Questo sito utilizza i cookie per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione del sito. Proseguendo con la navigazione accetti l’utilizzo dei cookies. Per maggiori informazioni su come utilizziamo i cookie e su come rimuoverli, consultate la nostra politica sui cookies.

lunedì 10 febbraio 2014

La pesciera scomparsa e l'arte di arrangiarsi per uno strudel salato e l'MTChallenge.



Eccoci alla nuova sfida dell'MTC, quella proposta da Mari Lasagnapazza (come mi piace questo nome!!!). La trentaseiesima sfida, dicevamo.
Mercoledì 5 gennaio una pioggia insistente, una giornata buia e nervosa.
In ufficio la solita confusione e la solida ridda di telefonate.
Alle 9 sono in linea con il solito cliente che non capisce o non vuole capire quando....
*STRUDEL!*
Quasi un urlo della collega che me lo annuncia mentre cerco di dare un senso alla contabilità ed il cliente ha difficoltà a distinguere debito da credito.
Finalmente finisco la telefonata fiume.
Dolce (penso). Accipicchia mi sono appena messa a dieta! 
Toccherà trovare una scusa o una cena per *dovere* presentare un dolce e così mi potrò godere anche questa sfida.
La mattina scorre grigia e plumbea e finalmente arriva la pausa pranzo.
Leggo le regole della sfida e scopro che posso anche farlo salato ma.... bollito!
Urca! 
Beh, sabato sera ho giusto una cena dove mi mancherebbe l'antipasto..........
Bollito: menomale che ho la pesciera di Nonna Maria! 
Una pentola di alluminio lunga e stretta con una griglia che tiene sospeso il contenuto.

Ritorno a casa bagnata come un pulcino mentre mentalmente mi studio abbinamenti e salse e quasi ci sono. L'idea è lì, tonda e bella come una verza appena comprata al mercato. 




Mentre apparecchio per la cena chiedo al Martirio di scendere in cantina a prendermi la pesciera.
....
Silenzio imbarazzato.
Mi affaccio alla porta della cucina e fisso il volto perplesso del Martirio che mi ricorda che a lui il pesce non piace.
*Tranquillo, è per la sfida dell'MTC. Devo far bollire uno strudel salato e quella è l'unica pentola che può contenerlo intero*
Non una parola.
*Non l'avevi portata nella casetta gialla?*
Ecco. Quando non sa che pesci prendere, è colpa mia. 
Attacca quindi la solita tiritera delle mille e mille caccavelle inutili che mi trascino tra la casa di campagna e quella di Milano.
No. Fermi tutti!
*La pesciera è sempre stata in cantina. Quando abbiamo traslocato c'era. Me lo ricordo!*
Non gli resta che abbozzare e scendere a cercarla tra gli armadi della cantina, riserva segreta di pentoloni troppo grossi ma che *possono sempre venire buoni* (sia mai aumenti la famiglia!) o di pentole *strane* (eh già! La pesciera è una pentola strana per Lui!).
I minuti passano. Rabbocco l'acqua ben due volte mentre aspetto di buttare la pasta. A questo punto potrei anche far partorire qualcuna da tanta ne ho fatta bollire!
Rientra con uno strano sguardo.
*Guarda* esordisce *ho cercato in entrambi i box ed in cantina. Di quella roba lì (grrrrrr) nemmeno l'ombra (panico!). Secondo me me l'hai fatta buttare via quando abbiamo traslocato!* Ecco. Adesso l'ha detto!
Partiamo dal presupposto che io NON BUTTEREI MAI VIA una pentola, figuriamoci poi la pesciera della nonna.
Insomma, per farla breve, la pesciera non è saltata fuori.
Quindi per i due strudel salati che ho preparato per la cena di sabato sera mi sono dovuta ingegnare. 




Più corti del normale e legati in un canovaccio bianco, li ho bolliti nella pentola del lesso (la più grande che ho in casa) adagiandoli su una griglia di quelle che servono per cuocere a vapore nelle pentole a pressione.
Li ho dovuti un po' piegare ma, tutto sommato, con qualche accorgimento (vedi batticarne appoggiato a un fondo per il latte per non farlo risalire a galla) sono riuscita a salvare il salvabile.

Con questa ricetta partecipo alla 36sima sfida dell'MTChallenge.



STRUDEL SALATO DI VERZE E SALAMELLA CON SALSA DI ZAFFERANO.





