Da bambina la
sputacchiavo in faccia alla mamma dal seggiolone.
Da grande l'ho sempre
evitata.
Quando da adulta,
dovendo subire un intervento ho dovuto mangiare per un paio di giorni la
pastina, ho sofferto.
Ma c'è una *pastina*
che mi faceva la nonna quando ero malata, che ho sempre mangiato, anche se
storcendo un po' il naso per il brodo e lasciandolo un po' nel piatto.
Erano i passatelli in
brodo.
Meravigliosa
invenzione per *godere* (trad. usare) il pane vecchio che altrimenti sarebbe
finito nella spazzatura.
Insomma, con uova,
pangrattato e parmigiano grattugiato, qualche profumo, uno schiacciapatate...
nasceva una coccola per questa nipotina.
Da allora non l'ho
fatta troppe volte, visto che anche i miei due XY non amano particolarmente le
minestre ed il brodo, ma ieri sera ne avevo proprio voglia.
Reduce da un attacco
di influenza, spossata da febbre e medicinali, con una tosse fastidiosa ed
insistente e la prospettiva di un ritorno in ufficio non proprio al massimo
della forma... ho avuto voglia di coccole.
Così ho ripensato a
Nonna Maria, a quel modo tutto suo di intendere la cucina, come un atto d'amore
per i suoi, ed ho pensato: ho bisogno delle coccole della nonna!
Da lì a togliere dalla
dispensa il pane secco, farne del pangrattato fine fine, grattugiare il
parmigiano e prendere gli altri ingredienti è stato un attimo.
Unica differenza
rispetto alla Nonna: ho usato il robot da cucina per fare prima.
In pratica la ricetta
è quella che troverete in centinaia di siti in tutta la blogsfera. Non è un
segreto di famiglia, è un piatto povero ma buono che in tante famiglie
soprattutto nel Nord Italia, veniva servito la sera a cena.
Quindi eccovi le dosi
che ho usato io questa volta per ricavarne dei passatelli piccolini, come li
faceva nonna, ma vi ricordo che è una questione di preferenze: se vi piacciono
potete farli anche più lunghetti dei miei (1 cm o pure meno).
Ingredienti per 3
porzioni in brodo
Pangrattato 100 g
Parmigiano reggiano
grattugiato 100 g
Scorza grattugiata di
1/2 limone bio
La punta di un
cucchiaino di droga* (o una grattugiata di noce moscata)
Un pizzico di sale.
2 uova grandi
1 lt. di brodo di
carne
In un robot da cucina
ho inserito tutti gli ingredienti e li ho amalgamati con la funzione pulse sino
ad ottenere un impasto friabile ma compatto.
Passato l'impasto
nello schiacciapatate con i fori larghi ottenendo dei vermicelli. Tagliati alla
lunghezza preferita (io 1 cm. o meno).
Cuocere nel brodo
bollente o, come nel mio caso, nel brodo ottenuto con l'estratto di carne fatto
in casa.
Mangiare caldo... fa
bene al cuore!
* La "droga"
di cui parlo è un misto di spezie chiamato "La Saporita" che usava la
nonna quando doveva dare *una marcia in più* ai risotti, alle frittate, alla
pastina....
Ho prvato a farli una volat ma mi si sono tutti spatasciati :(. Vorrei davvero riprovarci e questa tua ricetta arriva a puntino. Spero mi riescano belli come i tuoi...ci provo. Un saluto grande, Angela
RispondiEliminaIl trucco sta nell'usare bene le uova. Io ne ho usate 2 grandi ma pure 3 piccole andrebbero bene.
EliminaSenza uova a sufficienza si disferanno nel brodo.
A presto.
Nora
Anch'io detesto la pastina che mi mette tristezza e anche in casa Fiordisambuco i passatelli riscuotono grande successo: persino la Pulce li mangia volentieri e ha imparato a schiacciare l'impasto con l'apposito attrezzo per fare quelli che lui chiama "i vermetti".
RispondiEliminaIo però non sono precisa come te e nel prepararli vado "a stim", come si dice in dialetto: tre pugni di pan grattato, tre pugni di parmigiano grattuggiato e un uovo (noce moscata e scorza di limone da dosare secondo i gusti dei commensali).
Buona ripresa del lavoro!
Claudette
L'ho sempre fatta anch'io a memoria ma questa volta ho voluto pesare diligentemente gli ingredienti.
EliminaIl ferro per i passatelli esiste, lo so, ma io non ho mai avuto modo di trovare la scusa adatta a riempire con un'altra caccavella gli stipetti della mia cucina. Per cui ho usato da sempre il passapatate che aveva la nonna, quello con la ghiera di ricambio con i fori larghi.
Anche Arc li chiama i vermetti... :-)
Buona giornata
Nora
Uguale uguale. La pastina la concepisco solo come quadrucci all'uovo in brodo con piselli freschi.
RispondiEliminaI passatelli in brodo (io lo amo, al contrario), beh, mi ci farei delle cinture di scorta, potendo!
Veramente un piatto adatto alle brume padane invernali :-)
Hihihi, anche in questo ci assomigliamo! Con l'umidità di Milano in effetti è quello che ci vuole dopo queste giornate frenetiche.
EliminaMi sa che anche in terra di Francia possa essere un modo di farsi le coccole.
Baci
Nora