Il mese di Novembre, per me, è stata una continua sorpresa ed un susseguirsi di impegni da crisi di panico.
Togliendo l'argomento "lavoro", che mi porta già fuori casa per 11/12 ore, restano una serie di appuntamenti con la scuola di Arc, con le code per l'iscrizione in piscina (sempre Arc, brontolante ma sempre lui), le terapie per togliermi dalle spalle/schiena/anca acciacchi e magagne varie.
Ci sono state però anche delle bellissime soddisfazioni. Prima fra tutte quella di essere arrivata tra i 5 finalisti di un contest indetto da NEFF e LA CUCINA ITALIANA ed essere invitata a cucinare e trascorrere una giornata "dietro le quinte" della rivista di cucina più letta nel mondo e vedere la foto del mio arrosto sulla rivista di Dicembre..
La mia lonza di maiale arrosto con mele e sidro |
Al lavoro sotto lo sguardo attento dello chef Giovanni Rota |
Appena uscito dal forno |
In posa per la rivista |
La chiusura del mese è stata con "il botto" del compleanno e qui arrivano le note dolenti.
Gli anni che passano lasciano segni indelebili sulle mie capacità intellettive e quest anno è stata la prova scientifica che io e la tecnologia siamo su pianeti diversi.
Il Martirio mi ha regalato un cellulare nuovo, fighissimo e cambiare cellulare è stato il colpo di grazia dei miei neuroni.
Innanzitutto sono passata da un sistema Apple ad un Android (meraviglioso dicono...) quindi: quello che prima vedevo sulla destra ora non so più dove rincorrerlo.
L'apparecchio ha uno schermo *svasato* (lo so! Non è un tailleur ma non mi viene un termine tecnico!) ma che fa si che pare debba scivolare di mano ogni due per tre (se considerate che sono riuscita a rompere il vetro del precedente cellulare pure con la custodia, capirete la mia ansia).
Se sposto il dito di un nano cambia schermo e non so più tornare indietro.
Poi, per settarmelo, ci si sono applicati in due: fratello e Arc.
Risultato? Non so che icone sono, se sono icone, se le userò mai.
Temo che non sarò in grado di vedere i messaggi sino al conseguimento della laurea in ingegneria elettronica (anche se la faccio con CEPU ci vorrà un'altra vita!) Perciò sappiate che se non rispondo ai vostri messaggi, non sono stronza ma mentalmente instabile causa perdita di password e deficit visivo galoppante.
Per telefonare ci metto 45 minuti perché nell'ordine:
a) si apre con impronta digitale e si vede che mi tremano le mani perché quattro volte su cinque mi tocca digitare - cercandolo prima - il pin perché non le riconosce. (Sapessi togliere la funzione...);
b) non riesco a vedere la funzione *cerca* e mi tocca far scorrere la rubrica intera:
Quando arriva una telefonata e squilla l'apparecchio, mi viene un attacco di panico e generalmente esordisco con un : *Sto scemo di un coso funziona? ah! buon giorno sig. x, no non è a lei che mi riferivo!."
Non mi viene semplice nemmeno chiudere la chiamata quindi devo stare attenta alle conversazioni in corso con i *presenti* per non far delle *figure di palta*.
Infine, ci sono una miriade di suoni di notifiche e non ho ancora capito se posso toglierle, cosa suona, se è il mio che suona... Il fatto che suoni anche di notte ha reso tutti i componenti della famiglia instabili e litigiosi.
Fa delle foto ESAGERATE ma solo se le fa il commesso che è riuscito a vendermelo.
Insomma: forse, quando riuscirò a capire come funziona, sarà già ora di cambiarlo.
Per consolarmi di questa sensazione di inadeguatezza tecnologica, mi sono chiusa in cucina per preparare quello che in famiglia è diventato *il tuo roast-beef speciale*... e lì mi sono riscattata.
ROAST BEEF AL LIMONE IN PADELLA.
Legate la carne per evitare che si sformi in cottura e spremete i 3 limoni.
Tritate finemente le erbe aromatiche e massaggiate la carne con questo trito. Fate marinare il roast beef in frigorifero per almeno una notte.
Una volta tolta la carne dal frigorifero, salate leggermente e pepate la superficie e, in una padella alta, appena più grande del pezzo di carne da cuocere, versate l'olio EVO e fate sigillare il vostro roast beef da tutte le parti a fuoco vivo.
Inserite il termometro per la cottura della carne in modo che arrivi al centro del vostro arrosto.
Fate cuocere (coperto per evitare gli schizzi di olio) per 10/15 minuti per parte continuando a controllare che non si bruci o si attacchi al fondo della pentola. Quando il termometro segnerà 50/52°C, toglietelo dal fuoco, versate il succo dei tre limoni spremuti.
Fate raffreddare appoggiando un peso sul vostro arrosto e, una volta a temperatura ambiente, avvolgetelo in un foglio di alluminio e fatelo riposare in frigorifero almeno per 1 ora.
Filtrate i succhi rimasti nella pentola e metteteli in una salsiera. Saranno il condimento per le fettine sottili che servirete ai vostri commensali.
Tagliate il roast beef a fettine sottilissime che, se avrete indovinato la cottura, avranno un colore rosato.
Irrorate con la salsa tenuta a temperatura ambiente.
Allora, prima di tutto buon compleanno, cara Nora! La sensazione sgradevole degli anni che passano lasciando segni pesanti la conosco bene, pur con qualche (pochi) anni in meno.
RispondiEliminaE conosco bene anche la sensazione di essere "intrega" come si dice qui in dialetto, al cospetto delle novità tecnologiche: il nuovo telefono che mi stato imposto dal sig. Darcy ha mille funzioni,ma - come te - mi perdo tra un'icona e l'altra.....
Non conosco invece la sensazione - che immagino gradevole e molto - di vedersi pubblicata sulla Cucina Italiana e di vedere il dietro le quinte di una rivista che, ogni tanto, mi concedo come premio o come consolazione. Complementi e un abbraccio!
Claudette