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giovedì 23 giugno 2016

Una torta alla ricotta e un'agenda ereditata.


Facendo pulizia in cucina, di quella "di fino" e, spostando dei libri sulla scansia, è caduta "L'Agenda".
Una normalissima agenda verde, in similpelle con il bordo delle pagine oro. 
La copertina ha un taglio sulla costa ed il dorso si stacca leggermente. 
L'anno che riportato è il 1980 ma so per certo che quanto contenuto è il frutto della trascrizione fedele di mille ed una ricette annotate negli anni.
In ogni pagina, con una scrittura chiara ed elegante, sono trascritte tutte le ricette di Marisa.
Marisa era una cugina di mamma, che ho sempre chiamato zia dato che erano coetanee.
E' lei che mi ha segnalato la vendita dell'appartamento vicino al suo quando, più di venticinque anni fa, cercavo casa con il mio fidanzato.
E' lei che ha vegliato sui nostri passi come giovani sposi. Lei che apriva la porta per salutarmi quanto mi sentiva rientrare dal lavoro. Lei che era sempre disponibile e presente. Lei che condivideva con me una passione per la cucina e che aveva sempre una fetta di dolce da farmi assaggiare, un piatto di chiacchiere a carnevale e ricette e segreti da condividere.
A volte le nostre torte finivano a metà: metà della mia e metà della sua.
Quando mancò, suo marito mi regalò tortiere, riviste come alcune edizioni de La Cucina Italiana degli anni 60/70 da lei sottolineate o con un "orecchia" a fondo pagina per trovare una ricetta che le era piaciuta.

Qualche mese fa, prima di raggiungerla, lo zio (si, per me sono sempre stati "gli zii") ha ritrovato questa agenda e me l'ha mandata perché conosceva la mia passione per questi piccoli tesori. E' stato un ultimo preziosissimo regalo che ha preso il posto d'onore nella mia cucina.

Tra queste pagine ho trovato trascritte tante di quelle ricette di torte che avevo assaggiato, tanti piatti che mi aveva trascritto su foglietti di quaderno, il sapore di casa.

Mi è caduta tra le mani oggi e ho cominciato a sfogliarla e, sulla pagina del 15 gennaio ho ritrovato quella che era una delle torte che più mi piacevano: La torta di ricotta.
Leggendo gli ingredienti, oltre a venirmi l'acquolina ricordandone il sapore, mi è venuto in mente che, in fondo, un dolce con la ricotta non è estremamente calorico (e se lo è.... chissene). Chiuso in un guscio di pasta sottile e croccante... si: devo proprio farlo!

Quindi, in questo primo pomeriggio caldo dell'anno, con lo stereo che trasmette la Tosca (altra passione comune: quella della musica classica), il Martirio e Arc fuori di casa, ho pesato la farina, la ricotta, lo zucchero e le uova e... ho preparato questa torta che mi ha fatto ricordare Marisa, i suoi dolci, le sue attenzioni.

Ad Arc è piaciuta tantissimo, come è piaciuta la storia di Marisa, discreta custode dei nostri ricordi, che lui non ha mai conosciuto.


TORTA DI RICOTTA di Zia Marisa






Setacciate la farina sul tavolo ed impastatela col burro fatto ammorbidire, un pizzico di sale, zucchero e acqua. Lasciate riposare per 30 minuti circa.

Mettete a bagno l'uvetta nel marsala.





Passate al setaccio la ricotta e impastarla con il burro ammorbidito, aggiungete lo zucchero, i tuorli (1 alla volta), la scorza di limone e gli albumi montati a neve avendo cura di mescolare dal basso verso l'alto per non smontarli.
Strizzate l'uvetta ed aggiungetela alla crema.

Dividete la pasta a metà e foderate una teglia. Versateci il ripieno e richiudete con l'altra metà d'impasto steso a disco. 





Spennellate con il bianco d'uovo (io mi sono dimenticata ed è rimasta un po' pallida).





Infornate a 175°C per 30 o 40 minuti.





Note mie: 

- per non incorrere nel vuoto che si crea quando la torta cuoce tra la crema e la pasta sopra il dolce, praticate dei forellini nella parte alta della pasta.

- ho dimenticato di spennellare la torta con l'albume ed è rimasta molto pallida.



8 commenti:

  1. Mi hai fatto commuovere...me la immagino questa donna, discreta e attenta...pronta sempre con una coccola. Quando dico che chi ci lascia in fondo non si allontana mai da noi intendo anche questo. Questa torta non è solo una vera golosità ma un gesto d'amore

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  2. Post intensamente dolceamaro. Triste per lo zio che pensa a voi fino all'ultimo; e splendida torta. The true Italian cheesecake! Questo sì che mi piace. Bella anche senza spennellamento di uovo.
    Buona estate.

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  3. Mi sono commossa leggendo il post, perchè ti capisco....della nonna (che ora soggiorna in una casa di riposo...97 anni che le pesano come un macigno!!!), della zia (da cui dicono abbia ereditato la passione per i dolci) conservo le ricette, i libri di cucina ed un'agenda da me fotocopiata (avevo paura che sparisse a momento debito e non mi sbagliavo!!!)....
    Complimenti per il dolce

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  4. Mi hai commosso, cara Nora... in tante abbiamo un'agenda, un libretto, un quaderno con le ricette di chi ci ha accompagnato per un tratto di strada. Sono "ricettari della memoria " più vivi che mai e più belli e veri delle mille riviste patinate che ci incantano in edicola. Un abbraccio

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  5. Il potere magico della cucina, che ci fa ritrovare i nostri cari e che tu sai raccontare benissimo

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  6. Che bella storia, un concentrato di amore, amicizia e passione per la cucina.
    La torta è sicuramente da provare e spero che le prossime ricette siano accompagnate da particolari legati ad esse. Grazie

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  7. La torta è buonissima e ci credo: praticamente è tutto burro! La pasta non è abbondante per cui anche se ho usato la teglia più piccola che ho trovato non me ne è assolutamente avanzata per la decorazione. Ho messo meno zucchero nel ripieno perché ci sono già le uvette e ho fatto a meno dell'albume finale.

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