Arrivare a destinazione e scoprire che..... Fantozzi non è nessuno!
Cominciare con lo scoprire di non avere le chiavi della cantina (dimenticate a Milano dal Martirio) dove, è risaputo, c'è il rubinetto centrale dell'acqua.... chiuso.
Scoprire che l'impeto del vento dei giorni precedenti aveva fatto letteralmente *volare via* i colmi dei tetto rifatto dal Martirio e dalla sottoscritta ben 15 anni fa (e mai cementati dal Martirio).
Scoprire che: il Martirio aveva perso le UNICHE chiavi del lucchetto che chiudeva la porta del fienile; che il flessibile che sarebbe servito a tagliare la catena era spirato tra le mani del Martirio; che la scala allungabile del Martirio era rimasta a Milano nell'Atelier....
Come preambolo niente male, direi!
Niente male come il rosario recitato tra i denti dal Martirio, che ha fatto pronunziare una sequenza abbastanza lunga di ora-pro-nobis a me ed alla Suocera (per onorare questo venerdì di passione).
Tornare a Milano non era la soluzione, visto che l'indomani doveva arrivare il tavolo da ping-pong regalo per il cinquantesimo compleanno dell'orante....
Improvvisamente, mosso dalle orazioni, Highlander (mio ultimo neurone) si è animato e ricordato che i nostri amici di Vallemosso avevano forse una chiave della cantina.
Telefonata concitata e: miracolo! La nostra angelica amica ci ha salvati dal rifornirci di acqua alla fontana di pietra, con i secchi...
Emergenza idrica rientrata.
Il tetto rimaneva un'altra emergenza, avvicinandosi nuvole grigie che non promettevano nulla di buono.
Il flessibile diede un gemito....e smise di funzionare. Il lucchetto restava al suo posto. I colmi no.
Corsa al paese sotto per recuperare il primo flessibile cinese per poter finalmente entrare nel fienile. Flessibili cinesi finiti. Unico flessibile un AEG che costava quanto una casseruola Creuset ... quella grande.(inutile dire che abbiamo un nuovo flessibile e non la casseruola).
Si rientra, si taglia il lucchetto, si recupera una scala dal vicino.
Troppo corta, mancavano una cinquantina di cm. per poterla *puntare* alla trave e riuscire a raggiungere i punto scoperchiato.
Recuperiamo un tavolo, delle assi da ponteggio ma non la pazienza (l'eco degli ora-pro-nobis si rincorre ancora per le valli).
Martirio legava la scala, si assicurava in vita con una corda da scalatore e la cintura di sicurezza e, tra un Santo e l'altro, recuperava colmi, sostituiva quello rotto, e chiudeva (finalmente) il vuoto.
A cementarli ci penseremo uno dei prossimi sabati (si accettano scommesse circa l'anno in cui cadrà *quel* sabato....)
Bene. Non restava che cucinare per scacciare il senso di disagio iniziale.
Visto le nuvole grigie incombenti e le temperature per niente primaverili, ho pensato di mettere a marinare il capriolo acquistato dal mitico macellaio del paese vicino, per imbandire la tavola di un Sabato di Pasqua decisamente di sapore montano.
SPEZZATINO DI CAPRIOLO CON CAROTE, PISELLI E PATATE.
Mettete la carne di capriolo in una ciotola capiente, aggiungete 1 rametto di rosmarino, salvia, alloro e ginepro (le bacche leggermente schiacciate perchè insaporiscano meglio la marinata) copritela con il vino e lasciatela marinare coperta in luogo fresco tutta la notte.
L'indomani toglietela dalla marinata (che non riutilizzerete), asciugatela, tagliatela a piccoli bocconcini ed infarinatela.
Preparate una brunoise con una carota, la cipolla, il sedano. Versate l'olio EVO in una casseruola a bordi alti (meglio se di ghisa o di terracotta) e fatela rosolare senza che prenda troppo colore.
Aggiungete i pezzetti di carne e fate rosolare a fiamma bassa. Bagnate con del vino rosso (io Barbera) e aggiungete del brodo, il cucchiaino di estratto di pomodoro. Incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco bassissimo per almeno 1 ora.
Tagliate le carote e le patate a pezzi grossi. Scottate i piselli in acqua salata bollente per 5 minuti.
Dopo 1 ora di cottura dello spezzatino, aggiungete le carote e continuate a far cuocere per 30 minuti coperto. Poi aggiungete le patate ed il rametto di rosmarino e lasciate cuocere per un'altra ora a fuoco bassissimo.
Aggiungete i piselli, pepe e noce moscata a vostro gusto, e finite di
cuocere per un'altra mezz'ora.
cuocere per un'altra mezz'ora.
Viene da domandarsi, in queste occasioni: ma non potevo restare a casa e risparmiarmi arrabbiature e giaculatorie?
RispondiEliminaSpero che lo spezzatino abbia cancellato tutti i lati negativi del fine settimana pasquale.
Claudette
Se fossi rimasta a casa non avrei gustato questo spezzatino davanti al fuoco. Tutto sommato non mi è andata poi così male!
EliminaDecisamente gustoso e ben preparato questo spezzatino di capriolo, una carne che si mangia poco ma davvero buona e perfetta per queste occasioni.
RispondiEliminaCerto che la sfiga è sempre dietro l'angolo. Però finché si riesce a mangiare... e a questi livelli....
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