Distese che nel caldo di luglio hanno un colore bellissimo e nel crepuscolo si riempiono di uccelli che frugano nel terreno alla ricerca di rane ed insetti.
A volte ci fermiamo in qualche trattoria tipica dove si gustano pietanze semplici con i prodotti del luogo.
Nel nostro viaggio per raggiungere il nostro piccolo rifugio nascosto tra il verde dei boschi di castagno, ci fermiamo spesso a far acquisti in cascina.
Sulla strada ci sono innumerevoli aziende che espongono le indicazioni *vendita riso nostra produzione*.
Mi fermo quando posso: vuoi per un sacchetto di riso Carnaroli, vuoi per un sacco di riso SantAndrea.
Poi, oltre al riso, nella zona si coltivano un tipo di fagioli borlotti (di Saluggia) che hanno una buonissima resa ed un sacchetto di quelli finisce spesso nella sporta assieme a farina di riso e, a volte ad un sacchetto di riso rosso o nero integrali.
Tutte le volte che ci fermiamo il Martirio inizia un suo speciale *rosario* che si allunga ogni volta di qualche Santo, visto che ho scoperto una cascina che ha anche allevamento di pollame e conigli.
L'ultima volta mi ha persino seguito all'interno dello spaccio con un cipiglio da far paura e un *marcamento a uomo* che nemmeno Baresi dei bei tempi....
Mentre io, con fare furtivo inserivo nella sporta un sacco di riso, uno di fagioli, della farina di mais e delle uova (le galline della mia solita spacciatrice erano entrate in *sciopero*) sempre seguita dallo sguardo severo e vigile del Martirio, mi accordo che di colpo l'ho *perso*.
Credetemi perdersi in quello spaccio NON è possibile, visto che consta in una stanza non molto grande con scaffalature metalliche (di quelle per il vino in cantina, per intenderci) e che in un colpo d'occhio hai visionato tutta la produzione.
Lo scorgo dietro le scaffalature mentre ammira estasiato una filza di salamini e i famosi salamini nel grasso (detti salamini d'la duja) che gli ho sempre sfilato di mano nei negozi locali (per evitare di trovarmi troppo presto in pandan con il mio cognome).
A questo punto, mentre era distratto, ho provveduto a comprar anche un bel pollo ruspante, rimpiangendo di non avere un congelatore sufficientemente capiente per aggiungerci anche coniglio, anatra, e magari una mezza oca.
Ho chiesto poi al titolare come faceva la famosa *panissa vercellese* un piatto di riso (molto) all'onda con il suddetto salamino e, qualche sera fa, con una nevicata in corso che aveva bisogno di caldo e di casa, ecco che mi ci sono cimentata in una versione *a memoria* che è piaciuta tanto a tutti e tre, anche se inizialmente ha suscitato rumorosissime proteste da parte del proprietario del salamino che pensava (lui tapino) di gustarselo *in purezza*.
Dalle foto infatti noterete mancare sia il grasso sia la prima parte del salume ma.... sono arrivata in tempo!!!!
In tempo per la mia
PANISSA VERCELLESE .... a memoria.
Ma cos'ha il marito contro oca (! gduriosa meraviglia) anatra ! e coniglio? Mangia solo dal manzo in su?
RispondiEliminaLa panissa l'ho assaggiata quando abitavo a Vercelli. Il ricordo delle risaie me lo porterò sempr dietro, el ho amate tanto. Direi ceh sei stata molto eufemistica nel parlare di "uccelli a caccia di insetti" direi che sarebbe più appropriato: "insetti a caccia di umani con qualche uccello a fare da spaventapasseri! E' il neo di quelle parti.
Un neo a cui passo sopra pensando alla bontà del riso...dei fagioli...del salamino.
EliminaBaci
Nora
La poesia dei luoghi e dei sapori................ma se non ci fosse la magia del cuore sarebbe solo "mangiare", invece....:)))
RispondiEliminaCiao cara Nora, un grande abbraccio
Verissimo Fabiana. Quello che fa si che un piatto si cucini solamente o si crei in un piatto sta in quel pezzetto di passione che mantechiamo con il riso.
EliminaBaci
Nora
L'esperienza dell'acquisto del riso in cascina mi manca e saremmo ottimi acquirenti visto che gli uomini di casa Fiordisambuco amano il riso alla follia (ma detestano i fagioli!!)
RispondiEliminaClaudette
Basta fare il riso con altro. I fagioli possono anche aspettare.
EliminaBaci
Nora