Ingredienti

per la sfoglia * come da ricetta di Mari Lasagnapazza
150 g di farina 00
50 ml di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale

per il ripieno

400 g di verze
1 salamella mantovana (circa 200 g)
40 gr. di cipolla
2 cucchiai di olio EVO
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1/2 bicchiere di vino rosso
2 mestoli di brodo di carne.

per la salsa
30 g di burro
30 g di maizena
200 ml di brodo di verdura
1  bustina di zafferano
1 cucchiaino di pistilli di zafferano.

Impastare la pasta come da ricetta di Mari


Preparate l’impasto per la sfoglia. * secondo ricetta di Mari

Scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettete l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora.

Preparate il ripieno.




Spezzare le foglie di verza togliendo la costa dura. Lavarle bene sotto l'acqua corrente.
Tritare finemente la cipolla e farla appassire in una padella con 2 cucchiai di olio EVO e la salamella ridotta in briciole.
Sfumare con il vino rosso e far evaporare.
Aggiungere le verze, 1 mestolo di brodo e il concentrato di pomodoro.
Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso per 20 minuti circa continuando a mescolare e aggiungendo brodo se tende ad asciugarsi.

Stendete la sfoglia.* come da ricetta di Mari
Prima di cominciare a stendere la sfoglia mettete a bollire sul fuoco una pentola abbastanza larga e che possa contenere comodamente lo strudel. Disponete su una spianatoia un tovagliolo o uno strofinaccio pulito di lino o di cotone bianco (possibilmente lavato con sapone neutro e ben sciacquato) e infarinatelo. Prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi tiratelo aiutandovi con un mattarello. In questo caso basterà il mattarello per stendere la sfoglia che non dovrà essere sottile come quella preparata per lo strudel da cuocere al forno. Il risultato finale dovrebbe essere una sfoglia più o meno quadrata di 25 centimetri per lato.
Disponete il ripieno su tutta la superficie della sfoglia lasciando liberi circa due centimetri lungo il bordo. Cominciate a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno, se necessario aiutandovi con il tovagliolo, anche se in questo caso non dovrebbe essercene bisogno visto che l’impasto dovrebbe essere un po’ più spesso e consistente. Fate fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine. Avvolgete il rotolo così ottenuto nel tovagliolo senza lasciare vuoti e chiudete, con uno spago da cucina, i due lembi esterni; fate due giri di spago anche lungo il rotolo.

Salare l'acqua e adagiare l'involto. Far bollire per 30 minuti.

Preparare la salsa.
Preparare un roux con maizena e burro ed allungarlo con il brodo caldo dove avrete sciolto lo zafferano.
Lasciare cuocere a fuoco bassissimo sino a che non raggiungerà la consistenza voluta continuando a mescolare con la frusta.
Spegnere il fuoco ed aggiungere i pistilli di zafferano.

Una volta scolato tagliare lo strudel in fette alte un paio di centimetri.
Adagliarli su un piatto dove avrete messo un paio di cucchiai di salsa di zafferano.


56 commenti:

  1. Gia' certo, sempre colpa nostra quando non si trova qualcosa...io a scanso di equivoci, le caccavelle che uso meno e che in cucina dan fastidio le tengo....in camera da letto!...cosi' le ho comunque sempre sotto controllo...Brava Nora, ti sei ingegnata benissimo vedo e il ripieno di quello strudel mi sa proprio di buono. Io mi sono innamorata di questo strudel bollito e penso che presto ti rubero' la ricetta...dovrao' adattarla a quel che trovo qui, ma pazienza...Un abbraccione ebuona settimana bela tusa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No. Io sotto il letto non posso è il regno indiscusso della gatta.
      Mi toccherà trovare un altro nascondiglio.... E CHIUDERLO A CHIAVE!
      Il ripieno mi è venuto in mente guardando la verza che avevo preso per la cassoela.....
      vedi te!
      Poi leggo le altre e mi vien voglia di nascondermi.
      Baci
      Nora

      Elimina
  2. Ma non ci credo.....ancora niente pesciera?????
    Il bello di non trovare le cose è che quando ormai ti sei arreso loro spuntano, magari fra qualche annetto scoprirai in qualche angolo una "vecchia pesciera nuova di pacca".....e scatterà la festa!
    Molto bella e golosissima la tua idea, mi è piaciuta molto:)))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi auguro sinceramente di *trovarla per caso* perchè se non salterà fuori me la ricompra!
      A costo di fare uno strudel al giorno! Salato ovviamente! Gli abbinamenti che ho scelto sono stati dettati dal fatto che avevo preso una verza per fare la cassoela e.... da lì ho pensato di metterla in uno strudel.
      Ora me ne vergogno vedendo cosa hai saputo partorire tu!!!!!
      Certo che dopo la fossa me la scavo io, e non per fare lo spezzatino!
      Bacioni
      Nora
      PS da che pianeta vieni?

