Le erbe spontanee sono una ricchezza della nostra Terra che molti non conoscono. La mia fortuna è stata quella di conoscere una signora che abita nella frazione dove sorge la mia Casetta Gialla e che mi ha fatto scoprire alcune di queste erbe.
Debbo essere sincera, da sola ne riconosco solo alcune e spesso le utilizzo in cucina con buona pace e soddisfazione dei miei commensali.
A parte i danni che fa il Martirio che spesso interviene drasticamente nel nostro prato e mi estirpa alcune di queste piante (vedi qui), per fortuna nei prati limitrofi al mio ne crescono parecchie e, con la collaborazione di alcuni vicini pietosi (grazie Mario!), ho provveduto a ripiantare alcune radici di borragine (pianta infestante ma che si presta a tanti usi in cucina) nell'angolo del prato dove il Martirio è stato bandito.
Con le foglie recuperate, ho pensato di convincere il mio consorte a non intervenire più ed ho preparato un primo da un costo irrisorio e con una soddisfazione grandissima dei miei due affamatissimi XY.
Un etto di farina, un uovo freschissimo, due etti di ricotta (anche questa freschissima) e ho preparato tutto.
Risultato? Il Martirio, non solo ha apprezzato il piatto, ma mi ha anche aiutato a trapiantare le radici di borragine!
Direi che ho raggiunto l'obbiettivo. Voi che ne dite?
Mondate la borragine togliendo le foglie più dure, le coste più spesse e fatela bollire per 5 minuti in acqua salata. Scolatela e lasciatela raffreddare.
Strizzate bene la borragine ormai fredda, e fatela insaporire in una padella per 5 minuti con 20 g di scalogno, e 2 cucchiai di olio EVO. Tritatela finemente con un coltello e mescolatela alla ricotta. Aggiustate di sale, e aggiungete una grattugiata di noce moscata.
Preparate la pasta versando la farina a fontana sulla spianatoia, rompete l'uovo al centro e, aiutandovi prima con una forchetta e poi con le mani, impastate energicamente fino ad ottenere un panetto compatto ed elastico. Coprite con la pellicola e lasciate riposare la pasta almeno 30
minuti prima di stenderla con un mattarello.
Aiutandovi con un coppapasta (in mancanza di questo con un bicchiere) ritagliate tanti tondi di pasta.
Disponete al centro di ogni tondo di pasta, un cucchiaino abbondante di ripieno. Chiudete a mezzaluna avendo l'accortezza di fare uscire bene l'aria e di schiacciare bene i bordi per non far uscire il ripieno in cottura.
Passate i casoncelli nella semola di grano duro e disponeteli in un vassoio o su un piatto rivestito di carta da forno cosparsa di semola di grano duro. Attenzione non sovrapponeteli altrimenti rischierete di farli appiccicare e rompere.
Mettete a bollire una pentola capiente con abbondante acqua salata. Quando bollirà l'acqua versate i casoncelli e abbassate la fiamma in modo che possano sobbollire senza aprirsi.
Fate sciogliere il burro in un pentolino con il rametto di rosmarino (attenzione a non farlo bruciare altrimenti il burro prenderà uno sgradevole sapore di amaro).
Scolate i ravioli, disponeteli su un piatto, cospargeteli con abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato e fiori di rosmarino. Versate il burro fuso e servite caldissimi.
Strizzate bene la borragine ormai fredda, e fatela insaporire in una padella per 5 minuti con 20 g di scalogno, e 2 cucchiai di olio EVO. Tritatela finemente con un coltello e mescolatela alla ricotta. Aggiustate di sale, e aggiungete una grattugiata di noce moscata.
Preparate la pasta versando la farina a fontana sulla spianatoia, rompete l'uovo al centro e, aiutandovi prima con una forchetta e poi con le mani, impastate energicamente fino ad ottenere un panetto compatto ed elastico. Coprite con la pellicola e lasciate riposare la pasta almeno 30
minuti prima di stenderla con un mattarello.
Aiutandovi con un coppapasta (in mancanza di questo con un bicchiere) ritagliate tanti tondi di pasta.
Disponete al centro di ogni tondo di pasta, un cucchiaino abbondante di ripieno. Chiudete a mezzaluna avendo l'accortezza di fare uscire bene l'aria e di schiacciare bene i bordi per non far uscire il ripieno in cottura.
Passate i casoncelli nella semola di grano duro e disponeteli in un vassoio o su un piatto rivestito di carta da forno cosparsa di semola di grano duro. Attenzione non sovrapponeteli altrimenti rischierete di farli appiccicare e rompere.
Mettete a bollire una pentola capiente con abbondante acqua salata. Quando bollirà l'acqua versate i casoncelli e abbassate la fiamma in modo che possano sobbollire senza aprirsi.
Fate sciogliere il burro in un pentolino con il rametto di rosmarino (attenzione a non farlo bruciare altrimenti il burro prenderà uno sgradevole sapore di amaro).
Scolate i ravioli, disponeteli su un piatto, cospargeteli con abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato e fiori di rosmarino. Versate il burro fuso e servite caldissimi.
Con questa ricetta partecipo al contest La macchia nel piatto dell'Associazione Italiana Food Blogger in collaborazione con La Strada del Vino e dell’Olio della Costa degli Etruschi e il Comune di Castagneto Carducci -
ottimo Nora, in bocca al lupo per il contest!!
RispondiEliminaGrazie Cri! Come vedi le mie domeniche in campagna portano frutti....o erba....
EliminaA presto
Nora
E gli asparagi selvatici li hai mai raccolti? una prelibatezza .....
RispondiEliminaCiao Nora, abbiamo appena linkato la tua ricetta nella pagina pubblica AIFB di facebook: complimenti e in bocca al lupo per il contest!
RispondiElimina