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giovedì 4 aprile 2013

La pasta con la zucca e finalmente si rientra a casa.



E’ finita la giornata lavorativa e si riparte, di corsa per giunta.
L’ascensore che non arriva mai ed il tratto a piedi per raggiungere la metropolitana che non finisce mai, affrontato di corsa, mentre il cielo non promette bene. Menomale che in borsa ho sempre un ombrellino che mi salva da piogge improvvise.
La fermata dove salgo è la terza dal capolinea quindi posto da sedere ne trovo sempre. La *borsa appresso* è sulle ginocchia ma è più leggera che la mattina.
Gruppi di colleghi commentano i fatti della giornata mentre una signora di fronte a me attinge ad un pacchetto di patatine come se ne andasse della sua vita.
VillaSanGiovanni, Precotto, Gorla, Turro: si riempie pian piano tutto il vagone e comincio ad avere quel fastidioso senso di soffocamento che mi imperla la fronte di sudore.
Rovereto, Pasteur, Loreto: salgono i soliti saltimbanchi che tutte le sere percorrono le carrozze; c’è chi canta, chi suona, chi balla per due monete che spesso la gente concede pur di vederli scendere.
Lima, Porta Venezia, Palestro, Sanbabila: qui si comincia a stare stretti ed è il caso che tolga dalla borsa il libro e mi isoli tra le pagine, altrimenti ricomincia l’ansia e mi toccherà scendere prima.
Duomo, Cordusio, Cairoli: la prossima (finalmente!) e si cambia treno.
Cadorna: una fiumana umana che ti trasporta alla linea verde, incrociando chi corre per prendere il treno che ha già perso, inveendo contro qualcuno o qualcosa…
Se non assumi un incedere deciso ti travolgono, ti camminano sopra, di respingono in un angolo.
Cambio di facce, cambio di direzione… cambio.
SantAmbrogio, Sant’Agostino, Stazione Genova : e qui finalmente si respira visto che un folto numero di pendolari si avvia a passo svelto verso le uscite.
Romolo: scendo anch’io e mi faccio di corsa il sottopasso per arrivare alla fermata della circolare (Filovia come si chiama a Milano) ed è già tardi.




Arc uscirà tra poco dal corso di judo e devo farcela altrimenti mi dovrà aspettare e mi troverò di fronte lo sguardo truce della bidella commessa perché l’ho lasciato solo ad aspettarmi.

Arriva … la circolare arriva. Piena, manco a dirlo, di una moltitudine molto più rumorosa di quella incontrata in metropolitana. Due donne litigano animatamente in una lingua che non conosco.
Tre fermate, Signore, solo tre fermate! Fortuna che non c’è troppo traffico… ho giusto il tempo di voltarmi a dar uno sguardo alla chiesa di San Cristoforo sui Navigli. Si vede dal ponte che stiamo passando e si staglia, nera sagoma benedicente, su un cielo che sta sfumando verso il rosso arancio.  Un sorriso al campanile che mi ha visto entrare da sposa, ed uscirne da moglie…
Arrivo trafelata a scuola lanciando uno sguardo di sfida alla burbera custode che siede mollemente nella sua guardiola… e Arc sta scendendo le scale!
Il solito tira-e-molla del farsi aiutare perché è più comodo così, e poi finalmente fuori, nel turbinio dei rientri a casa.
La lezione si ripassa sulla strada, mentre i passanti ci guardano di sfuggita.
Arriviamo che cadono le prime gocce di pioggia. Una pioggia stanca come noi.
A casa il miagolio della nostra gatta e la cena da preparare… Già, la cena…. Un pezzo di zucca, un porro e del brodo di verdura e... pasta: stasera pasta!

PASTA ASCIUTTA CON LA ZUCCA



Ingredienti per 4 persone:

gr. 300 di tortiglioni
gr. 250/300 di zucca mantovana pulita
gr. 40 porro
Olio EVO
3 mestoli di brodo di verdure
pepe e sale.

Mettere a bollire una pentola di acqua abbondante.
Tagliare a cubetti piccoli la polpa di zucca (tranne 8 fettine trasparenti tagliate con il pelapatate) e affettare sottilmente il porro.
Mettere in forno a 200°C le fettine di zucca sottili, dopo averle spennellate con olio EVO, sino a che cominceranno a dorarsi (5 minuti a forno già caldo dovrebbero essere sufficienti).
Scaldare in un padellino antiaderente, due cucchiai di olio EVO, far soffriggere il porro e i cubetti di zucca.
Aggiungere 1 mestolo di brodo di verdura ed incoperchiare facendo stufare la zucca a fuoco medio.
Aggiungere brodo se si asciugasse troppo fino a che i cubetti si ammorbidiranno (io ci ho messo dai 10 ai 15 minuti).
Scoprire la padellina e far dorare la zucca.
Gettare la pasta e farla cuocere al dente. Tenere da parte una tazzina di acqua di cottura.
Scolare la pasta nella padella dove avete stufato la zucca, farla *saltare* per qualche minuto a fuoco vivace finendo la cottura (eventualmente usare un poco di acqua di cottura per mantecare)... Salare solo dopo aver assaggiato.
Impiattare aggiungendo per guarnizione le fettine di zucca dorate dal forno e una spolverata di pepe (se piace).

Buon Appetito.

13 commenti:

  1. Hai visto quanto siamo fortunati noi palermitani che abbiamo una metropolitana che non funziona quindi sempre vuota? ;)

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    1. E' per questo che venite a Milano, assieme alle genovesi.....
      :-)
      Nora

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  2. Come sei precisa e meticolosa nel raccontare, tutte le fermate della metro, io invece non ho questa costanza.
    Ma ieri sera abbiamo mangiato anche noi la zucca, con quella che mi è avanzata della marmellata ho fatto una buonissima torta rustica e ti rispondo di qua, io odio gli amaretti :-D
    baci

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    1. Io invece amo gli amaretti, non esagerando sono il tocco che cambia la ricetta con la zucca....
      Baci Bella donna
      Nora

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  3. Mamma mia Nora, mi sono stancata solo a leggere :-)
    Qui in Uk ho preso l'abitudine di camminare a piedi e mi piace un sacco....meteo permettendo, siamo sempre in Inghilterra :-)

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    1. Ecco.. io a piedi dovrei fare qualcosa con 20 kilometri per andare a lavorare.... con tutta la buona volontà .. NON E' COSA!
      Baci e mi viene una vooooooglia di tornare nel Somerset!
      Nora

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  4. Risposte
    1. ne ho di strada da fare....altro che cammina cammina....
      Nora

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  5. Questo è il tipo di cena che piace a me, le giornate a volte sono lunghe e faticose ma non per questo bisogna rimpinzarsi di tutto e di più, meglio un piatto unico e accogliente per me, e pensa che la pasta con la zucca la faccio quasi sempre con i tortiglioni!!!

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    1. Il bello del tornare a casa: si apre il frigorifero e... si inventa! Ma senza trucchi... :-)
      Ciao Donna dell'Altro mondo!
      Nora

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  6. Imparo, cara Nora,
    a usare la zucca non solo per risotto... tutto merito tuo!
    stavo pensando...in bici? esercizio senza palestra!

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    1. lascia stare la bici che l'ultima mi ha *stesa* e non per modo di dire!!!
      Ce ne sono di utilizzi con la zucca!!!
      Baci
      Nora

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  7. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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