

sale e pepe

(per il ripieno)

100 g. prosciutto di Praga

250 g. salsiccia (o pasta di salame)

2 spicchi aglio

1 bicchierino di cognac

1 cucchiaino di macis in polvere

20 g di pistacchi tritati grossolanamente

sale e pepe

Procedimento:

In una ciotola sbattete le uova con un pizzico di sale, la paprica e metà delle erbe tritate e procedete a cuocere la frittata con 30 g. di burro. Fate raffreddare la frittata su un piatto mentre procederete con il ripieno.

In una terrina capace mescolate il prosciutto tritato, l'impasto di salsiccia, l'aglio tritato, i pistacchi, il cognac e quanto resta delle erbe fresche tritate. Aggiustate di sale e pepe (poco! ricordate che la salsiccia è già saporita di suo). Formate un salsicciotto con l'impasto e tenete da parte.

Stendete su un foglio di pellicola la fetta di vitello battuta. Salatela e pepatela e stendete la frittata ormai fredda. Sistemate al centro il salsicciotto di impasto piegando le estremità della fetta di vitello per "contenerlo" ed arrotolate delicatamente aiutandovi con il foglio di pellicola.



Legate con cura il rotolo ottenuto e lasciate riposare in frigorifero almeno per 30 minuti.



In una pentola di ghisa mettete a scaldare l'olio EVO ed i restanti 30 g. di burro e mettete a rosolare la cipolla tritata finemente. Appena appassita la cipolla, aggiungere l'arrosto e fate rosolare bene da tutte le parti per sigillare la carne.

Bagnate con il vino bianco e fate cuocere a fuoco bassissimo per almeno un'ora coperto.



Togliete l'arrosto dal fuoco e fatelo raffreddare in un piatto. Togliete lo spago quando raffreddato e tagliatelo a fette alte mezzo centimetro. Riscaldate le fette prima di servirle nel sugo dell'arrosto e servite il sugo a parte.








 

5 commenti:

  1. Sei sempre la solita!!! Ma che spasso deve essere fare la spesa con te. Splendida ricetta😋 e splendido acquisto. Baci a tutta la famiglia 🤗😘

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    1. Ma ciaoooooo!!!! Come vedi non ho perso l'abitudine di fare le "figure di palta"... Baci anche a te!

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  2. ecco terrò presente questo arrotolato deve essere delizioso! un abbraccio e continua così... questi macellai non devono averla vinta ;)

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    1. Ciao Elena! Provalo, è veramente molto gustoso. Quanto ai macellai... ho idea che le figure di palta non siano ancora finite :-)
      Buona giornata
      Nora

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  3. Quando si dice andarsela a cercare! I ragazzotti con l’aria saputa e maschilista non si meritano che di essere messi di fronte rapidamente alla propria inadeguatezza, no?
    Oltretutto come so per esperienza diretta e come si vede dalle foto, la carne non ti pone proprio problemi da nessun punto di vista (-: Pellegrina

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