Sono
diverse edizioni che partecipo ma questa volta ero decisa ad abbandonare.
Diverse le motivazioni: prima fra tutte una nuova sfida personale che sta
letteralmente consumando le mie energie. Poi Francesca (la vincitrice meritatissima della
scorsa edizione) ha tirato fuori dal cappello un'idea grandiosa. Cucina e
Letteratura. Cultura e cibo a braccetto.
Lì, ci
sono ricaduta e nel cassetto della memoria si è risvegliato un ricordo. Luigi
Pulci, uno scrittore del quattrocento ed un gigante: Morgante.
Ho
cercato un collegamento con la realtà e l'ho trovato.
Un
mondo che cambia, un mondo sempre in lotta.
Si
lotta per ogni cosa: per il lavoro; per il prestigio; per i propri diritti; per
la religione; per la razza.
Lotte.
Alcune cruente, altre vili, altre contro i mulini a vento.
Ogni
lotta ha il suo paladino e ogni paladino ha la sua guerra da combattere.
Paladini:
come Orlando, come le figure cavalleresche che popolano la nostra Letteratura
nel nostro quattrocento. Come Morgante e come un altro personaggio di questi
canti di L.Pulci: Margutte.
Di
quest'opera ricordavo qualche verso che aveva in qualche modo un legame con la
cucina. Da lì un suggerimento per i muffins salati.......
Luigi
Pulci
1432-1484
Rispose
allor Margutte: "A dirtel tosto,
io
non credo più al nero ch'a l'azzurro,
ma
nel cappone, o lesso o vuogli arrosto;
e
credo alcuna volta anco nel burro,
nella
cervogia, e quando io n'ho, nel mosto,
e
molto più nell'aspro che il mangurro;
ma
sopra tutto nel buon vino ho fede,
e
credo che sia salvo chi gli crede;
e credo nella torta e nel tortello:
l'uno
è la madre e l'altro è il suo figliolo;
e
il vero pater nostro è il fegatello,
e
posson esser tre, due ed un solo
e
diriva dal fegato almen quello.
Fegatello?
Come quello di coniglio che ho comprato ieri.
Nel
buon vino ho fede? .... e nel ratafià?
Perchè di quello ne ho fatto 6 litri e ho pure salvato l'uva fragola che ho
utilizzato e che ho riposto in un paio di vasi sotto spirito.....
Quindi?
Quindi
eccola la mia secondo proposta per la 43sima
sfida di MTChallenge.
Ingredienti
per 6 muffins medi:
150 g
di farina 00
75 g
uva fragola sotto spirito (residuo dopo travasi del ratafià)
50 g di
fegato di coniglio
1
bicchierino di Ratafià all'uva fragola (ricetta QUI)
75 ml
di kefir
35 g di
burro + una noce per saltare il fegato
4 g di
lievito per torte salate
1 uovo
1/2 di
cucchiaino di sale
un
pizzico di bicarbonato
sale e
pepe
qualche
fiocco di burro per ammorbidirli dopo la cottura
Procedimento:
- Scaldare il forno portandolo ad una temperatura di 190°C.
- Tagliare il fegato di coniglio in piccoli dadini e saltarlo
velocemente in una padella con la noce di burro (5 minuti saranno
sufficienti). Sfumare con il ratafià spegnere, Condire con sale e pepe e
far raffreddare.
- Setacciare la farina con il lievito, il sale ed il pizzico di bicarbonato.
- Aggiungere i cubetti di fegato.
- In un'altra ciotola sbattere le uova con il kefir, aggiungere il burro
fuso e, in ultimo, l'uva fragola.
- Aggiungere gli ingredienti liquidi a quelli secchi mescolando
brevemente (non più di una decina di giri con un cucchiaio di legno) fino
a che risulterà un composto grumoso.
- Foderare con i pirottini di carta gli stampi per muffins e riempirli
con il composto fino all'orlo.
- Abbassare la temperatura a 180°C e infornare per 20 minuti.
- Togliere dal forno, adagiarvi un fiocchetto di burro in cima alla
cupolina per ammorbidirli un poco e servire tiepidi o a temperatura
ambiente come antipasto.
NOTE MIE:
- Il fegato di coniglio sfumato con la nota alcoolica del ratafià, è una
prelibatezza.
- Quando ho filtrato il Ratafià ho tenuto gli acini di uva fragola più
belli con la perversa intuizione che, un giorno o l'altro, mi sarebbero
serviti...e ci ho azzeccato. Con il fegato di coniglio sono un'accoppiata
vincente.
Questo è un colpo basso, amica mia. Prima al cervello e poi allo stomaco. Ma quel frontespizio è Bellissimo!!! Tu lo sapevi, vero, che mi avrebbe irretito subito.
RispondiEliminaPer non parlare del fegatello.
E abbiamo sempre fede nello spirito ché qui siam stesi da carenza di prevenzione latteo-distillata, ahimé. Un abbraccio amica cara.
Urka Nora...mi lasci senza parole!
RispondiEliminaMamma mia che ghiottoneria!!!! Stra colpita anche di questa tua seconda ricetta in tutto!
RispondiEliminaSarò sicuramente una tua fan immancabile.
Ancora complimenti!
Cristina...per Incanto
4 parole....sento odor di vittoria
RispondiEliminaChapeau ai tuoi muffin, una prelibatezza unica!
RispondiElimina:*
Wow Nora, che ricetta!! un muffin che non avrebbe sfigurato alla tavola di Lorenzo il Magnifico! Abbinamenti dal gusto rinascimentale, con i contrasti meravigliosi che regalano il fegato e il ratafià.
RispondiEliminaDirei un muffin storico, ben pensato e perfettamente in linea con il testo che hai scelto!
L'opera di Pulci è arricchita dal tuo contributo, grazie !!!!!!!
un bacione
Francy
hai scavato davvero indietro nel tempo! molto simpatico questo personaggio godereccio, e ottimi i tuoi muffins!!! perfetti :-D
RispondiEliminaMi hai fatto riemergere ricordi del Liceo!!!!
RispondiEliminaChe meravigliosa esecuzione, fegato ed uva fragola *_* assolutamente geniale!
In bocca al lupo per la sfida :)
Lou
Anche a me sono tornati alla mente i tempi del Liceo!
RispondiEliminaI tuoi muffin sono una meraviglia,li farò perchè te li invidio!