Finalmente ho smaltito le fatiche pasquali.
Il che sembra strano, visto che tutti coloro che mi conoscono sanno che amo stare in cucina.
Il fatto è che mi piace pensare con calma al menù della festa. Mi piace cercare con cura una ricetta che vada bene per tutti e che possa essere preparata magari in anticipo...
Poi mi piace girare per negozi e cercare il contorno, il vino giusto, l'idea per un dolce per chiudere il pasto.
Ma in casa mia programmare è un dramma.
Un esempio è Natale. Io comincio a programmarlo dal Novembre. Supero lo scoglio delle abitudini, con mio padre che vorrebbe sempre e comunque un antipasto di salumi ad aprire il pranzo. Ma che vuol dir mangiar salumi quando tutto il santo anno la sera lui cena con un piatto di minestra e cinque fette di prosciutto!
Eppure tutti gli anni ci prova a brontolare ....
Poi c'è che uno non mangia il pesce (anzi tre, a dir la verità) uno non digerisce, l'altro non ama la carne... e metterli d'accordo tutti quanti con qualcosa che li faccia contenti è dura.
Quindi dicevo che mi piace programmare ma, se è difficile far programmi per Natale.... non vi dico per Pasqua!
Intanto non si sa mai quanti si è... il fratello che non decide mai se sarà via o meno, di conseguenza il padre novantenne (quello dell'antipasto, per intenderci) che non si può lasciare da solo.
Una casa in montagna che ha tanti di quei posti letto che potrei farci un albergo ma dove il suddetto padre non si sente di venire (non è la salute, che sta meglio di me, è la non voglia).
Quindi si seda il Martirio che brontola perchè voleva andare in montagna (*dai, tanto è previsto brutto tempo!*) e lì la bella idea del novantenne: *Trova un ristorante che si va fuori, offro io!*...
Ideona! Tutti son lì pronti ad aspettare me, che cerco un bel tavolo....
Quindi si passa all'azione: che fare?
Lasagne. Li riempio con le lasagne che posso preparare prima, e poi non si lamenteranno se faccio qualche novità.
Poi si pensa al secondo. Due piani della libreria passati foglio a foglio nel tentativo di trovare *quella* ricetta che mi sembrava di ricordare....
Non la trovo (non quella) ma un'idea che mi suggerisce la penultima rivista è buona. Parla di vitello ma il mio macellaio ha sul banco un bellissimo pezzo di Arista mentre sul mercato ho trovato dei bellissimi carciofi romaneschi,in dispensa ho ancora qualche bottiglia di sidro e... sia!
Mi credete che uno dei migliori arrosti che abbia mai fatto?!
Arista al sidro farcita di carciofi.
Ingredienti per 8 persone
kg. 1,2 di arista di maiale
h. 2 di pancetta arrotolata tagliata NON sottile
questo arrosto è uno spettacolo!! e alla fine credo che tu sia riuscita a mettere d'accordo tutti con questa bontà! :D
RispondiEliminaGuarda il maiale al sidro è una poesia che non ci si crederebbe, per quanto è semplice l'idea (o meglio sì, a ricordarsi che il maiale si sposa supebamente con le mele). Meno rustico della birra ma più originale. Anche l'aceto di sidro, che ho trovato qui, è una vera scoperta con l'arrosto. Un'arista poi è una cosa superba, e sì che io il maiale lo concepisco in genere solo in salsicce o affettati.
RispondiEliminaQuanto alla programmazione, che dire, secondo me converrebbe quasi quasi fare di testa propria; davanti a una tavola imbandita o al digiuno, hm, chissà chi la vince :-).
Ma non ci hai detto come l'hanno presa loro, quelli che no verdure, no carne ecc. ecc. ;- )
Pensa che io faccio fatica ad accontentarne uno! questo direi che potrebbe accontentarlo, minimo mi dira che il sidro non si "spreca" così! Baci Thelma alias Elvira (in crisi di identità)!
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