      Elimina
  3. Bello questo strudel salato e la pesciera ottima idea per cuocerlo comodamente, la mia so dov'è, non mi resta che preparare lo strudel
    la verza è un ortaggio buonissimo e mi piace molto nei ripieni
    buona settimana Manu

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Manu.
      Diciamo che siamo in stagione di verze e sono parte della tradizione della mia zona.
      La pesciera sarebbe stata un'ottima soluzione..... a trovarla!
      A presto
      Nora

      Elimina
  4. ...ma poi la pesciera? ;)
    Bello e saporito questo strudel, Mari ci ha aperto un mondo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Niente da fare. Scomparsa!!!
      Quindi ho dovuto fare di necessità virtù... e mettere la verza e la salamella nello strudel.
      A presto
      Nora

      Elimina
  5. Sono stramazzata in terra dalle risate appena ho letto della notizia della dsfida con il cliete davani ahahahahahahahha....sulla pesciera...ecco...bej..... anche io ho pensato ad usarla....solo che nonstante le cose della cucina siano tutte in ordine, non ricordo dove l'ho messa ....andiamo bene andiamo....baciiiii..... comunque anche senza pesciera hai gia iniziato le danze alla grande, perchè so già che ne spari altre quattro...lo soooooo, buona settimana, Flavia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so se ne sparo altre. Ho visto Fabiana ed altre e mi sono smontata.
      Come si fa a stare al passo con loro?
      Ne avrei pronti altri due ed un terzo (o quarto) che mi ronza... ma mi sa che leggere le ricette degli altri mi ha distrutto la fantasia e soffocato i neuroni.
      Adesso aspetto te e già so che i neuroni agonizzanti chiederanno l'eutanasia.
      Baci
      Nora

      Elimina
  6. noi abbiamo il Masonshire, come "ufficio delle cose perdute". E, se ci pensi, è più astuto- perché la distanza stronca sul nascere qualsiasi tentativo di ricerca. Però, in effetti, anche da noi la pesciera è sempre introvabile. Salvo quando non mi serve: in quei casi lì, è costantemente nei piedi (la mia è quella della nonna di mio marito- e sembra una bara portatile: non ho ancora capito che razza di pesci cuocessero lì dentro, visto che quelle dimensioni corrispondono ai pesci che si son persi, non a quelli che si prendono). E comunque, Nora, chapeau al tuo ingegno: secondo post che leggo, secondo stratagemma per la cottura nel canovaccio- e qualcosa mi dice che ne troverò ancora.
    Passando alla ricetta, ecco il tuo consueto inno alla tua cucina milanese e lombarda: la versatilità con cui riesci a coniugarla, in modo sempre originale e sempre convincente, tradisce la profonda conoscenza della materia: e anche per noi che non siam poi così distanti e che abbiamo bazzicato per osterie sui Navigli quel tanto da illuderci di saperne qualcosa, son sempre sorprese. Che, come ti dicevo, intrigano e convincono, per fedeltà al territorio, coerenza negli abbinamenti, piena soddisfazione nel gusto. Una cucina onesta, di grande sostanza e capace di sorprendere, sempre. Se il buongiorno si vede dal mattino.... TORNO A LETTO ;-).. e povera Mari, fatemelo dire, già dopo la seconda ricetta....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ale, come vedi anche il Martirio ha provato la carta della casetta gialla come prima... invano.
      L'ha persa o buttata (ma me la riprende oh se me la riprende!!!!)
      Lo stratagemma dell'aggeggio per la cottura a vapore beh, mi è venuto in mente mentre riordinavo le pentole e, con un po' di accortezza, si riesce a non disfare tutto.
      L'abbinamento non va mai oltre la *corte dei miracoli* della mia Milano....
      A presto
      Nora

