Io, le ciliege, le ho sempre adorate. Sin da quando, bimbetta (guai a chi ride: lo sono stata anch'io ed appena lo scorso secolo!), andavo a raccoglierle arrampicandomi su scale a pioli e, invece che nel cestino, finivano quasi tutte in bocca a me.
Che mal di pancia poi! Credo di averne fatto indigestione ogni anno, e poi ci ricadevo.
Poi, pochi anni fa, ho cominciato ad essere leggermente allergica anche alle ciliege. Mangiarne anche solo una manciata mi faceva gonfiare le labbra (altro che silicone!), gonfiare gli occhi e cominciavo con un vero e proprio attacco d'asma.
Non era più cosa.
Tutti gli anni ci riprovavo ma: niente, ancora quei fastidiosissimi sintomi.
Poi quest'anno ho scoperto che ne posso ancora mangiare e ho ricominciato alla grande! Non so quanti chili che ho comprato, facendone marmellate, dolci, ma mangiandole anche a piene mani.
Poi un'amica amante dei liquori come me, mi ha parlato di un aperitivo che si prepara con le ciliege. Una ricetta francese che ho provato a fare e che mi ha conquistata.
Vin de cerises .... in francese. Il mio, non sapendo il francese, VIN DE SCIRES (in dialetto Milanese) che sarebbe piaciuto tantissimo a Nonna Maria.
Ho usato un'acquavite dono di un amico Olandese, che giaceva negletta nell'armadietto dei liquori. Per il vino, rosso, buono, avevo un paio di bottiglie di Gutturnio che mi facevano l'occhiolino alle quali ho *tirato il collo* con sommo piacere (sacrificandomi a finire quanto era avanzato).
Il risultato è stato apprezzato tantissimo anche dal Martirio che si sta già attivando a reperire dei contenitori adeguati alla *scorta* che vorrei produrre il prossimo anno.
Ringrazio pertanto Roberta, che mi ha girato la ricetta, il figliolo che mi ha aiutato a denocciolare le ciliege (che non serviva, ahimè, ma poi ho recuperato i noccioli) e la frescura di questo vino aromatico.
Le ciliege avanzate sono finite in un barattolo con dell'alcol perché mi dispiaceva tantissimo gettarle. Ho pensato che nel gelato, in qualche dolce, potessero essere degnamente riciclate. Prometto che, se mi verrà un'idea *degna* la pubblicherò sul blog.
VIN DE SCIRES
Schiacciate le ciliege e mettetele con tutto il nocciolo in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
Unite lo zucchero, l'acquavite (o alcol a 50°), il vino e le spezie.
Note mie:
- Io ho usato l'acquavite ma potete usare anche alcol a 50°.
- Ho denocciolato le ciliege (cosa inutile perché bastava schiacciarle) ma ho salvato i noccioli che ho aggiunto al preparato che doveva riposare. In questo modo ho potuto conservare le ciliege sotto spirito quando ho travasato il vino.
Mio marito, il sig. Darcy, direbbe che é il modo per rovinare dell'acquavite, delle ciliege e del vino buono, dato che lui detesta questo tipo di preparazione. Io sono incuriosita e, visto che amo i scires e non sono allergica, un bicchierino fresco lo assaggerei volentieri
RispondiEliminaClaudette
Anche il Martirio aveva esordito così. Poi si è dovuto ricredere!
EliminaIl problema è che non è facile fermarsi al bicchierino.....
A presto Nora
Avrei voluto farlo anch'io, ma non ce l'ho fatta. Sarà per l'anno prossimo. Per le ciliegie avanzate, quando le temperature permetteranno di lavorare di nuovo il cioccolato, ti suggerisco di provare a fare i boeri.
RispondiEliminaL'idea dei boeri mi era balenata ma sono notoriamente un po' imbranata a lavorare il cioccolato.
EliminaMi sa che la tentazione è così forte che mi ci cimenterò....
A presto
Nora
Ma io amo questo vino milanesissimo! E grazie del commento che hai lasciato da me.
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