      Elimina
  7. Ma grande Nora, e io che mi chiedevo cosa ci potesse star bene in uno strudel salato. Ecco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiara non prendermi in giro! Sono curiosa di sapere che cosa escogiterai tu!
      Non sono curiosa: DI PIU'
      Nora

      Elimina
  8. Questa tua versione è quasi un colpo al cuore perché mi ricorda tantissimo le polpette di verza che mi faceva mia nonna. Ritrovo quei sapori negli ingredienti e mi viene nostalgia. Poi penso che se avessi esordito con una ricetta salata, probabilmente avrei fatto qualcosa di simile perché questi sapori mi piacciono da impazzire. Bellissimo start Nora, ma immagino non ti fermerai. Un forte abbraccio. Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I ricordi non sono solo quelli della memoria. Sono quelli del cuore, di ciò che ci ha cresciuto. Verza e salsicce o anche cassoela ed il periodo è questo.
      Metterli in uno strudel salato è stato un caso.
      A presto
      Nora

      Elimina
  9. wowww che splendore la verza nello strudel che bontà
    loredana da provare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un modo diverso di presentare verze e patate.
      Ed è subito MTC.
      Nora

      Elimina
  10. Risposte
    1. Verze, salamelle, perchè Milano non è solo da bere.....
      Baci
      Nora

      Elimina
  11. Senti ti confesso che a me lo strudel dolce non ha mai fatto impazzire. L'ho detto. Molto meglio questa tua versione salata, che non so perché mi ricorda i ravioli cinesi, pur essendo come sempre tutta lombarda e estremamente appetitosa.
    Per il resto, commossa solidarietà sulla questione pentola. Il Martirio stavolta non ha fatto il suo dovere!! La pesciera della nonna!!! e molto bello lo scorcio del tuo ufficio in collettiva attesa della ricetta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione: i ravioli cinesi! Il sapore è quello delle verze che faceva la mia nonna ma il trucco di metterlo nello strudel salato è tutta follia mia!
      Martirio è in *via busca* per questo affronto.... e continua a cercare la pesciera.
      Baci
      Nora

      Elimina
  12. per fortuna l'ingegno femminile funziona meglio della sfacciataggine maschile ... e strudel salato fu!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai quante caccavelle mi sono dovuta inventare per evitare di fare spese avventate e riempire all'inverosimile gli stipetti della cucina?! Poi, quando avrei la caccavella giusta, ci si mette anche il Martirio......
      Ma io non demordo.... e strudel salato fu.
      Baci mammina
      Nora

      Elimina
  13. la pesciera....perchè non ci ho pensato prima! anch'io dovrei riesumarla dallo sgabuzzino...speriamo di riuscirci! complimenti per la scelta del ripieno...avrei voluto essere tra i tuoi ospiti!
    buona giornata
    spery

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per i complimenti. Scusa ma, se non sei troppo distante, posso venire a chiedertela in prestito la tua pesciera? Semprechè il mio Martirio non faccia sparire per magia anche la tua!
      A presto
      Nora

      Elimina
  14. Sono certa che troverai la pesciera della nonna ed allora sarà meglio che il Martirio sia lontano, nel frattempo cogli l'occasione per fartene regalare una nuova ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Taci! Sto ribaltando tutto il ribaltabile e vedrai che se non l'ha buttata la troverò.
      Ovviamente la troverò giusto il giorno 26 Febbraio ma.... questa è tutta un'altra storia.
      A presto
      Nora

      Elimina
  15. ahaaahah la pesciera scomparsa è da film, ma te la sei cavata alla grande!
    Bello il ripieno, un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Decisamente da film noir.... ma cavarmela è il mio mestiere, soprattutto con il Martirio.
      Ora vengo a vedere da te....che così mi demoralizzo.
      Baci
      Nora

      Elimina
  16. oddio che risate Nora :D
    la stessa scena si ripete spesso in casa nostra, quando chiedo all'Omo di prendermi quella o quell'altra cosa :D la risposta è sempre che tra le mille caccavelle (che lui chiama "troiai" o "trabiccoli") come diavolo fa a trovare proprio ciò che cerco!! :D
    davvero interessante questa tua versione salata, sai? :)
    mi hai anche dato un'idea per cuocerlo lo strudel salato..che io la pesciera proprio non ce l'ho!
    baciotti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sa che i nostri mariti (tranne pochissime perle rare) sono tutti uguali!
      Del resto come dargli torto, il mio sostiene che se avessi a disposizione il Castello Sforzesco di Milano, riuscirei a riempirlo di *stupidate* di cucina.
      Ne ho fatti un paio salati fino ad ora.... ma mi sa che poi mi fermo.
      A presto
      Nora

      Elimina
  17. Guarda, ti dirò una cosa, la tua è stata la seconda ricetta che ho visto (ma solo perchè Roberta ti ha battuto sul tempo per un soffio) e nonostante fosse mezzanotte e stessi per andare a letto mi ha fatto tornare una fame tremenda e già con questo ti ho detto tutto :) Perchè in questo strudel salato ci sono tutti i sapori che piacciono a me, la verza, tra l'altro cotta insieme alla salamella, sfumata con il vino rosso e finita con il brodo di carne. Per non parlare della salsa di accompagnamento allo zafferano. Un insieme di sapori assolutamente azzeccati e nelle mie corde.
    Per quanto riguarda il discorso della pesciera scomparsa, vedrai che salterà fuori nel posto più impensato, destino di tutte le cose che si usano raramente :)
    Grazie mille Nora per questa tua meravigliosa proposta.
    Mari

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Mari, per avere divulgato il Verbo.
      Ti dirò che quello salato io solitamente lo cuocevo in forno... ma ora non saprei che cosa scegliere.
      L'abbinamento è decisamente lombardo, come me!
      Pane e verze .... e nebbia (con la e apérta!)
      Avrei pronte altre due versioni ma, vedendo cosa stan proponendo gli altri.... mi sa ...
      A presto.
      Forse.
      Nora

      Elimina
  18. La mia pesciera credo sia uguale alla tua 8era di mia suocera) e sta tranquilla insieme alle altre pentole in cucina; normalmente è destinata al pesce ovviamente, ma l'ho usata anch'io per un rotolo salato agli spinaci, che avevo preparatp per ò senza prendere le misure e mi è venuto lungo il doppio della pentola; ho dovuto tagliarlo e rappezzare l'estremità tranciata con un avanzo di pasta. Sarà stata la fortuna della principiante, ma non si è "deslenguato" in cottura come temevo....Da allora prima di arrotolare comunque prima misuro!
    La vostra sfida di questo mese mi ha fatto venire voglia di uno strudel salato, così le verdure non finiscono solo nelle vellutate!
    Claudette

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi cosa succede quando non si cucina il pesce? Anche qui colpa del Martirio!
      Scherzi a parte, mi è toccato far *saltar fuori* una caccavella con quello che avevo.
      DAIIIIIIIII !!!! Comincia anche tu con MTC, è una droga.... ma ci si diverte un botto!
      Baci e.... pensaci.
      Nora

      Elimina
  19. Guarda Nora cara mi sono rivista perfettamente nelle tua parole. All'inizio la perplessità per un dolce (mai fatto,per me), i ragionamenti per arrangiarmi alla meglio e poi quel sospiro di sollievo per l'alternativa salata che con questa me la cavo meglio. Comunque venendo a te voglio farti i miei complimenti per la tua interpretazione; inutile dire quanto son buoni salsicce e cavoli ma ciò che ti da quel surplus per me è l'abbinamento con quella deliziosa salsa allo zafferano che esalta ancora di più la golosa bontà di questa preparazione.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Antonietta. Le verze sono un retaggio lombardo e l'uso dello zafferano in tanti piatti lombardi è molto comune.
      Ho semplicemente fatto 2+2.... una salsa leggera per un ripieno decisamente troppo saporito, per non mischiare altri gusti.
      Un saluto ed un abbraccio
      Nora

      Elimina
  20. Ecco. Sai quanta gente mi parla di quella salamella? mi spunta sempre nei momenti meno opportuni (tipo la dieta) ma finora ne ho solo sentito parlare come di leggendaria! bella nello strudel, bellissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un po' diversa dalla salsiccia, è più simile alla pasta di salame.
      Ai sughi ed agli intingoli da sapore senza prevaricare gli altri sapori.
      La mettiamo anche nella padellata di verze.
      Una cosa però è certa: NON è dietetica....
      Bacioni
      Nora

      Elimina
  21. Salamella e verza è un ripieno veramente azzeccato, brava Nora! e brava anche per lo stratagemma della bollitura, mi hai dato un'idea con quel cestello della vaporiera! le tue ricette sono sempre molto ben pensate, piene di passione e amore! un bacione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Francesca! Per forza debbo ingegnarmi, con i danni che fa il Martirio perdendomi le caccavelle!
      Verze e salamelle sono molto apprezzate in famiglia e ho pensato di inserirle nello strudel.
      Saluti
      Nora

      Elimina
  22. No,Nora, ti prego,non fermarti. Sono ansiosa di vedere quali altre meraviglie tirerai fuori!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mariè.... io i due altri post li ho già programmati ma, quando guardo le vostre di ricette, le mie scompaiono......
      Pensa che mi sto lambiccando il cervello per tentare di ricostruire uno strudel mangiato a Villa in Val Gardena. Avevo 15 anni la prima volta che lo assaggiai.... me lo ricordo ancora!
      Baci
      Nora

      Elimina
  23. Quando si dice sapori decisi!!! Nora, tu mi colpisci sempre!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono una donna *diretta*... come i miei piatti.
      Per questo piaccio o sto sullo stomaco.
      I miei piatti .... piacciono ;-)
      Baci bella donna,
      Nora

      Elimina
  24. "Fare di necessità virtù", mai frase fu più azzeccata, cara omonima! Non solo hai ovviato alla mancanza della pesciera - che anzi ti auguro di ritrovare presto - ma hai preparato uno strudel divino, leggero, e gustoso.. Brava, brava, brava!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie Ele! Vedrai che la pesciera salterà fuori, come previsto da Ale, il giorno dopo della fine della sfida!
      Poi però me lo mangio, il Martirio!
      Baci
      Nora

      Elimina
  25. Mi diverto un sacco a leggere i tuoi post!! Buonoooo mi piace la tuia versione ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi sono divertita un po' meno a cercare la pesciera, ma tant'è che mi son dovuta spremere le meningi e sono riuscita ugualmente a bollire lo strucolo.
      Una versione Lombarda, ma apprezzata da tutti i miei commensali.
      Grazie dei complimenti.
      A presto
      Nora

      Elimina
  26. Con te ho capito che c'e affinita d'ingredienti e ho capito che non solo su quello dolce... pure io al nord mi sono ispirata...!!!! E moh ? Adesso che si fa? Ho pensato bene di andare oggi a farmi il giro in "Strudolandia" visto che ho finito le mie 3 proposte.... ma ho capito già dallz prima che sarà un laviro massochista....

    Devo aggiungere abcora che me encanta il tuo strucolo? Non si è capito?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mai, io e te abbiamo sicuramente gli stessi gusti. La differenza è che tu sei bravissima ed io pasticcio.
      Ho cominciato a guardarmi gli altri strudel e sono rimasta al palo... e non ho neppure la possibilità di rifarmi: ne ho già pubblicati 5!
      Adesso vengo a vedere il tuo... così finisco di mangiarmi le mani!
      Nora

      Elimina
  27. a te me fe muri'!!!!! sei una forza della natura.giä leggere il tuo post mi piegavo in due dalle risate (se solo potessi piegarmi in due,comunque ridevo) perché mi sono vista nella tua stessa situazione di quando faccio scendere il mio di martirio a prendere i cocci,le ciotole,la pirofila....ahahah...per la serie se non la tieni in casa vuol dire che non ti serve.No,se non la tengo in casa vuol dire che non ho posto quindi,o cambiamo casa con una cucina ad hoc per me o le tengo giu'.La soluzione meno onerosa ovviamente è le tengo giu'. Poi anche io non butterei mai via una pentola,figuriamoci!!bellissima ricetta sento il profumo della verza tra le mie papille!!!! un abbraccione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il martirio è in *via busca*. La pesciera non è saltata fuori.
      La prossima volta in discarica ci finiranno le SUE carabattole. Parola mia!
      A presto bella donna
      Nora

      Elimina
  28. anche qui pensavo di aver già commentato. ma cosa combina blogger?!?!?!

    io la pesciera l'ho usata, ma era dalla mia mamma, e ho dovuto fare una corsa per recuperarla in tempo :-)
    bellissima proposta la tua, nona, mi piace verza e salamella, sapori robusti che adoro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Robusto ma nelle nostre corde. Del resto sono una *polentona* e mi piacciono i sapori della mia terra.
      A presto
      Nora

      Elimina

Tutti coloro che si palesano possono lasciare un commento... basta sia educato - Non pubblico per scelta commenti non firmati.
All those who reveal themselves can leave a comment ... just be polite - No unsigned comments will be published.